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Tutte le volte che ci poniamo in movimento, utilizziamo al pieno i nostri sensi per confrontarci, per scegliere e di conseguenza inserirci nel conteso, o meglio, nel panorama circostante.

Collocarsi in un Panorama presuppone decidere di porsi in una posizione particolare e vantaggiosa al fine di avere, per goderne, di una ampia veduta generale di un paesaggio, di un territorio, di una città o di parte di essa.

Ma per raggiungere quella posizione vantaggiosa occorre un moto che non è il semplice spostarsi. Occorre un moto per esserci.

Esserci per Essere.

Esserci nello scenario ci conforma un senso di pienezza.

E per viver quest’Essere spesso compiamo un Viaggio.

Ed alcune volte compiamo il Viaggio.

Il Viaggio della nostra Vita.

Quello che ne caratterizzerà la Personalità.

Per molti, sempre meno fin al tender di esser pochi, esistono Viaggi che danno la possibilità di esser in Panorami delle scene della Letteratura. Luoghi in cui si giunge con un sol mezzo di trasporto: il Libro.

Mezzo titolato per muoverci alla velocità controllabile del Leggere.

Velocità di tutte le dimensioni, l’unica Velocità a non soggetta a divieti, l’unica Velocità che non penalizza le lentezze.

Raccogliere più o meno velocemente. Raccogliere più o meno lentamente. È questo Raccogliere, tramite il verbo latino lĕgĕre come anche il greco λέγω, che il leggere ha trasmesso come significato giungendo ai giorni nostri.

Già, non si tratta di scorrere con gli occhi una sequenza di simboli esercitando la mera funzione di riconoscere i segni grafici corrispondenti a determinati suoni per formare così, mentalmente o pronunciandole, le parole e le frasi che compongono ciò che è il testo stesso.

Il Raccogliere dato dal Leggere contiene anche l’Apprendere. L’Apprendere le sequenze.

Apprendere deriva dal latino prehendere preceduto dalla particella rafforzativa ad– ed il suo uso, da Federico II, è successivo al 1250. Il campo di azione di questo predicato è stato da subito quello, in metaforica estensione, di afferrare con la mente, venire a conoscere secondo Guittone d’Arezzo e già dal 1294. Dal 1638 G. Loredano identifica con apprensione lo stato d’inquietudine interiore, anche se l’uso in tal senso dell’aggettivo apprensivo è di G. Boccaccio dal 1375.

Ecco che dopo l’atto materiale del distinguere i segni, il leggere esprime anche l’atto intellettuale dell’intendere il significato delle parole, decidendo di farle proprie.

Comprendendole e giungendo alfin a conoscere lo scritto, così, dalle sue parole. Parole capaci di sfamare ed alimentare lo stato d’inquietudine interiore dell’apprensione: quella forza che determina la traiettoria che la mente compie nell’afferrare.

Il Comprendere è il risultato dell’Apprendere. Ovvero rendersi conto e ben oltre il solo piano logico, considerando e/o includendo il risultato dell’atto intellettuale.

Ma affinché l’Apprendere accada, cadendo nel Comprendere, occorre un lavoro, o meglio detto, un impegno.

È così che Apprendere attraverso il Comprendere opera al concretizzarsi del Patrimonio Personale. Patrimonio che sarà accresciuto dall’avvicendarsi del Conoscere, che così si genera, ed il cui valore è dato dall’espressione del Sapere che si saprà, poi e all’occorrenza, rappresentare.

Ma all’alba del Terzo Millennio Leggere ha ancora questa valenza?

Ma se Leggere è, così, viaggiare, se Leggere è collocarsi nel Panorama prescelto, o nel Panorama che, così, scopriamo, quali sono i panorami che il Leggere, oggi, ci offre?

Quali sono i Panorami per i quali ci impegniamo per, così, Viaggiare e Raccogliere?

Autore Alfredo Marinelli

Alfredo Marinelli è Professore di Oncologia presso l’Università Federico II di Napoli, nonché docente e componente del board scientifico dell’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi” di Roma. Oltre che di pubblicazioni scientifiche è coautore di testi universitari per Mcgrow Hill et al. È componente del Grande Oriente d’Italia – Massoneria Universale. Profilo ed attività presenti su www.Linkedin.com