In scena a Roma l’8 e 9 marzo
Riceviamo e pubblichiamo.
Più che uno spettacolo dedicato alla figura che per eccellenza incarna l’attesa, la moglie di Ulisse, ‘P come Penelope’ di Paola Fresa, in scena l’8 e il 9 marzo, ore 21:00, al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, è in realtà una riscrittura della vicenda originaria e delinea un profilo di donna molto meno ieratica, bensì più vicina ai nostri tempi, pieni di tic e ossessioni.
Un monologo leggero e intenso dove la protagonista P, in un recinto – circuito di neon che cambiano colore a seconda dei capitoli trattati, itera il suo fare e disfare la scena – come la Penelope omerica faceva e disfaceva la tela – raccontandosi, ricostruendo il suo passato e immaginando il suo futuro.
In questo spazio chiuso, asettico, come un laboratorio di analisi, l’iconica storia di Penelope è messa sotto il microscopio, cercando di restituire alla figura universale del mito il suo sguardo negato, quello della donna che l’ha subito – vissuto, riconoscendole così una funzione attiva nella narrazione della sua vita.
P ripercorre la sua esistenza segnata dal rapporto con il padre, trascorsa aspettando un uomo che non è mai tornato, interrotta per un figlio che, una volta cresciuto, ha scelto di non aspettare e di partire.
Riconoscendosi il diritto di parola, nella ricerca della ‘falla nel sistema’ che da sempre, come in un déjà-vu, la espone allo stesso rischio, quello di essere abbandonata, P finalmente racconta al mondo la sua versione dei fatti con l’intento esplicito di cambiare, se possibile, un finale che sembra già scritto.
La chiave ironica con cui vengono affrontate queste tematiche, riporta al nostro vivere contemporaneo l’indagine intorno al mito, restituendoci un’educazione sentimentale al femminile che vuole mettere al centro la ricerca della felicità.
Biografia
Paola Fresa, autrice e attrice, dopo la laurea con lode in Letteratura Teatrale e un master in drammaturgia organizzato da Outis e Teatro Franco Parenti, frequenta ‘La bottega dell’attore – autore’ diretta da Gigi Gherzi e studia ‘Storytelling’ presso la Scuola Holden di Torino con Alessandro Mari e Silvia Schiavo.
Inizia la sua formazione come attrice presso i Cantieri Teatrali Koreja per poi frequentare stage di perfezionamento con, tra gli altri: Danio Manfredini, Emma Dante, Valerio Binasco e Francesca Della Monica.
Con la compagnia Manifattura Scalza produce, scrive e recita negli spettacoli ‘… e da quel giorno non si canta più’, semifinalista Premio Ustica 2007, ‘Gianna’ premio Up_Nea 2008, e ‘Tre’.
In teatro è stata diretta da: Lino Musella, ‘Gianna’ 2008/2009, Filippo Timi e Stefania De Santis, ‘Il popolo non ha il pane, diamogli le brioche’ 2008/2009-2009/2010, Michele Sinisi, ‘Le scarpe’ di Michele Santeramo 2010/2011, Leo Muscato, ‘La rivincita’ di Michele Santeramo 2012/2013, ‘Il guaritore’ di Michele Santeramo 2013/2014-2014/2015, testo vincitore della 51esima edizione del Premio Riccione per il Teatro, Veronica Cruciani, ‘Il giorno del Signore’ di Michele Santeramo, 2012/2013, Mario Scandale, ‘Il dolore di prima’ di Jo Lattari, con Betti Pedrazzi, Arturo Cirillo e Valentina Picello, 2020/2021.
Nel 2016, con il testo ‘Il problema’ vince la menzione speciale della giuria al Premio ‘Platea’. Lo spettacolo viene trasmesso in forma di radiodramma su Rai Radio 3 e debutta come spettacolo al festival Primavera dei Teatri nel 2019 con la regia collettiva degli attori Nunzia Antonino, Michele Cipriani, Franco Ferrante e Paola Fresa e con la supervisione di Christian Di Domenico, poi in tournée fino al 2022.
Del 2019 è ‘I miei occhi allo specchio’, testo scritto in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, a seguito di un’indagine sul tema, svolta in collaborazione con ‘La casa della donna’ di Pisa.
Nel 2021 porta in scena il monologo ‘Annie, la giramondo’ del giornalista e scrittore Gino Cervi. Nello stesso anno, cura la drammaturgia del testo ‘La guerra del soldato Pace’, adattamento dell’omonimo romanzo di Michael Morpurgo, per la regia di Emiliano Bronzino, e nel 2022 di ‘La caverna delle meraviglie’, primo dei tre capitoli del progetto ‘La Repubblica di Platone’ sempre per la regia di Emiliano Bronzino.
Crediti
di e con Paola Fresa
in collaborazione con Christian di Domenico
supervisione registica Emiliano Bronzino
scene e costumi Federica Parolini
luci Paolo Casati
regista assistente Ornella Matranga
una produzione Accademia Perduta-Romagna Teatri Fondazione TRG di Torino
in collaborazione con Officina Corvetto Festival, TRAC (Teatri di Residenza Artistica Contemporanea), KanterStrasse, Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin
a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
Biglietti
Intero 12€ –
Ridotto 10€ over 65, convenzioni
Ridotto 8€ studenti
Per info e prenotazioni
biglietteria@teatrobibliotecaquarticciolo.it