Ieri 20 ottobre 2012 alle ore 15.00 nella chiesa di S.Biagio di Cardito si è celebrato il funerale di Pasquale Romano.
Un ragazzo come tanti, un bravo ragazzo proveniente da una famiglia semplice, senza grilli per la testa.
Pasquale, non è morto per causa naturale ma è stato ucciso, freddato da 14 colpi di pistola nella sua auto a Marianella, quartiere difficile di Napoli, proprio davanti alla casa della sua fidanzata Rosanna Ferrigno.
Ieri, oltre il vescovo Mons. Angelo Spinillo, ai sindaci di vari comuni e alle forze dell’ordine, c’erano tante persone, persone comuni che forse nemmeno lo avevano mai conosciuto e che hanno voluto testimoniare commosse, il proprio affetto e la propria solidarietà alla famiglia Romano.
Non è ancora chiaro il movente dell’omicidio, la pista principale battuta dagli inquirenti è quella che porta ad un fatale errore, uno scambio di persona che ha portato nella triste serata di lunedi all’uccisione del giovane ragazzo. Uno scambio di persona dunque, che ha visto la vittima al posto sbagliato nel momento sbagliato, al posto del vero bersaglio dell’agguato che, secondo le voci delle persone del quartiere, potrebbe essere un malvivente che risiedeva nello stesso stabile.
Meno probabile, secondo gli investigatori invece è il movente passionale che rimane un’ipotesi assai remota.
Rieccoci qui, dunque, sempre più rassegnati agli eventi, in balia di una città che non ha più regole, se non quelle della retorica, quella del vivere di suggestioni del passato, in cui Napoli era la città più bella, icona mondiale di bellezza, musica e poesia.
Ebbene, quella Napoli non esiste più, sembra quasi che la gente non voglia accorgersene, non siamo più la città di De Filippo, di Giuseppe Moscati, di Raffaele Viviani o di Totò.
Napoli è una città marcia, uccisa dal cancro della normalità, una città dove tutto deve diventare normale affinchè tutto sia controllabile.
Una città dove oramai non si riesce a capire se sia il caso di staccare la spina o se ancora è possibile che un miracoloso risveglio delle coscienze possa riportarci in un nuovo rinascimento.
Napoli è lo specchio della nostra nazione che sta morendo lentamente e che se rinascerà lo farà da qui.
Roberto Migliaccio
Autore Roberto Migliaccio
Roberto Migliaccio nasce a Napoli il 25-12-1978, appassionato di scrittura creativa pubblica : “HO SOGNATO DI SCRIVERE POESIE” Edito da Kimerik nel giugno 2007 ; “ED E’ SUBITO SERA” aa.vv edito da Kimerik nel gennaio 2011. "PENSIERI E PAROLE D'AMORE"aa.vv. - Kimerik novembre 2011 Premiato al concorso le “Frasi più belle” indetto dalla MONTBLANC; Pubblicazione di articoli per i giornali universitari “Il corriere dei diritti” e “Parthenopiamoci”;