Presentata la ricerca sui bisogni dei cittadini in Lombardia
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Per i lombardi il tema ambientale è prioritario e importante quanto quello della salute pubblica, mentre sulla sanità vengono auspicati e sollecitati un potenziamento dei servizi di medicina territoriale, una maggiore sinergia con le associazioni di volontariato e la digitalizzazione dei servizi.
I lombardi sono favorevoli a mobilità condivisa e smart working, mentre considerano la DAD un fattore di stress. Opinioni e richieste raccolte dalla ricerca, promossa dal Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con PoliS Lombardia, ‘Il Consiglio in ascolto. Come stanno cambiando i bisogni dei cittadini in Lombardia?’, che è stata presentata oggi, 7 febbraio, nel corso di un webinar a Palazzo Pirelli.
Il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi sottolinea:
Il Covid ha rimesso prepotentemente in discussione il nostro modo di vivere. La Lombardia resta tra le aree economicamente più forti d’Europa, ma l’organizzazione delle nostre città e dei nostri territori dovrà essere ripensata.
Questo possiamo farlo solo grazie al nostro ‘marchio di fabbrica’, cioè la capacità di innovare, di creare e dare forma alle idee. L’innovazione è un fattore di crescita economica e produttiva, ma anche di sviluppo sociale e di tutela ambientale.
Solo così sapremo ripensare e interpretare al meglio i nuovi bisogni che stanno emergendo nel post pandemia.
Ha evidenziato la Vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza aprendo il webinar:
Quest’anno, in particolare, abbiamo cercato di capire come siano cambiate le esigenze dei lombardi alla luce della pandemia per ridisegnare le politiche e le iniziative regionali e plasmarle sempre più ai reali bisogni dei cittadini.
La recentissima approvazione della sperimentazione in Lombardia dello psicologo di base, ad esempio, rappresenta un chiaro segnale di come il Consiglio dimostri grande attenzione al tema della salute dei lombardi.
Dario Violi, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, chiamato a concludere i lavori, ha dichiarato:
La fiducia nelle istituzioni del territorio e nelle capacità di ascolto e risoluzione dei problemi è stata messa fortemente in crisi durante la pandemia.
Dobbiamo ripensare al ruolo della cittadinanza attiva come ad uno strumento per incentivare e sostenere forme di volontariato rivolto alle categorie più fragili, che non si sono sentite tutelate a sufficienza dalle istituzioni e che ne hanno risentito anche da un punto di vista dei servizi e della qualità di vita.
Il tema della mobilità è considerato strategico per garantire alla città di continuare a crescere: i cittadini chiedono un nuovo sistema in grado di integrare trasporto pubblico, privato e sharing solution. Durante il lockdown lo smart working è stata una delle soluzioni che hanno permesso di continuare a garantire i servizi, mantenendo gli stessi livelli di produttività. Oggi per i lombardi dovrebbe diventare una modalità di lavoro anche in condizioni normali.
Scuola e lavoro sono stati i settori più coinvolti dalla “rivoluzione imperfetta” della digitalizzazione, mentre la DAD è stata vissuta come un “limite”. Shopping online e delivery hanno subito un’accelerazione. Attenzione viene posta anche sulle differenze di genere che richiedono servizi e aiuti che possano sgravare le donne dal ruolo di “cuscinetto” per rispondere alle esigenze famigliari, evidenziando la necessità di una formazione specifica per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro.
La metodologia
La ricerca ha utilizzato una metodologia integrata quali-quantitativa. Il campione, rappresentativo della popolazione lombarda in base alle variabili area, sesso ed età, è stato costituito da 1.500 questionari somministrati con modalità CATI, Computer Assisted Telephone Interviewing, sia fissa sia mobile, e interviste CAWI, Computer Assisted Web Interviewing.
Conclusa l’indagine quantitativa, si è fatto ricorso ai focus group, strumento qualitativo di analisi che utilizza la discussione in gruppo, amministrata da un moderatore, per indagare in profondità le opinioni dei partecipanti. Sono stati realizzati online quattro focus group che hanno coinvolto otto partecipanti per ogni gruppo. Le analisi sono state affidate a Fulvio Matone, Direttore generale di PoliS Lombardia, Antonio Noto, Noto Sondaggi, Silvia Biffignandi, Università degli Studi di Bergamo, e Laura Terzera,Università degli Studi di Milano Bicocca.
Il contesto demografico
La Lombardia sotto quota dieci milioni. Nel corso degli ultimi due anni si è arrestata la tendenza demografica in leggera crescita dell’ultimo decennio. Effetto della pandemia che nell’anno da poco concluso ha provocato un consistente aumento della mortalità: il 13,6 per mille abitanti contro il 10 degli anni precedenti. In controtendenza il dato degli stranieri: sono 1.151.000, l’11,5% della popolazione, circa 20mila in più rispetto al 2019.
Qualità ambientale
Dal sondaggio è emersa una maggiore sensibilità rispetto all’ambiente. Tra le priorità di intervento indicate dai cittadini c’è un impegno concreto per combattere l’inquinamento, una gestione efficiente dei rifiuti, lotta alle discariche abusive, migliore nettezza urbana e smaltimento, la qualità dell’aria e la capacità di contrastare i danni relativi allo smog.
Servizi
Il 20% del campione lamenta la mancata presenza nel proprio quartiere o nella propria città di servizi di trasporto pubblico efficienti, strutture sportive e centri ricreativi che proprio con la pandemia sono stati maggiormente “consapevolizzati” e, quindi, hanno ridotto la loro presenza sul territorio.
Servizi sanitari
È scesa rispetto al passato la quota di cittadini che in questo periodo si è rivolta al proprio medico di base, mentre è aumentato il ricorso ad amici e parenti o al web come “fonti di informazione”. Ciò conferma che è cresciuto tra i lombardi l’uso di fonti di informazione medico scientifica “alternative”.
Negli ultimi mesi, inoltre, è fortemente cresciuta la quota di lombardi che ha dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie straordinarie pur avendone bisogno, mentre sono aumentate le patologie legate alla gestione di ansia e depressione.
Un quadro che conferma come la pandemia abbia avuto un impatto sul sistema sanitario in modo complessivo: non solo per quel che riguarda l’assistenza relativa ai malati di Covid, ma anche rallentando l’efficienza dell’intero sistema nel rispondere alle altre esigenze sanitarie dei cittadini.
Nei focus group la sanità lombarda è stata definita “eccellenza stressata” e alcuni partecipanti hanno utilizzato espressioni come “débâcle imprevedibile” e “disastro inaspettato”. Tuttavia, la sanità regionale è considerata “un servizio tra i migliori al mondo”.
Mobilità e trasporti
È aumentata notevolmente la propensione ad usare l’auto ed è diminuito l’utilizzo dei mezzi pubblici. In generale la richiesta alle istituzioni è un aumento dei trasporti dalle “province” verso le “città” e un potenziamento dei servizi di mobilità in sharing, car, bike e monopattini, per limitare l’utilizzo delle auto private e incentivare il trasporto pubblico.
Smart working
In Lombardia l’83% dei lavoratori ha conservato lo stesso lavoro che aveva prima della pandemia. Poco più della metà di quanti hanno lavorato nel periodo dell’emergenza hanno svolto attività in smart working. Mancanza di contatto con i colleghi, postazioni inadatte o scomode e difficoltà di connessione risultano dai dati quantitativi le difficoltà riscontrate nel lavoro a distanza da circa 1/3 dei lavoratori. Nonostante ciò, però, per la maggioranza dei lavoratori lo smart working dovrebbe diventare parte integrande del proprio lavoro anche in condizioni normali.
Digitalizzazione: scuola e commercio
Uno degli effetti maggiori della pandemia è stata l’accelerazione impressa nel passaggio al digitale. Tuttavia, l’esperienza della DAD è stata vista come uno dei fattori più stressanti di questo periodo. Positiva, invece, l’esperienza dello shopping online utilizzato più volte al mese dal 44% dei lombardi e 1 – 2 volte al mese da un ulteriore 32%.
Il target è costituito da uomini under 54 anni. Quote superiori all’80% dei lombardi utilizzano abitualmente internet per comunicare e informarsi, mentre arriva in media al 70% l’accesso abituale ai social. La pandemia, infine, ha dato una forte spinta al delivery, ovvero la consegna a domicilio di cibo pronto.
I lombardi e il futuro
Ottimisti e pessimisti si dividono più o meno a metà: un livello di ottimismo più alto si rileva tra gli under 34, tra gli uomini e tra i residenti nella Regione piuttosto che nel capoluogo. Nell’immaginare il futuro post pandemia nei focus sono emersi due argomenti importanti: la famiglia che va sostenuta e incoraggiata e il gender gap da affrontare per dare maggiore stimolo alla crescita della regione.
Circa il 38% di coloro che hanno età compresa tra i 18 e i 54 anni dichiara di non aver intenzioni di avere figli. L’identikit è donna, under 34, che vive a Milano, lavoratrice autonoma o precaria. Le ragioni, ovviamente, sono economiche e relative alla propria condizione lavorativa.
Differenze di genere
La quota che considera le differenze di genere un argomento attuale è cresciuta di quasi 10 punti. Nell’assoluta maggioranza vengono riscontrate differenze nel trattamento tra uomini e donne sul lavoro e tra le pareti domestiche. È auspicato un recupero del gap tecnologico delle donne, impiegandole in un settore in cui la possibilità di gestione del lavoro anche da remoto potrebbe essere favorita.