La storia ci insegna che la pietra ed il fuoco furono gli elementi che sin dai primordi consentirono all’uomo di edificare il nostro Universo.
Non a caso, quei grandi sognatori, poeti, e scienziati, che sono ricordati come Alchimisti, onoravano entrami; anzi, nella pietra identificavano la chiave di lettura del mondo, delle sue leggi e dei suoi misteri chiamandola “filosofale”.
Nella Pietra, appunto, cercavano il segreto, la forza e la luce della verità.
L’espressione “Arte Reale” indica, per gli Alchimisti, la trasmutazione dei metalli in oro e, in senso simbolico, rappresenta la trasformazione della materia pesante, gravata dal peccato o invischiata nei piaceri materiali, in materia pura.
La Pietra ci svela tutto l’evolversi dell’umanità. Fu uno degli elementi con cui l’uomo ebbe immediata dimestichezza al suo primo apparire sulla terra. Nelle caverne scavate dal tempo, vi trovò senso di protezione e di difesa e ancora la usò come materia prima per i suoi utensili, per le armi da caccia, per i segnali sul suo cammino.
Sebbene fosse fragile e caduco, l’uomo ebbe fede nell’avvenire, comprese che doveva dare un significato alla sua esistenza e a tutto ciò che lo circondava. Decise di proiettare se stesso nel futuro, di affidare la sua eternità alla Pietra, che avrebbe testimoniato ai posteri il suo passaggio sulla terra.
Inconsapevolmente, nel registrare l’alternanza del giorno e della notte, il regolare delle stagioni, delle fasi lunari, delle maree e di tutti i cicli della natura, nacque in lui l’idea di una mente creatrice ed ordinatrice: quella del Grande Architetto Dell’Universo.
Ogni sua costruzione, da quel momento, finì col tendere verso il cielo, obbedendo istintivamente ad un bisogno interiore di trascendenza.
L’uomo affrontò questo materiale misurando con la sua abilità nel trasformarlo, la sua fantasia, la sua creatività e la sua capacità di incidervi il suo destino e le sue regole di vita: ai graffiti affidò, pertanto, la cronaca della propria esistenza. Ma anche il messaggio della Mente ordinatrice, trascrivendolo come fece Mosè, in Tavole di Pietra.
La capacità di costruire, in questo modo, discorsi per il futuro, mano a mano divenne un’arte. E vi furono artisti capaci di vincere il tempo, di incidere con il loro comportamento, che consentì loro di tramandarsi tecniche di lavoro e affinamento di pensiero.
Quando un alto grado di affinamento fu raggiunto, l’arte fu subito avvolta nel segreto, per evitare che i profani ed i nuovi adepti della corporazione ne facessero cattivo uso, esaltando con monumenti di sproporzionata importanza la smania di gloria dei potenti.
Tra i maestri costruttori e le loro opere crebbe nel tempo un rapporto di complicità e solidarietà, fino all’identificazione spirituale.
I maestri conoscevano nel Tempio il proprio microcosmo; e la segretezza delle regole è anche la prima testimonianza dell’antinomia fra arte e potere.
L’attitudine del potere a possedere “il tutto”, portò i potenti della terra a desiderare il segreto dell’arte e la sapienza Muratoria e a minacciare di persecuzione e di morte le corporazioni che avessero opposto resistenza a questa deteriore forma di “cesarismo”. Il potere religioso, in particolare, aggiunse la scomunica dei Liberi Muratori.
Da quel momento la Libera Muratoria fu prigioniera di due poteri: di quello temporale, votato alle dominazioni e alle conquiste territoriali, e di quello religioso, deputatosi al possesso delle anime.
A questa prigionia i maestri risposero con un messaggio di libertà, denunciando, nella decorazione delle pareti che edificavano, la corruzione delle classi dominanti.
La Massoneria ha fatto sue queste esperienze, affermando che ognuno di noi è la Pietra ed il Tempio sarà saldo e forte e punterà diritto al cielo, se le Pietre saranno ben lavorate.
L’allegoria della costruzione del Tempio simboleggia l’edificazione di un ordine di vita migliore e più aderente ai principi naturali di Uguaglianza e Fratellanza.
Come per l’edificio materiale occorrono elementi costruttivi convenientemente preparati affinché il risultato sia robusto e stabile, così, per quello simbolico, ne servono componenti adeguatamente preparati ed istruiti.
La Pietra Grezza rappresenta il neofita che può essere impiegato utilmente sin quando la sua preparazione intellettuale e morale non abbia raggiunto un tale grado di perfezione da poter dare l’affidamento adatto; dovrà essere squadrata quel tanto che è necessario affinché le eccessive angolosità che ne impediscono l’impiego con le altre siano eliminate. Dovrà, insomma, essere portata ad una forma che ne consenta l’impiego, che è il più delle volte ad angolo retto!
Quando questa forma è raggiunta, la Pietra diventa Cubica e fa riferimento al Compagno, che può essere vantaggiosamente utilizzato con altri, incorporato nel Tempio, concorrendo, così, al suo maggiore splendore.
Da una civiltà di valori qualitativi, però, si è passati, piano piano, ad una basata sulla quantità: la persona è andata perdendo valore e, al suo posto, si è affermata la massa.
Occorre restituire il proprio ambiente all’individuo, fare in modo che siano armonizzati i luoghi deputati per i singoli momenti dell’odierna vita di soggetti più dinamici ed organizzati su spazi inconfrontabili con quelli del passato.
La Massoneria ripropone il modello antico del “Tempio”: forma elementare di un ideale di unitarietà sociale, del dialogo culturale, del mutuo insegnamento. La fiducia nell’Uomo fa parte della nostra consapevolezza di aver fatto nei secoli tutto il possibile per renderlo più giusto, più tollerante, più fraterno, più disinteressato e più attento ai valori dello spirito.
L’aspirazione secolare della Libera Muratoria è realizzare i principi e le tecniche dell’Arte Reale per la costruzione della cattedrale della fraternità tra gli uomini e la cattedrale dell’amore per la natura.
Dovrebbe farsi carico di ricondurre tutte le vicende all’umanità sotto il dominio della sua essenza.
Attraverso la conoscenza esoterica deve liberare l’Uomo dall’ignoranza, dalla superstizione e dal pregiudizio che la Verità possa essere scoperta dalla scienza o dalla religione, anziché dalla ricerca individuale attraverso la ragione.
All’uomo moderno, al Massone attuale, sempre più trasformato dai piccoli e grandi bisogni quotidiani e dalla lotta per la vita, occorre restituire la possibilità del raccoglimento e della meditazione, per coltivare la suprema arte del pensiero.
Per fare ciò egli accetta di morire simbolicamente e volontariamente al mondo contemporaneo dominato dall’edonismo; il che lo pone in una situazione di grande responsabilità verso se stesso e, contemporaneamente, verso l’istituzione nella quale sta per entrare.
Da quel momento, il ritmo della sua vita sarà prevalentemente scandito dai programmi, dalle scelte dei Lavori della sua Loggia e della Comunione massonica in generale.
La sua cultura sarà quella dell’Istituzione; la sua disponibilità verso tutta l’Umanità, sarà quella che, attraverso gli strumenti dell’Arte Reale, apprenderà nel suo piccolo mondo, ovvero lo spazio sacro della sua Officina, dove imparerà prima a scalfire e poi a levigare la Pietra Grezza del suo “Io”.
È nei nostri Templi che egli, circondato dalla comprensione e dalla fratellanza dei membri della Loggia tutta, retto, sorretto e corretto dalle tre Luci, potrà ritrovare la propria dignità di Uomo.
Riscoprirà che il silenzio esteriore lo aiuterà a ritrovare il gusto del silenzio interiore, riuscendo a dare giuste proporzioni e giuste dimensioni al mondo intimo e a quello che lo circonda ed a ritrovare il senso della sua esistenza e del suo divenire.
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.