Home Rubriche Lo sguardo altrove ‘O sole mio

‘O sole mio

974
Sole


Download PDF

Il sole è nuovo ogni giorno.
Eraclito

Il Sole è il nostro astro, colui che dona la vita alla Terra. Questa frase per quanto ovvia ha una base solida di verità, è assoluta, non può subire contraddizioni.

La luce è essenziale per tutte le forme di vita, così necessaria che chi ha creato il Sole lo ha fatto come fonte costante di energia indispensabile per sostenere, per l’appunto, la vita sulla Terra.

L’energia utilizzata dalle piante che crescono nel giardino, dal ghepardo in corsa alla massima velocità e dalla benzina che alimenta l’auto dipende da quella fornita dalla luce del Sole. In effetti, quasi tutta l’energia presente in natura sulla terra deriva dal Sole.

Il suo simbolo occupa una parte centrale in ogni tradizione: l’astro luminoso dà la vita, luce e calore ed è, quindi, a pieno titolo, l’epifania suprema del divino.

Ha, dunque, una connotazione essenzialmente positiva: è simbolo di vita, illumina e scalda la Terra, permettendo la crescita e la nascita di tutte le creature che la popolano, e, con la sua luce, rende ogni cosa manifesta.

Una volta, nei tempi eroici della storia delle religioni, si credeva che il culto del sole fosse conosciuto, in altri tempi, da tutta l’umanità. Si può dire che i primi tentativi di mitologia comparata ne decifrassero le tracce dappertutto.

Tuttavia, fin dal 1870, un etnologo eminente come Adolf Bastian osservò che questo culto solare si trova, in realtà, soltanto in rarissime regioni del globo.

E, mezzo secolo dopo, Sir James Frazer, riesaminando il problema nell’ambito delle sue pazienti ricerche sull’adorazione della Natura, noterà l’inconsistenza degli elementi solari in Africa, in Australia, in Melanesia, in Polinesia e in Micronesia. La stessa inconsistenza si osserva, salvo poche eccezioni, nelle due Americhe.

Soltanto in Egitto, in Asia e nell’Europa arcaica, quello che si chiama «culto del sole» ha goduto di un favore tale da divenire in certe occasioni vera preponderanza. Proprio nella Terra dei faraoni, il Sole era simbolo di luce, calore e prosperità, ed è per questo che tutti gli dei ad esso collegati avevano una rilevanza molto elevata e Ra tra questi era forse il più importante.

Un corpo umano con una testa di falco e un cobra minaccioso, segno di autorità, sulla parte superiore che fa la guardia all’occhio, il disco solare che rappresentava la sua vera essenza. Gli egizi immaginavano che Ra viaggiasse su due barche solari per spostarsi tra il cielo e l’oltretomba e tutte le altre divinità create per rappresentare le varie fasi solari, raffiguravano, di fatto, aspetti della sua adorazione.

Mentre per gli antichi greci, Helios veniva spesso ritratto alla guida di un carro, trainato da 4 cavalli che sputavano fuoco, che gli permetteva di completare il suo viaggio da est a ovest ogni giorno, per poi tornare al punto di partenza, di notte, attraverso il fiume Oceano, che si pensava attraversasse la terra, che, all’epoca, era considerata piatta.

È proprio di questi giorni la notizia che il Sole è divenuto un obiettivo di uno degli uomini più importanti di questo secolo: Bill Gates. Un gruppo di scienziati ci sta lavorando dal 2012, la finalità è quella di rendere la luce del Sole meno forte ed aiutare la Terra nell’attenuazione del riscaldamento globale. Un progetto a dir poco ambizioso che, dal 2017, ha visto anche la partecipazione attiva proprio dell’imprenditore americano.

Oggi è arrivata anche la comunicazione di interesse da parte della Casa Bianca, che, lo scorso 30 giugno, ha stilato un rapporto con lo scopo di valutarne vantaggi e svantaggi.

Il sistema per “oscurare il Sole” funziona alterando la composizione dell’atmosfera in maniera che questa sia più riflettente e rispedisca parte dei raggi solari indietro nello Spazio.

In sostanza l’obiettivo di SCoPEx – Stratospheric Controlled Perturbation Experiment, Esperimento sulla perturbazione controllata stratosferica – è quello di creare nuvole artificialmente, di modo che, al suolo, la temperatura sia più fresca, attraverso una tecnica chiamata Stratospheric Aerosol Injection, Iniezione di Aerosol Stratosferico. Quando il cielo è nuvoloso, al suolo è più fresco. E se le nuvole non si formano naturalmente, possono essere create artificialmente, hanno pensato gli scienziati. Il metodo, naturalmente, è divisivo.

In questo caso, il piano è una tecnica chiamata Stratospheric Aerosol Injection, Iniezione di Aerosol Stratosferico. La soluzione da diffondere nella stratosfera, il secondo dei cinque strati dell’atmosfera terrestre, quello che inizia a 15 chilometri dal suolo e si estende per altri 35, è composta di acqua, gesso e particelle di zolfo, da spuzzare in alta quota. Così facendo si dovrebbero formare delle nuove che riflettono i raggi del sole.

Al momento non si sa quali potrebbero essere gli effetti collaterali del progetto, che comunque rilascerà molto meno materiale delle migliaia di aerei che ogni giorno solcano i cieli del mondo.

Oltre a scoprire se questa forma di geoingegneria può effettivamente funzionare, anche alla luce del fatto che intorno al sistema si sono sviluppate, nel tempo, moltissime paure e teorie del complotto che si basano quasi sempre su fatti non verificati e spesso falsi.

Tuttavia, adesso anche Washington è salita a bordo, la geoingegneria solare offre la possibilità di raffreddare il pianeta in modo significativo su di una scala temporale di pochi anni. Nel frattempo, l’Europa resta a guardare, ma con curiosità.

L’intenzione è quella di aprire un dibattito internazionale sul tema per valutare, in modo esaustivo, i rischi e le incertezze degli interventi sul clima, compresa la modifica della radiazione solare.

Nei giorni scorsi, infatti, la Commissione UE ha messo in guardia dalle conseguenze accidentali della manipolazione del sistema planetario, sostenendo che i rischi, le ricadute e le conseguenze impreviste poste da queste tecnologie sono scarsamente comprese e le regole, le procedure e le istituzioni necessarie non sono state sviluppate.

Stiamo parlando di pratiche sconosciute di geoingegneria, come la modifica della radiazione solare, che potrebbero introdurre nuovi rischi per le persone e gli ecosistemi, aumentare gli squilibri energetici tra Paesi, innescare conflitti e sollevare una miriade di questioni etiche, legali, di governance e politiche.

Sull’argomento è intervenuto direttamente anche il responsabile delle politiche climatiche dell’UE, Frans Timmermans, il quale ha sottolineato che nessuno dovrebbe condurre esperimenti con il nostro “pianeta condiviso” e che la questione dovrebbe essere discussa nel foro appropriato, ai massimi livelli internazionali.

La parte più controversa del progetto, all’apparenza molto semplice alquanto efficace, sono proprio gli effetti collaterali della geoingegneria solare.

Al momento, infatti, non si conoscono gli effetti collaterali di un’operazione simile sull’ambiente poiché le quantità rilasciate nel corso del progetto e della sperimentazione saranno molto piccole.

Lo scopo della ricerca sarà soprattutto studiare le potenzialità positive e negative al cambiamento climatico per capire se e come adottarla in caso di necessità.

Di certo, il cambiamento climatico è un grosso problema ed è sotto gli occhi di tutti. Sono decenni che gli esperti climatologi allertano la popolazione e le istituzioni, ma, ad oggi, è ancora un poco o nulla di fatto: stiamo continuando a scaricare nell’atmosfera milioni di tonnellate di gas che provocano il riscaldamento e i suoi effetti collaterali e feedback loop porteranno il mondo al collasso se non troviamo una soluzione.

Nonostante l’innegabile fascino dell’idea, il progetto SCoPEx non è senza controversie. Eppure, quest’idea visionaria potrebbe diventare realtà.

Non sappiamo se Bill Gates riuscirà a fermare il cambiamento climatico, impedendo ai raggi solari di arrivare sulla Terra. Tutti gli occhi sono puntati su di lui, ma il rischio è che potremmo non vederlo bene. Il Sole è di tutti, non di uno solo.

Il sole è l’ombra di Dio
Michelangelo

Print Friendly, PDF & Email

Autore Massimo Frenda

Massimo Frenda, nato a Napoli il 2 settembre 1974. Giornalista pubblicista. Opera come manager in una azienda delle TLC da oltre vent'anni, ama scrivere e leggere. Sposato, ha due bambine.