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Non ci sono scorciatoie per la saggezza

Raffaello


Il 2020 è l’anno di Raffaello Sanzio, il grande artista urbinate che ha celebrato nelle sue opere e inseguito nella propria vita gli ideali di Saggezza – l’Intelligenza trascendente, la Sophia -, Bellezza e Armonia del Rinascimento.

Gli stessi ideali che costituivano l’orizzonte misterico della realizzazione dei Fedeli d’Amore, società iniziatica di cui facevano parte, secondo René Guénon, Dante, Cavalcanti, e Petrarca.

Anche Raffaello sembra essere stato “toccato” o influenzato da quest’Ordine iniziatico medievale che si “appoggiava” exotericamente alla fede cattolica, per praticare, al proprio interno, il più puro esoterismo cristiano.

Non crediamo sia un caso se Pietro Bembo, amico del pittore, abbia composto il celebre epitaffio presente sulla tomba di Raffaello al Pantheon

“Ille hic est Raphael timuit quo sopite vinci / rerum magna parens et moriente mori”:
“Qui giace quel Raffaello, dal quale, lui vivo, la gran madre di tutte le cose, ovvero la Natura temette di essere vinta e quando morì, temette di morire con lui”.

Oggi, in un mondo sempre più dominato dalla tecnica, dalla tecnologia, e così imbevuto di materialismo e di meccanica razionalità da non percepire e riconoscere la presenza del Sacro, fino ad odiare il suo mistero, dobbiamo imparare a dominare lo strumento digitale, utilizzarlo per semplificarci la vita, piegarlo alla nostra Volontà e non esserne soggiogati, incantati. O, peggio, considerarlo una bacchetta magica, una scorciatoia capace di supportare le nostre carenze, la nostra ignoranza.

Dobbiamo renderci consapevoli dell’abissale distanza che separa dato, informazione, conoscenza e saggezza. Vigilanza, consapevolezza e perseveranza assoluta, e uno scambio franco e sincero, non solo “digitale” ma diretto, reale e “analogico” con altri fratelli e compagni di Ricerca, restano i principi-guida per chiunque sia impegnato in un percorso evolutivo di trasmutazione finalizzato a rettificare le proprie scorie interiori, passare dalla dimensione “infera” legata all’ego narcisistico e competitivo alla dimensione dell’Anima e poi tentare di “fissare” il cuore nel fuoco dello Spirito.

Laddove

l’Amore e le Conoscenza cessano di distinguersi per formare una sola gnosi amorosa.

Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.

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