Volgendo il volto all’Orizzonte, mi accorgo dell’arrivo imminente dell’imbrunire e, fra le sfumature vive d’amaranto, i miei occhi bendati generano gocce di fino e puro dolore.
Appena fanciulla, si racconta di me che il mio stesso Dio e Padre volle possedermi e che, da quella insulsa e bestiale violenza, partorii un “uovo” da cui venne alla luce la famigerata Elena di Troia che ispirò, nel corso del tempo antico, leggende e poemi, donando le sue gesta alla lirica e alla storia.
Da quegli antichi albori, il mio essere è strumento del fato ed in esso ho deposto l’equilibrio contrapposto della mia passata innocenza, in alternanza all’oscuro male della vendetta che rivendica giustizia!
Gli uomini governano il mondo materiale, ma non immaginano che sotto i loro piedi si celi un segreto che affonda le sue origini nell’Universo e che soltanto in pochi ne hanno intuito l’esistenza e la veridicità.
Il mondo possiede al suo interno il fuoco cosmico, e tra di esso e la crosta terreste vi è una zona cava.
Quel fuoco che dà vita e calore è, in realtà, ciò che antiche civiltà riconoscevano come il “Sole Nero”, l’origine dell’esistenza di ogni vivente che è indissolubilmente legata alla luce del Sole luminoso, la stella per eccellenza che riconosciamo come unica fonte di vita.
Entrambi coesistono; entrambi si influenzano vicendevolmente; entrambi si donano alla materia da cui ricavano l’Invisibile.
Quando la fonte del male oscuro assunse le sembianze del Nazismo, molti uomini appartenenti al Terzo Reich, per mezzo di rituali e conoscenze antiche, intuirono l’esistenza e la valenza del Sole Nero, adorandolo in modo perverso e depravato, operando nel mondo emerso con follia e sete di potere: ciò comportò, in quella malvagia generazione, disperazione e tormento, fallimento e frustrazione, ed è per questo che fui chiamata a sprigionare dal mio ventre tutto l’odio, il ribrezzo ed il disprezzo verso chi aveva ucciso migliaia di volte l’innocenza.
In ogni goccia infinitesimale di bene vi è una minima particella di male e viceversa: è questa la legge dell’Equilibrio Universale e nessun essere vivente, materiale o spirituale, può sfuggirvi.
Mi dipingono con fattezze di donna, bella e mistica come una Dea, bendata dalla mano dell’Equilibrio Universale, portatrice di spada di vendetta riparatrice e di bilancia di Giustizia compensatrice.
La cecità oscura dei miei occhi mi fu donata nell’attimo in cui mi fu strappata per l’eternità la mia innocenza virginale.
Ora, come allora, attraverso i varchi dimensionali degli infiniti mondi “bruniani”, spinta dalla forza divina della Giustizia e dell’Equa Vendetta morale, al fine ogni volta di ripristinare il giusto equilibrio.
Ecco, l’imbrunire cede il testimone alla buia notte: il mondo si sommerge nelle tenebre più oscure e soltanto in questo momento ho il potere di togliermi la benda che mi nega la vista.
Anche se l’oscurità dei miei occhi si fonde con il buio di Madre Notte, i miei occhi sterili di luce sono fecondi di gocce di puro e fino dolore e, finalmente, possono partorire lacrime.
In esse ho instillato i semi della conoscenza e soltanto gli uomini consapevoli e spiritualmente aperti che ne berranno, potranno, nel tempo a loro concesso, “rivelare” cripticamente il “segreto dei segreti”, lasciando all’Intuizione altrui la perpetua, silente e celata trasmissione del “sapere”.
Questa sono io: Nemesi.
Autore Antonio Masullo
Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".