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Nasce AEPI grazie a lavoro dell’Unione Artigiani di Frosinone e Latina

Gabriele Tullio e Dino Minoi


L’Unione Artigiani Italiani grande protagonista nella nascita dell’AEPI, organismo che riunisce 23 confederazioni nazionali datoriali per dar voce a tutti i soggetti impegnati a sostenere aziende e professionisti

Riceviamo e pubblichiamo.

Ha contribuito in maniera determinante alla nascita del nuovo organismo facendo da traino affinché molte altre confederazioni scommettessero sull’AEPI.

L’Unione Artigiani Italiani, nelle sue componenti di Frosinone e Latina, si è contraddistinta quale elemento di equilibrio e mediazione per la nascita dell’Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese, AEPI, che unisce 23 sindacati nazionali, molti dei quali di piccole dimensioni, con l’obiettivo di dar voce a tutti quei soggetti che giornalmente affiancano imprese e professionisti, firmatari di importanti contratti di categoria, ma che rischiano di essere tenuti fuori dalle trattative di riforma del mondo del lavoro.

L’AEPI esprime così l’esigenza di libertà sindacale e del pluralismo associativo e chiede maggiore rappresentanza ai tavoli nazionali e nel pieno rispetto dell’art. 39 della Costituzione.

A Roma si è tenuta l’Assemblea Costituente guidata dal responsabile della UAI Latina Gabriele Tullio, indicato da Giuseppe Zannetti dirigente di Frosinone e responsabile nazionale dell’associazione artigiana.

Hanno spiegato Zannetti e Tullio:

Trovare la sintesi e non danneggiare nessuno è stata l’operazione più difficile in assoluto, come riunire 23 confederazioni nazionali sotto un unico cappello, quello di AEPI.

Siamo estremamente orgogliosi del conferimento all’unanimità delle cariche e che nessuno sia rimasto scontento. Speriamo si tratti del primo passo verso la condivisione e l’aggregazione del mondo datoriale, per il raggiungimento di una tutela sempre maggiore delle nostre imprese.

Eletto all’unanimità quale presidente dell’associazione Mino Dinoi.

Tra gli obiettivi dell’AEPI ci sono la difesa del salario minimo garantito, dell’equo onorario professionale per evitare la mercificazione della professionalità e la ricerca di nuovi spazi per i rappresentanti dei lavoratori, oltre alla promozione della professionalità e delle competenze.

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