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Nardini e Manetti a presentazione campagna Unicoop contro violenza donne

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Unicop 'Il silenzio parla'


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Torna “Il silenzio parla”. Fino al 25 novembre, nei punti vendita Coop, è possibile contribuire acquistando confezioni di pasta a edizione speciale e la borsa dedicata

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Prosegue nel 2024 la campagna di Coop a sostegno del contrasto alla violenza sulle donne, promossa in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Nata grazie alla collaborazione con Differenza Donna, l’associazione nazionale che gestisce il Numero Nazionale Antiviolenza e Stalking 1522 del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la nuova campagna 2024 ‘Il silenzio parla’ vuole dare voce a coloro che hanno vissuto la violenza sessuale, verbale, psicologica, economica, ma questa volta dal punto di vista degli uomini vittime o testimoni anch’essi di abusi.

In Toscana, Lazio e Umbria la campagna è sostenuta dalle cooperative del Distretto Tirrenico composto a Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Centro Italia e Coop Amiatina.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, presso il Coop.fi di Novoli, alla presenza di Cristina Manetti, Capo di gabinetto Regione Toscana, Alessandra Nardini, Assessore alle pari opportunità, e di Irene Mangani, Vicepresidente Legacoop Toscana.

Fino al 25 novembre è possibile contribuire acquistando due prodotti pensati per l’iniziativa e in vendita nei supermercati Coop: la pasta a edizione limitata e la borsa dedicata firmata dalla fumettista attivista Anarkikka.

Cristina Manetti ha affermato:

Per combattere la violenza sulle donne occorre un cambiamento culturale diffuso in tutta la società, che può essere possibile solo se si afferma una consapevolezza generalizzata tra le donne e gli uomini.

Sono importanti giornate di confronto e di riflessione, come quelle che promuoviamo con la Toscana delle donne, sono cruciali azioni di governo che promuovono la parità di genere e la tutela dell’autonomia e della libertà delle donne.

Ma sono indispensabili anche iniziative come quelle di Unicoop Firenze perché, raggiungendo tantissime persone, sono in grado di contribuire al radicamento profondo di una nuova cultura del rispetto.

Ringrazio Unicoop Firenze per il suo impegno su un tema così delicato, ma centrale per la nostra società.

È un bel modo per ribadire che la Toscana è terra di diritti e uguaglianza.

L’Assessore Alessandra Nardini ha dichiarato:

Ancora una volta il mondo Coop conferma il proprio impegno nella lotta contro la violenza sulle donne, un fenomeno drammatico, ancora ben radicato nella nostra società, che affonda le proprie radici nel rapporto storicamente diseguale tra donne e uomini, nella cultura patriarcale che ancora oggi caratterizza la nostra società.

La sensibilità e l’impegno di un pilastro fondamentale della grande distribuzione hanno un enorme significato, perché consente di coinvolgere in questa battaglia tantissime persone, tantissime consumatrici e tantissimi consumatori.

Per questo ci tengo a ringraziare di cuore Coop che ha deciso, ancora una volta, di aiutarci a far conoscere il numero unico antiviolenza e antistalking 1522 e di sostenere i Centri Antiviolenza, nodi centrali nelle reti antiviolenza territoriali, fondamentali nel supportare le donne vittime di violenza, le loro figlie e i loro figli e anche nel promuovere momenti di formazione e sensibilizzazione preziosissimi per combattere e prevenire questo fenomeno.

È significativa la scelta di dar voce agli uomini, perché è soprattutto a loro che dobbiamo rivolgerci, chiedendo loro di essere al nostro fianco in questa battaglia, di non restare indifferenti e di essere disponibili a mettersi in discussione per destrutturare pregiudizi, stereotipi e ruoli di genere, che sono alla base della violenza.

La cultura della società la possiamo solo cambiare insieme, educando al rispetto delle differenze, tutte, e alla parità.

Irene Mangani ha spiegato:

Prosegue il nostro impegno a sostegno del contrasto alla violenza sulle donne con la campagna ‘Il silenzio parla’ che, quest’anno, dà voce anche agli uomini vittime o testimoni della violenza sulle donne.

La violenza sulle donne non è una questione che riguarda un unico genere: è necessaria un’assunzione di responsabilità collettiva.

Il pacchetto di pasta che dice ‘BASTA’ rilancia anche un messaggio di speranza alle donne che vivono situazioni di quotidiana violenza: si può uscire dall’isolamento, si può chiedere supporto per liberarsi dalla violenza grazie al servizio 1522 e ai tanti Centri antiviolenza attivi in Toscana.

Le cooperative di consumo toscane sono al fianco di tutte le realtà che in Toscana sono impegnate nel contrasto alla violenza di genere: lanciamo un invito a soci e clienti che, con l’acquisto della pasta e della borsa spesa, possono fare un gesto concreto per supportare chi opera in prima linea contro il fenomeno della violenza.

Nei punti vendita Coop

Dopo il latte in rosa e i frollini in edizione speciale, quest’anno sarà la pasta a indossare una confezione bianca e con un QRcode da inquadrare con il cellulare. Il QRcode rimanda al podcast composto da sei diverse storie di violenza raccontate dalla voce di uomini che ne sono stati testimoni, perché figli, genitori, fratelli, amici di donne che le hanno vissute.

Storie vere, raccolte dalle operatrici del 1522 ascoltabili sul sito coop1522.it e su Spotify e interpretate dagli attori Francesco Migliaccio, Edoardo Barbone e Giacomo Ferraù sulle note del compositore Fabrizio Campanelli, che ha donato gratuitamente il suo brano per questo progetto.

Le storie saranno anche ascoltate nei punti vendita grazie a Radiocoop nell’intera giornata del 25 novembre. Per ogni confezione di pasta venduta, 30 centesimi verranno donati ai Centri antiviolenza in Toscana, Lazio e Umbria.

La nuova borsa Coop distribuita a novembre è ideata, invece, dal’attivista e illustratrice italiana Anarkikka che l’ha firmata con l’eloquente slogan ‘Una borsa, una vita’. L’immagine sulla shopper raffigura un gruppo di donne in cammino, col loro carico di vita e di esperienze.

Per ciascuna shopper venduta, 50 centesimi verranno devoluti ai progetti Differenza Donna, l’associazione che aiuta e assiste le donne vittime di violenza: verbale, psicologica, sessuale, economica o stalking.

Le storie del podcast

Nei racconti incontreremo Francesco che vede dei lividi strani sulle braccia e il collo della collega e la accompagna in un centro antiviolenza; papà Roberto che vede spegnersi sul volto della figlia Giulia quel sorriso sempre presente e teme sia colpa del nuovo fidanzato; Marco, definito un orfano speciale, un ex bambino che ancora incapace di difendersi e di difendere ha visto il papà portargli via per sempre la mamma, uccisa dopo anni trascorsi nella violenza; il coach Gabriele, che non capisce che nella sua palestra, in quella che lui definisce la sua famiglia, si annida un fisioterapista abusante.

Il numero 1522

La campagna lancia a tutti un messaggio: se anche voi vivete o siete a conoscenza di episodi di violenza, chiamate il 1522, numero nazionale antiviolenza e stalking. Una voce amica vi aiuterà.

Oltre che sulla pasta e sulla shopper, 1522 campeggia anche su altri strumenti informativi che possono contribuire a diffondere il numero e allargare la consapevolezza su un fenomeno drammatico e quotidiano.

A partire da oltre 500 prodotti a marchi, ovvero centinaia di milioni di confezioni, sui quali si trova impresso in fondo alle tabelle nutrizionali, sugli scontrini emessi dalle casse di tutti i punti vendita coinvolti nella campagna.

Il numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza e lo stalking, messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, offre un sostegno concreto alle vittime di violenza.

Attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, è accessibile sull’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa sia mobile, via telefono o chat. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese e polacco

. Chi contatta il servizio, gestito dalle esperte in violenza di genere di Differenza Donna, è protetto dall’anonimato e gode della massima riservatezza: le operatrici forniscono una prima risposta offrendo ascolto, informazioni utili e orientamento, se serve anche grazie a figure specializzate come avvocate e psicologhe.

Eventi in calendario

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, Unicoop Firenze ha in calendario anche un appuntamento per il 26 novembre, alle ore 18.30, presso lo Spazio Alfieri, a Firenze, via dell’Ulivo, 8: l’evento vedrà sul palco numerosi ospiti con un live talk e letture teatrali su tema.

L’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria al link coopfi.info/eventi.

Il numero 1522

Il numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza e lo stalking, messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, offre un sostegno concreto alle vittime di violenza.

Attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, è accessibile sull’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa sia mobile, via telefono o chat. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese e polacco.

Chi contatta il servizio, gestito dalle esperte in violenza di genere di Differenza Donna, è protetto dall’anonimato e gode della massima riservatezza: le operatrici forniscono una prima risposta offrendo ascolto, informazioni utili e orientamento, se serve anche grazie a figure specializzate come avvocate e psicologhe.

In questa prima fase, inoltre, il 1522 fa anche una valutazione del rischio di recidiva e di femminicidio, per indirizzare in modo corretto le donne verso i diversi servizi sociosanitari pubblici e privati presenti sul territorio, dove possono essere protette e sostenute.

Strutture come i Centri Antiviolenza, CAV, ma anche le Forze dell’ordine e le Case rifugio. Compito del 1522 è, infatti, anche quello di segnalare casi urgenti che mettono a repentaglio la vita della vittima.

Ogni giorno al numero gratuito arrivano in media circa 200 segnalazioni, 58 mila all’anno, con picchi di 280 contatti quando si parla di più del tema, come il 25 novembre: telefonate, ma anche messaggi via app, scrivendo in chat. A scrivere e chiamare sono anche, in molti casi, amici o parenti della vittima che conoscono una situazione critica e vogliono capire come muoversi per essere d’aiuto.

I numeri della violenza

Secondo l’ISTAT che monitora il servizio 1522, i dati relativi al primo e secondo trimestre del 2024 parlano di un andamento in evidente crescita. In particolare, il primo trimestre rispetto all’anno precedente, vede un incremento dell’83,5% delle chiamate valide, 17.880 in termini di valori assoluti.

Tale incremento si conferma anche nel secondo trimestre dando un elemento di speranza che però vede ancora di dimensioni enormi il fenomeno dell’under-reporting: i tre quarti delle vittime che si rivolgono al servizio non denuncia la violenza subita alle autorità competenti, il 70,9%, e i motivi della mancata denuncia si devono principalmente alla paura e alla paura della reazione del violento, 28,2%.

Tra i motivi che inducono le vittime a chiedere aiuto va osservato lo stalking che registra un maggiore incremento rispetto agli stessi trimestri dell’anno precedente, rispettivamente +74,9% nel primo trimestre e +24,8% nel secondo semestre.

Tra i due trimestri del 2024 decrescono sensibilmente le chiamate che segnalano un caso di violenza: sono 374 contro le 680 del primo trimestre. Più della metà delle vittime, 55,8% nel primo trimestre e 60,7% nel secondo trimestre, dichiara di aver subito per anni la violenza.

L’altro dato che conferma nel tempo la dinamica della violenza riportata al 1522 riguarda il luogo dove avviene la violenza: nei due trimestri del 2024 rimane pressoché costante la percentuale di vittime, 74,3%, che indica la casa come il luogo della violenza.

Questo conferma l’elevata percentuale dei casi di violenza assistita: nei due trimestri considerati oltre la metà delle vittime rispondenti, 57,3%, aveva figli e di queste il 31,5% dichiara di avere figli minori.

Sempre nei due trimestri presi complessivamente, la percentuale di vittime che dichiara che i propri figli hanno assistito e subito la violenza è del 18,9%, mentre nel 32,3% di casi i figli l’hanno solo assistita.

Fonte ISTAT.