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Nappini, Slow Food: Sovranità alimentare diritto che riguarda tutti

Barbara Nappini - ph Alessandro Vargiu

Barbara Nappini - ph Alessandro Vargiu



Presidente di Slow Food Italia: ‘Diritto quanto mai attuale oggi’

Riceviamo e pubblichiamo.

La sovranità alimentare non è sinonimo di autarchia: è il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici.

È un concetto ampio e complesso che sancisce l’importanza della connessione tra territori, comunità e cibo, e pone la questione dell’uso delle risorse in un’ottica di bene comune, in antitesi a un utilizzo scellerato per il profitto di alcuni.

Lo dichiara Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia.

Nel 2008, l’International Assessment of Agricultural Science and Technology for Development (IAASTD) – panel intergovernativo con il patrocinio delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale – ha definito la sovranità alimentare come

il diritto dei popoli e degli Stati sovrani a determinare democraticamente le proprie politiche agricole e alimentari.

Ma questo concetto fondamentale è stato introdotto più di dieci anni prima da Via Campesina, movimento internazionale che coordina le organizzazioni contadine dei piccoli e medi produttori, dei lavoratori agricoli, delle donne rurali e delle comunità indigene dell’Asia, dell’Africa, dell’America e dell’Europa.

Conclude Barbara Nappini:

Un concetto quanto mai attuale oggi, che ci riguarda tutti: non a caso da molti anni Slow Food si occupa di sovranità alimentare, supportando e promuovendo in tutto il mondo i sistemi locali del cibo, fortemente legati ai territori, basati sulle connessioni, sulle comunità, in grado di combattere lo spreco alimentare, di valorizzare la produzione di piccola e media scala e di proteggere la biodiversità.

Sistemi di produzione a bassi input esterni e ad alto tasso di competenze, creatività e buone pratiche.

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