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Napoli: SOS per arginare i tentativi di suicidio dai ponti

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Ponte di Ariccia reti protettive


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Cosa si aspetta ad installare reti protettive per i ponti a rischio?

Riceviamo e pubblichiamo.

Gennaro Capodanno, ingegnere, Presidente del Comitato Valori collinari, che già negli anni scorsi, in occasione di gravi episodi verificatisi nell’area collinare, sia sul ponte di Mario Fiore sia su quello di via Pietro Castellino, era intervenuto proponendo l’installazione di reti protettive per scoraggiare i tentativi di suicidio, torna sulla questione a seguito di analoghe vicende registratesi in questi giorni, chiedendo alle autorità preposte cosa si aspetta per installare tali reti protettive per i ponti a rischio nel capoluogo partenopeo.

Ricorda Capodanno:

In passato addirittura si arrivò a proporre il presidio dei ponti a rischio in città da parte delle forze dell’ordine, 24 ore su 24, la qual cosa avrebbe comportato un notevole dispendio di uomini e mezzi.

Di certo non si risolve il problema con le oramai consuete disquisizioni sociologiche sulle motivazioni di questi gesti da parte di chi poi non fa nulla per porre rimedio a presunti disagi sociali che sarebbero alla base di eventi che peraltro, specialmente nel periodo estivo, si verificano in tutto il mondo, e la cui analisi è molto più complessa di quanto si possa immaginare.

Reputo, invece, che i gravi episodi occorsi di recente, segnatamente nell’area collinare del capoluogo partenopeo, peraltro non nuovi, che hanno riguardato alcuni ponti posti sulle pubbliche vie impongano invece una seria riflessione, rimanendo nel campo prettamente tecnico operativo, finalizzata ad adottare, in tempi rapidi, soluzioni, già peraltro sperimentate, per tentare di arginare il fenomeno.

Tempo addietro lo stesso problema esisteva pure, rimanendo in Italia, per il ponte di Ariccia, diventato tristemente famoso come “ponte dei suicidi”. Poi, diversi anni fa, per frenare il fenomeno, fu deciso di porre lungo tutto il ponte su ambedue i lati delle reti protettive che, stando alle statistiche, hanno certamente contribuito a scoraggiare i fenomeni di autolesionismo.

Ritengo, anche alla luce di questa esperienza, che peraltro mutua analoghi accorgimenti assunti in altre parti del mondo per scoraggiare il fenomeno dei tentativi di suicidio attuati lasciandosi cadere da manufatti quali ponti o edifici pubblici, che la spesa da sostenere sia ampiamente ricompensata dalla concreta possibilità di salvare tante vite umane.

Per questo sollecito le autorità competenti per l’adozione in tempi brevi di tutti i provvedimenti necessari ai fini dell’immediata installazione di tali reti, partendo da quei ponti che, in base alle esperienze pregresse, rispetto alla problematica esaminata, risultano essere più a rischio.