Adesso attendiamo la riattivazione dello storico orologio
Riceviamo e pubblichiamo.
La fontana a colonna, che alcuni anni addietro fu installata nel quartiere partenopeo del Vomero, nell’isola pedonale di via Scarlatti, all’incrocio con via Luca Giordano e che da circa un mese non erogava più acqua, tra il disappunto di tante persone, anche turisti, che potevano dissetarsi con il prezioso liquido, erogato alla bisogna, da stamattina ha ripreso a funzionare.
A dare la notizia è Gennaro Capodanno, Presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che anche in passato è più volte intervenuto per segnalare problemi alla suddetta fontana e che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello per riattivarla, dopo l’ennesimo guasto.
Sottolinea Capodanno:
Con l’occasione sollecitiamo ancora una volta gli interventi necessari per la riparazione anche dello storico orologio di piazza Vanvitelli, sempre al Vomero, emblema, dopo la scomparsa della palma secolare, uccisa anni fa dal famigerato punteruolo rosso, dell’intero quartiere collinare partenopeo ma purtroppo con le lancette ferme da una settimana sulle ore 12:00.
Al riguardo ci auguriamo che gli interventi necessari per la riattivazione vengano effettuati in tempi rapidi, considerando che l’ultimo fermo è durato ben quindici mesi e che l’orologio aveva ripreso a funzionare, dopo numerose sollecitazioni, solo a luglio scorso.
L’orologio in questione fa parte degli undici orologi elettrici cittadini, ultimi rimasti dei 40, installati oltre 80 anni fa nelle strade di Napoli.
Gli altri si trovano in via Santa Lucia, in piazzetta Augusteo, al Museo, in via del Sole, in piazza Cavour, in via Filangieri, in via Mezzocannone, a Montesanto, in via Diaz e in via Duomo.
Nei bombardamenti dell’ultima guerra se ne persero buona parte. I restanti furono ripristinati intorno al 1947 ma, successivamente, per la mancanza di numerosi pezzi di ricambio, furono di nuovo fermati. Solo nel 1997, dopo le proteste dei cittadini, la manutenzione fu eseguita da una ditta privata che provvide a rimetterli in funzione.
Questi orologi, all’epoca denominati ‘Impianti dall’ora unica’, per il fatto che segnavano sincronicamente la stessa ora in tutti i punti nei quali erano dislocati, furono installati dall’Ente Autonomo Volturno su disegno dell’ing. Ventura e con la fusione delle colonne in ghisa eseguita dalla fonderia di Capodimonte di Enrico Treichler.
Ciascuno di essi era dotato di una propria illuminazione particolare intorno ai quadranti, sicché era possibile leggere l’ora anche a notte inoltrata.