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Napoli, il baratro



Gli svizzeri dello Young Boys affondano, con i gol di Hoarau e di Bertone nella ripresa, la squadra di Benitez, autrice di una prova troppo scialba. Dopo il match i tifosi assaltano il bus degli azzurri.

Non giova girarci intorno, adesso si può parlare di crisi. Se grazie alla vittoria della Coppa Italia e alle buone prove in Champions League la scorsa stagione poteva considerarsi dignitosa, quella in corso, invece, è iniziata nel peggiore dei modi: mancata qualificazione alla CL e già due sconfitte in campionato. Serve assolutamente invertire la rotta, per poter almeno raggiungere la terza posizione, indispensabile per accedere ai preliminari di Champions.

Abbiamo già ampiamente esaminato le ragioni dell’involuzione partenopea: il mercato e le scellerate scelte tecniche di Benitez. Difficilmente crediamo che De Laurentiis possa intervenire concretamente sul mercato a gennaio: se non ha investito in estate quando l’accesso alla CL era a un passo, come potremmo adesso pensare che lo faccia a gennaio?

Dal momento che è molto difficile che la società decida di esonerare Benitez – ovviamente De Laurentiis non si sognerebbe mai di pagare l’ingaggio anche a un nuovo allenatore – il destino degli azzurri resta nelle mani del tecnico spagnolo. Da quando siede sulla panchina azzurra abbiamo l’impressione che non sappia adattare il modulo di gioco ai calciatori che ha a disposizione, arrivando spesso a snaturare le loro caratteristiche. L’esempio più eloquente è Hamšik, che fino all’arrivo di Benitez, si era dimostrato tra i migliori d’Europa nel suo ruolo. Lo spagnolo, però, schierandolo sempre in posizione avanzata e privandolo, in questo modo, degli spazi necessari, ha limitato la fantasia e le giocate di un campione invidiato al Napoli da mezza Europa.

La sconfitta contro gli svizzeri dello Young Boys, così come quelle in campionato contro Chievo e Udinese, non è un incidente di percorso, come vorrebbe farci credere Benitez. La squadra è spesso priva di idee, incapace di mettere un top player come Higuaín in condizione di esprimersi al meglio; dall’inizio della stagione dipende dai gol di Callejón, spesso vanificati da una improponibile difesa. Alla vigilia del match di Europa League contro lo Young Boys tanti hanno addirittura presentato la sfida di Berna quasi come una visita turistica per gli azzurri, ponendo l’attenzione sulla scarsa copertura difensiva degli svizzeri. In campo abbiamo, invece, assistito a una bella prova da parte degli uomini di Uli Forte, capaci di sfruttare con cinismo le occasioni e il contropiede e di contenere gli scialbi tentativi degli azzurri; della “cazzimma” azzurra, richiesta da Benitez in conferenza, nemmeno l’ombra. La partita di ieri dimostra che con il cuore e la forza di volontà, capacità mai viste nel Napoli quest’anno, si può sopperire al gap tecnico.

Della squadra azzurra si salva solo Callejón; deludono tutti gli altri, in particolare Michu, di cui bisognerebbe chiedersi perché Benitez l’abbia tanto voluto a Napoli. Bocciato Benitez, che, sottovalutando troppo l’avversario, ha attuato un eccessivo turn-over.

I tifosi hanno tutte le ragioni a manifestare contro De Laurentiis. Dovrebbero, però, limitarsi a disertare il San Paolo, fischiare la squadra per le pessime prestazioni, criticare la campagna acquisti della società: prendere d’assalto il bus azzurro rappresenta solo una ulteriore sconfitta, molto più grave di quella cui abbiamo assistito in campo.

 

 

 

Carmelo Cutolo

Autore Carmelo Cutolo

Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.

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