Non è solo sfortuna quella che si abbattuta ieri sul Napoli di Benitez, fermato dal Chievo Verona, ben schierato da mister Corini. Non possono esserci alibi per Benitez, che si appella ai due legni colpiti da Mertens e alla traversa sfiorata da Insigne, subentrato al posto di Maggio forse troppo tardi per capovolgere le sorti del match. Chi ambisce a una posizione di vertice non può perdere punti preziosi nel proprio fortino, nello stadio che ha fatto tremare due grandi d’Europa, Borussia Dortmund e Arsenal.
Nella prima frazione di gioco la squadra azzurra non ha inciso ed è stata poco concreta, a differenza del Chievo che, con un ottimo pressing, ha bloccato il Napoli. Se è vero che gli uomini di Corini hanno calciato in poche occasioni nella porta difesa da Raphael, trovando il vantaggio solo grazie ad una prodezza di Sardo che ha messo la palla all’incrocio dei pali, bisogna constatare che lo stratosferico attacco azzurro non ha trovato il gol nemmeno con Higuaín, che si è letteralmente divorato un gol facile facile, evidentemente troppo facile per un top player costato quasi 40 milioni.
A chi ritiene che il Napoli abbia perso due punti preziosi, rispondiamo che, per come è maturato il pareggio, gli azzurri hanno guadagnato un punto insperato. La squadra di Benitez ha iniziato a giocare solo nel secondo tempo: non si può regalare, come è avvenuto anche al Dall’Ara, un tempo agli avversari. La retroguardia del Chievo, con invidiabile grinta e cuore, ha imbrigliato bene l’attacco partenopeo. Solo nel finale gli azzurri hanno agguantato il pareggio, grazie a un gol di Albiol, uno dei pochi azzurri che hanno disputato una gara positiva.
Meglio non dare pagelle agli azzurri, perché pochissime sarebbero le sufficienze. Ci limitiamo a chiederci dove sia finito Maggio, quell’inesauribile esterno che invidiavano in mezza Europa e che aveva meritato la Nazionale. Ci chiediamo perché Inler sia ancora a Napoli, se ha mercato in Europa e se, sentendo alcune voci di mercato, potrebbe essere inserito nella trattativa per Capoue col Tottenham.
A questo punto è chiaro che, piuttosto che parlare di secondo posto, bisogna pensare a difendere la terza posizione che significa almeno disputare i preliminari di Champions League. Le due squadre di testa, Juventus e Roma, hanno una marcia in più rispetto agli azzurri. Gli uomini di Conte, anche quando sembrava che le cose si fossero messe davvero male (espulsione di Buffon dopo 24’ e gol del vantaggio realizzato da Candreva su calcio di rigore), hanno giocato con una intensità senza paragoni, con la quale hanno colmato l’inferiorità numerica e trovato anche il pareggio con Llorente al 60’. La Roma ha approfittato del mezzo passo falso della Juventus: ha vinto senza grosse difficoltà a Verona (1-3), guadagnando ancora due punti sul Napoli, e adesso vede la vetta della classifica. Gli azzurri dovranno ben guardarsi alle spalle, perché la tenace e agguerrita Fiorentina, nonostante il pareggiato al Franchi nel posticipo contro il Genoa (3-3), tallona il Napoli a un soli tre punti di distanza.
Senza la grinta e l’entusiasmo che hanno contraddistinto l’ottimo inizio di stagione, sia in campionato che in Europa, come si presenteranno gli azzurri al prossimo impegno di Coppa Italia contro la ritrovata Lazio di Reja? Poco agevole sarà anche la prossima sfida di campionato in cui gli uomini di Benitez affronteranno l’Atalanta a Bergamo. Intanto dal calciomercato, che si avvia ormai alle ultime battute, fatta eccezione per Jorginho, non sono ancora arrivate buone notizie per Benitez e di certo non aiutano né l’evidente lentezza di Bigon nel condurre le trattative né, soprattutto, le dichiarazioni di De Laurentiis sul ricco budget messo a disposizione, che fanno lievitare il prezzo dei giocatori richiesti da Benitez.
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.