Studio diffuso dall’UEFA
Riceviamo e pubblichiamo.
Il Napoli conferma di essere ai primi posti per il minor numero di infortuni anche in Europa.
È il risultato di uno studio diffuso recentemente dall’UEFA, coordinato dal prof. Jan Ekstrand dell’Università svedese di Linkoping, ex vicepresidente del comitato medico dell’organizzazione europea del calcio. La ricerca mette a confronto 35 prestigiosi club calcistici internazionali tra cui anche il Napoli di Maurizio Sarri, il cui staff medico è diretto da Alfonso De Nicola in collaborazione con Enrico D’Andrea e Raffaele Canonico.
L’analisi condotta dal Prof. Ekstrand per l’UEFA si basa sull’elaborazione dei dati relativi agli infortuni registrati da 35 squadre di calcio internazionali tra cui la SSC Calcio Napoli in riferimento alle ore di allenamento e di partita impiegate da luglio a dicembre 2016.
Le altre 34 sono: AC Milan, Arsenal FC, AS Roma, Athletic Club, Bayer 04 Leverkusen, Borussia Dortmund, Chelsea FC, Club Atlético de Madrid, Club Brugge KV, FC Barcellona, FC Basel 1893, FC Kobenhavn, FC Porto, FC Shakhtar Donetsk, FC Zenit, Galatasaray AS, GNK Dinamo Zagreb, Juventus, Leicester City FC, LOSC Lille, Manchester City FC, Manchester United FC, NK Maribor, Olympique Lyonnais, Paris Saint-Germain, PFC CSKA Moskva, PFC Ludogorets Razgrad, PSV Eindhoven, Real Madrid CF, RSC Anderlecht, SL Benfica, Southampton FC, Sporting Clube du Portugal, Tottenham Hotspur FC.
Il Napoli, che risulta essere una delle compagini europee che si allena di più per un totale di 5330 ore impiegate con 4804 ore di allenamento, 90%, e 527 ore di gioco in partita, 10%, registra uno dei risultati migliori: 9 infortuni in tutto, 4 in allenamento, 5 in partita, di cui 3 più seri, 5 infortuni muscolari e uno per rottura del legamento. Con una percentuale di 0,8 infortuni su 1000 ore di allenamento svolto.
Gli azzurri si allenano e giocano tanto, considerando i tanti impegni tra Campionato, Champions e Coppa Italia, ma negli anni è stato assolutamente ridotto al minimo il tasso infortuni.
Un ottimo parametro se si considera che la media delle squadre considerate è pari a 2,6 infortuni con un picco di 9,3 per la squadra con il peggior piazzamento da questo punto di vista.
Un risultato eccellente per il Napoli si rileva anche per quanto concerne il tasso di infortuni totale, include i gravi, i muscolari e quelli relativi ai legamenti, e si riferisce sia agli infortuni occorsi in allenamento che in partita. Per gli azzurri si registra un tasso dell’1,7 infortuni ogni 1000 ore di attività per una media di 5,2 per le 35 squadre, con un range individuale, a squadra, oscillante tra 0,8 e 13,1.
Ciò consente al Napoli di figurare complessivamente ai primi posti su 35 squadre come presenza di giocatori in campo sia in riferimento alle partite ufficiali che agli allenamenti.
Una équipe medica, quella della SSC Napoli, diretta dal dr. Alfonso De Nicola in collaborazione con il dr. Enrico D’Andrea e il dr. Raffaele Canonico e cinque fisioterapisti, Massimo Buono, Giovanni D’Avino, Fabio Sannino, Marco Romano e Marco Di Lullo, che mira a prevenire patologie muscolari e altre malattie in ambito sportivo.
E nel caso di infortunio di qualunque tipo si lavora al veloce e totale recupero dell’atleta, per il benessere del giocatore, della squadra e della società affinché ci siano sempre meno indisponibilità in partita. E gli studi dello staff sono volti all’eliminazione delle recidive.
In caso di infortuno serio, si dà luogo all’intervento – se dovuto – in tempi strettissimi e ad una riabilitazione veloce anche neuro-cognitiva: è così che Cristiano Lucarelli nel 2010, aveva 35 anni, dopo la rottura del legamento crociato anteriore rientrò in campo dopo appena 107 giorni; Lorenzo Insigne recuperò a pieno dopo 125 giorni, e infine, notizie dei giorni nostri, Arek Milik è stato dichiarato guarito, per la stessa patologia dopo 97 giorni e convocato per la 23a gara di campionato in Serie A Bologna – Napoli a soli 114 giorni dall’intervento.