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Mostra di Mangone all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda

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Il Maestro: ‘È la trasposizione visiva della mia vita’

Riceviamo e pubblichiamo.

Martedì 13 settembre 2023, il Municipio di Stoccarda si prepara ad aprire le porte a un evento straordinario: la mostra personale del pittore Fernando Alfonso Mangone, dal titolo ‘L’Arte attraversa l’Italia’.

Questo straordinario omaggio alla bellezza dell’Italia, alla sua storia e alla sua arte, è stato reso possibile grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda.

La mostra ‘L’Arte attraversa l’Italia’ è una celebrazione dei paesaggi italiani, della loro storia millenaria e dell’arte che ha prosperato in questo straordinario contesto.

L’evento offre al pubblico di Stoccarda l’opportunità di immergersi in un mondo di infinite sfaccettature artistiche viste attraverso una lente contemporanea.

Sarà un’esperienza visiva e culturale unica, che trasporterà gli spettatori nelle bellezze e nei suggestivi percorsi delle varie regioni italiane.

Ad annunciarlo è il Prof. Luciano Carini, rinomato gallerista e critico d’arte, che ha curato un corposo catalogo dedicato all’opera di Fernando Mangone.

Questa incredibile esposizione d’arte è un tributo affettuoso alle meraviglie e alle bellezze italiane, una celebrazione delle esperienze e delle influenze che hanno segnato la mia carriera artistica.

Il mio percorso artistico è intriso di una profonda connessione con l’Italia, ho iniziato il mio viaggio artistico nel 1977, quando mi sono iscritto all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dopo un primo anno trascorso a Napoli.

Nel 1978, ho ottenuto l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ho trascorso ben 11 anni immergendomi nella cultura artistica e storica della città.

Durante il mio tempo a Firenze, ho realizzato una serie di opere ispirate ai luoghi e alle atmosfere uniche della città, tra cui Piazza Savonarola, Fiesole, Borgo San Frediano, Piazza del Carmine e Piazza Santo Spirito. Dopo tre anni nella città delle arti, mi sono trasferito nella pittoresca La Romola, nel Comune di San Casciano, dove ho vissuto per 8 anni.

La mia arte è stata influenzata e plasmata dai paesaggi e dalla cultura di questi luoghi, e in riconoscenza per l’affetto ricevuto, ha deciso di omaggiarli attraverso la mia pittura. Queste opere straordinarie, frutto di anni di dedizione e passione, non saranno messe in vendita.

Invece, saranno parte integrante delle realtà museali itineranti, i Musei Mangone, gallerie no profit che consentiranno al pubblico di godere di queste creazioni uniche nel loro genere.

A dirlo è il pittore Fernando Alfonso Mangone, originario delle aree interne della Campania, dove è rientrato negli ultimi anni, dopo una vita trascorsa lavorando in giro per il mondo.

Sottolinea il dott. Giuseppe Restuccia, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda:

L’importanza di questa iniziativa consiste nell’avvicinare il pubblico di Stoccarda all’Italia e alla sua cultura. Questa mostra è molto più di una semplice esposizione artistica: è un ponte tra due culture, un’opportunità per scoprire e apprezzare la ricchezza artistica e culturale dell’Italia in tutta la sua diversità.

‘L’Arte attraversa l’Italia’ racconta la civiltà italiana i suoi riferimenti storici e paesaggistici – Carlo Foramiti, noto Organizzatore e Coordinatore Editoriale delle Mostre presso gli Istituti Italiani di Cultura all’Estero, che ha svolto un ruolo fondamentale nel portare il Maestro Mangone a Stoccarda.

Ho avuto il piacere di incontrare il Maestro Mangone per la prima volta nel 2017 presso l’Istituto Italiano di Cultura, ex Parlamento Italiano a Budapest.

Da quel memorabile incontro, è nata una collaborazione fruttuosa che ha dato vita a diverse mostre di grande successo.

Il Maestro Mangone è noto non solo per il suo talento artistico straordinario, ma anche per la sua umanità, altruismo e disponibilità.

Queste qualità hanno reso la nostra collaborazione ancora più speciale, portando l’arte e la cultura italiana a un pubblico internazionale sempre più ampio.

Grazie al talento senza pari del Maestro Mangone, il pubblico di Stoccarda avrà l’opportunità di immergersi in un mondo di bellezza artistica e cultura italiana.

La mostra di Stoccarda

Il viaggio di Mangone parte da lontano, dagli albori delle antiche civiltà che sono state faro, modello e punto di riferimento per il mondo intero: Paestum, Pompei ed Ercolano e poi Roma con il Colosseo, i Fori Imperiali, la Fontana di Trevi e Piazza San Pietro con la famosa Basilica e la Cappella Sistina. Prosegue poi con Firenze, la città che diede origine al Rinascimento e fu la culla della lingua italiana.

È universalmente riconosciuta come madre dell’arte e dell’architettura, ed è famosa nel mondo per i suoi monumenti e i suoi musei. Fernando Mangone fermerà la sua attenzione sulla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero, la Galleria degli Uffizi, Santa Maria Novella, il Centro storico della città e il famoso Ponte Vecchio.

E come non ricordare poi Venezia, considerata una tra le più belle città del mondo, e dichiarata, insieme alla sua laguna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, apprezzata per essere la sede della prestigiosa Rassegna Internazionale d’Arte ‘La Biennale di Venezia’.

Tra gli innumerevoli monumenti e musei ecco allora apparire Piazza San Marco con la sua famosa Basilica, Palazzo Ducale, il Museo Correr e poi Ca’ Pesaro, la Galleria d’Arte Moderna, Ca’ Rezzonico e Palazzo Grassi.

Si prosegue con Napoli, con il suo cielo, il suo mare e il Vesuvio, simbolo della città e fonte di ispirazione per artisti, poeti e scrittori.

E parlando di Napoli, il pensiero corre immediatamente a piazza del Plebiscito e agli importanti monumenti che qui vi si affacciano, come la Basilica di San Francesco, il Palazzo Reale, il Palazzo della Prefettura e il Palazzo Salerno.

Proseguendo nel nostro percorso ecco poi apparire i famosi castelli di Napoli: Castel dell’Ovo e il Maschio Angioino e, più a valle, la Cappella San Severo con il celebre ‘Cristo velato’ di Giuseppe Sanmartino.

In questo lungo e affascinante itinerario tra le bellezze italiane non poteva certo mancare Milano con il suo Duomo e la famosa Piazza, la Galleria Vittorio Emanuele II, il Castello Sforzesco e il teatro alla Scala e poi Bologna, la ‘dotta’, così definita perché ospita la più antica Università del mondo occidentale.

Un percorso, quello di Mangone, che non finisce qui. Seguono infatti altre città, altri luoghi e altre destinazioni fino a comprendere tutte le Regioni italiane.

Il paesaggio urbano e la forza espressionista di Mangone

Espressionista metropolitano e vedutista contemporaneo forte e potente, Fernando Mangone ci rimanda dunque, con freschezza di visione e rapidità esecutiva, ad un ‘Paesaggio Urbano’ di grande qualità, che esula dal mero esercizio illustrativo per addentrarsi, con raffinata discrezione, nelle complesse e variegate strade del paesaggio interiore dove pulsa e vive l’emozione e l’intima relazione con il mondo esterno e tutto ciò che ci circonda.

Proseguendo in questo lungo e affascinante viaggio all’interno delle Regioni Italiane, incontriamo infine i suggestivi territori del Cilento, luoghi d’origine del nostro artista. La Campania è veramente una Regione straordinaria, culla di civiltà e faro di cultura per il mondo intero, ma c’è anche una Campania nascosta, meno nota e quasi sconosciuta eppure altrettanto affascinante e coinvolgente: è quella dei numerosissimi borghi e paesi del suo interno, dei castelli abbarbicati tra boschi e rocce, degli antichi palazzi nobiliari dimenticati e degli spettacolari paesaggi naturali.

Borghi e paesi ancora da scoprire e valorizzare: Palomonte, Altavilla Silentina, Buccino, Controne, Aquara, Trentinara, Roscigno Vecchia…

Il pensiero corre poi alle aree del Cilento e del Vallo di Diano, alle stupende vallate del Sele e del Tanagro per arrivare fino ai monti Alburni, montagne dal colore bianchissimo dove il fascino della mitologia e dei Titani si unisce al mistero delle grotte e delle divinità rupestri.

Nel lungo viaggio di Mangone non manca infine un sentito omaggio alla ‘Bufala Mediterranea’ e al suo principale prodotto di eccellenza enogastronomica, la ‘mozzarella di latte di bufala’ che viene prodotta a Battipaglia e in tutta la valle del Sele, una specialità casearia dal sapore talmente unico da avere meritato l’appellativo di ‘oro bianco’.

Il segno distintivo di Mangone

Pittura di chiara derivazione Espressionista, questa, per la velocità e sicurezza del segno, per il movimento e la vitalità che la percorre, ma vicina ai Fauves per l’intensità cromatica e la libertà del gesto. Mangone esegue di getto, segue l’impeto del momento, il suo estro creativo, ascolta con attenzione le proprie sensazioni e il proprio stato d’animo. Nascono così i suoi straordinari paesaggi urbani percorsi dalla luce, dalla geometria delle moderne architetture, dal caos e dalla frenesia dei nostri giorni.

Espressione che, nella sua veloce e rapida stesura, rimanda alla ‘Street Art’, a certe fasi della ‘Pop Art’ e poi ai grandi murales che, a partire dagli anni sessanta e fino al duemila, avevano letteralmente invaso le metropoli europee portando novità e innovazione, coinvolgendo le masse in avvenimenti di grande portata: erano gli anni in cui l’arte era vissuta anche come protesta, contestazione, pacifica rivolta contro regole e convenzioni sociali troppo rigide e imbalsamate.

Di grande effetto, poi, la scala cromatica usata dal nostro artista: i colori si rivelano gradualmente passando da toni grigi e soffusi a improvvise e luminose accensioni, i segni si infittiscono e si rincorrono senza interruzione sulla tela, diventano tracce, percorsi e ritmi intermittenti che dinamizzano lo spazio.

I rossi, i gialli e i blu, accostati in modo istintivo e coraggioso, danno vita a straordinari effetti di profondità e lontananza mentre molto spesso, in primo piano, emergono sciabolate di colori al fosforo che accendono edifici e architetture creando sorprendenti effetti scenografici.

Ancora un volta, dunque, Fernando Mangone con questa grande mostra in terra Tedesca, si riconferma, senza ombra di dubbio, uno dei più importanti interpreti dell’arte contemporanea.