In mostra fino al 24 novembre a Palazzo Dandolo, Venezia
Riceviamo e pubblichiamo.
Prosegue con successo la mostra ‘Artivism: The Atrocity Prevention Pavilion’ – ‘Artivism: Il Padiglione per la Prevenzione delle Atrocità’ organizzata dall’Auschwitz Institute for Peace and Reconciliation, AIPR, e curata da Luca Berta, Francesca Giubilei e Kerry Whigham, inaugurata il 9 maggio 2019 a Palazzo Dandolo, Venezia, visitabile fino al 24 novembre 2019.
A più di settanta anni dall’Olocausto, il genocidio e le atrocità di massa restano una costante minaccia alla pace e alla sicurezza globali. La violenza a cui assistiamo oggi, per esempio in Siria, Sudan, Yemen e Birmania, serve da quotidiano promemoria delle devastanti conseguenze della mancata azione della comunità internazionale. Riconoscere i segnali premonitori delle atrocità di massa è un passo essenziale per prevenirle ed è questa la chiave per agire.
‘Artivism’ è la prima mostra di questo genere, situata nel punto in cui arte, diritti umani e prevenzione del genocidio si intersecano.
‘Artivism’ è un’esperienza irripetibile che illustra come le arti possano essere utilizzate come meccanismo per prevenire e rispondere alla violenza di massa. Il padiglione ‘Artivism’ porta i visitatori a conoscenza delle realtà personali, emotive e storiche legate alle atrocità di massa, invitando i partecipanti a conoscere il ruolo essenziale svolto dalle arti come strumento di base per la trasformazione sociale e come deterrente contro la violenza sistematica.
In mostra le opere di sei artisti e collettivi di attivisti provenienti da tutto il mondo: Rebin Chalak Ismael, Iraq, Canada’s Truth and Reconciliation Commission, Canada, Elisabeth Ida Mulyani, Indonesia, South African Intuthuko Embroidery Project, Sud Africa, Argentinian Grupo de Arte Callejero, GAC, Argentina, e Aida Šehović, Bosnia e Erzegovina.
Oltre a dimostrare il ruolo fondamentale che le arti svolgono nella prevenzione della violenza su vasta scala, ‘Artivism’ informa i visitatori riguardo al potere e alla responsabilità che gli individui e le loro comunità hanno nel prevenire le atrocità di massa e proteggere i diritti umani.
La mostra educa, responsabilizza e trasforma i partecipanti in veri agenti del cambiamento, mettendo in evidenza la loro capacità di contribuire alla prevenzione delle atrocità di massa. Nell’ultima stanza del padiglione, l’AIPR e altre organizzazioni per i diritti umani provenienti da tutto il mondo condividono il loro lavoro con i visitatori e propongono una serie di passi concreti che ogni individuo può compiere a livello locale e globale per costruire un mondo che prevenga il genocidio.
Gli Artivisti:
Nel 2014, il gruppo terroristico ISIS inizia a perpetrare un genocidio contro gli yazidi, un piccolo gruppo etnico-religioso nel Nord dell’Iraq. Gli yazidi vengono costretti a scegliere tra convertirsi all’Islam o essere uccisi; molte donne appartenenti alla comunità vengono catturate e costrette a sposare membri del gruppo terroristico.
In risposta a questo, Rebin Chalak Ismael ha creato una serie di maschere con i volti delle donne yazide sopravvissute. Queste maschere, che verranno esposte, sono usate da Chalak Ismael per raccontare le loro storie e aumentare la consapevolezza nel mondo riguardo alla violenza affrontata dalla comunità degli Yazidi.
A partire dal 2008, la Canada’s Truth and Reconciliation Commission ha raccolto prove e testimonianze dei sopravvissuti al National Indian Residential School System, che per oltre 100 anni ha allontanato i bambini indigeni dalle loro famiglie e li ha costretti a rinunciare alle loro cultura, lingua, abbigliamento e relazioni. Artivism presenta opere d’arte create da artisti indigeni, che sono state prestate alla mostra dal National Centre for Truth and Reconciliation di Winnipeg, Canada.
Nel 1965 in Indonesia, circa 1,5 milioni di persone furono uccise a causa dei loro presunti legami con il comunismo. Nata in Indonesia e con sede in Belgio, l’opera di Elisabeth Ida Mulyani risponde alle realtà durature di questa violenza. Artivism proporrà due dei suoi lavori: Oleh-oleh, ‘Souvenir’, un’installazione scultorea e sonora che commemora gli attivisti rapiti negli anni ’90 per aver parlato contro il regime dittatoriale, e ‘Supervivere’, una serie di fotografie che documenta la vita degli indonesiani esiliati che furono resi apolidi quando le loro cittadinanze vennero revocate dal governo indonesiano nel 1965.
Fondato nel 2002, l’Intuthuko Embroidery Project è un’iniziativa di rafforzamento della comunità creata da un gruppo di donne sudafricane che operano nel comune di Daveyton, nella provincia del Gauteng. Queste donne usano il ricamo come mezzo per costruire una comunità, raccogliere denaro e raccontare le loro storie e la loro vita durante e dopo l’apartheid. ‘Artivism’ presenta ricami creati dal collettivo.
Ben 30.000 argentini erano “scomparsi” a causa delle loro inclinazioni politiche di sinistra durante la dittatura militare del 1976 – 1983. Poco dopo il ritorno della democrazia nel 1983, una serie di leggi e politiche pubbliche permisero agli ufficiali coinvolti di rimanere impuniti. In risposta a questo, un gruppo di artisti noto come Grupo de Arte Callejero, Gruppo degli Artisti di Strada o GAC, inizia a creare segnali stradali in tutta la città di Buenos Aires per contrassegnare le case degli esecutori rimasti impuniti e dare una maggiore visibilità ai 30.000 cittadini che erano stati rapiti, torturati e uccisi. ‘Artivism’ presenta molti di questi segnali stradali, insieme ad altri media correlati alla loro attività di artivisti.
Aida Šehović e il suo monumento nomade itinerante ‘Što te nema‘, ‘Perché non sei qui?’ commemora gli oltre 8.000 musulmani bosniaci che morirono durante il Genocidio di Srebrenica nel luglio del 1995. Per realizzare quest’opera, ha raccolto delle tazze di porcellana tradizionalmente usate per il caffè in Bosnia e Erzegovina: una tazza per ogni vittima. Ogni anno, in occasione dell’anniversario del genocidio, Šehović porta il monumento nella pubblica piazza di una nuova città, in tutto il mondo, dove i passanti sono invitati a riempire le tazze con del caffè e a lasciarle nella piazza, senza berle, in memoria delle vittime. ‘Što te nema’ è stato esposto presso ‘Artivism’, insieme alla documentazione audiovisiva delle passate edizioni del monumento itinerante.
Auschwitz Institute for Peace and Reconciliation è la più grande organizzazione non governativa al mondo per la formazione di funzionari pubblici che si occupano di genocidio e prevenzione delle atrocità di massa. Dal 2007, Auschwitz Institute ha educato e fornito supporto continuo a oltre 4.000 funzionari provenienti da oltre 80 paesi.
L’AIPR fornisce ai governi gli strumenti necessari per analizzare i rischi di genocidio e altre atrocità di massa e per progettare e attuare politiche efficaci che riducano questi rischi e impediscano una escalation degli stessi. Per realizzare ciò, l’Auschwitz Institute mantiene delle sedi regionali a New York, negli Stati Uniti; a Oswifcim, in Polonia; a Buenos Aires, in Argentina; a Kampala, in Uganda e a Bucarest, in Romania.
Titolo:
‘Artivism: The Atrocity Prevention Pavilion’
Location:
Palazzo Dandolo,
San Polo 2879, fermata del vaporetto San Tomà – Venezia
Durata:
9 maggio 2019 – 24 novembre 2019
Orario di apertura:
10:00 -18:00, chiuso lunedì e martedì
Biglietto:
entrata libera
Curatori:
Kerry Whigham, Ph.D.,
Francesca Giubilei e Luca Berta, Ph.D.
Organizzatore
The Auschwitz Institute for Peace and Reconciliation www.auschwitzinstitute.org
Partner Logistico a Venezia:
iNEVENTS
Curatore Servizi di Supporto:
Venice Art Factory
Graphic design:
AUT I Design Collective www.autdesigncollective.net
Artisti:
Rebin Chalak Ismael, Iraq
Grupo de Arte Callejero, Argentina
Intuthuko Embroidery Project, Sud Africa
Elisabeth Ida Mulyani, Indonesia
Aida Sehovic, Bosnia e Herzegovina
National Centre for Truth and Reconciliation, Canada
NGO Partners:
Child Rights International Network Health Right International Film Aid
Con il Supporto di:
White & Case LLP UPS
Hill+Knowlton Strategies Canada
United States Embassy to Italy Government of Flanders
Sotto il Patrocinio di:
The Embassy of Australia in Italy The Embassy of Belgium in Rome The Embassy of Luxembourg in Italy The Embassy of Germany in Rome
Partners per la Tecnologia:
RAVA Films Tecnoluci We Exhibit
Fotografo:
Cristiano Dabala
Ufficio Stampa:
Federica Repetto
Informazioni:
The Auschwitz Institute for Peace and Reconciliation info@auschwitzinstitute.org – www.auschwitzinstitute.org
+1 (212) 575 2605
www.artivism2019.com