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Monza, presentato progetto per adeguamento depuratore San Rocco

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depuratore San Rocco


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Romani: ‘Parlare di acqua oggi significa parlare delle sfide del domani nell’ottica dell’innovazione, dello sviluppo economico dei nostri territori e, soprattutto, della sostenibilità’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Parlare di acqua oggi significa parlare delle sfide del domani nell’ottica dell’innovazione, dello sviluppo economico dei nostri territori e, soprattutto, della sostenibilità.

Un tema su cui in questi anni BrianzAcque ha investito risorse ed energie attraverso la rete delle ‘case dell’acqua’ e i progetti di educazione al ‘consumo sostenibile’ nelle scuole.

Ma i comportamenti individuali non bastano. Servono investimenti sulle reti idriche, bisogna aiutare le imprese agricole a dotarsi di impianti di irrigazione intelligente e dobbiamo immaginare infrastrutture in grado a rispondere alle sfide del futuro.

Come dimostra il progetto di adeguamento del depuratore di San Rocco: un investimento complessivo di 35 milioni di euro per migliorare la qualità del processo depurativo grazie a una tecnologia innovativa che troverà a Monza una delle prime applicazioni in Italia.

Ciò grazie a una vision che si può riassumere in due parole: innovazione e territorio. Cioè, la capacità di pensare e portare avanti progetti che guardano al futuro mettendo sempre al centro la propria comunità.

Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani intervenendo oggi, 22 marzo, a Monza in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua alla presentazione del progetto per adeguare il depuratore San Rocco alle nuove normative sulla qualità delle acque.

L’impianto esistente verrà integrato con la costruzione di un comparto di ossidazione biologica all’avanguardia, nascosto sottoterra e completamente ricoperto dal verde.

Il processo funzionerà con una tecnologia innovativa basata su biomasse aerobiche granulari che troverà una delle prime applicazioni in Italia su un impianto in scala reale.

All’iniziativa, che ha visto l’apertura del Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Federico Romani, hanno preso parte anche il Sindaco di Monza, Paolo Pilotto; il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Luca Santambrogio; il professor Giulio Senes, docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano.

Erano inoltre presenti i Consiglieri regionali Alessandro Corbetta, Fabrizio Figini, Gigi Ponti e Martina Sassoli.

Il Presidente e Amministratore Delegato di BrianzAcque, Enrico Boerci, ha evidenziato:

Sarà una opera pubblica unica ed eccezionale con un cambio di paradigma rispetto al concept dei depuratori tradizionali per la cui realizzazione chiediamo la collaborazione di Regione, Provincia e Comune.

Un intervento destinato a lasciare il segno nei prossimi decenni per la bellezza, per la sostenibilità del territorio in termini di benefici per l’ambiente che si tradurranno innanzi tutto in una miglior qualità delle acque restituite al fiume Lambro.

Il costo previsto per l’intera operazione è di circa 35 milioni di euro. Terminato lo studio di fattibilità, è ora in fase avanzata la redazione del progetto definitivo, il cui completamento, comprensivo di tutti i permessi autorizzativi, è atteso per il primo semestre 2025.

Successivamente, verrà bandita la gara e quindi sarà possibile dare inizio ai lavori. Secondo le stime effettuate, la nuova infrastruttura sarà pronta nel 2028.

L’adeguamento dell’impianto di Monza San Rocco nasce dall’esigenza di migliorare la qualità del processo depurativo. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo comparto di ossidazione biologica adiacente al depuratore esistente e ad esso collegato, nell’area dismessa dell’ex Trattamento Rifiuti Speciali, TRS.

Sarà composto da sei vasche interrate, coperte e sigillate in modo ermetico così da evitare la dispersione di rumori e di miasmi. Per il funzionamento della nuova sezione biologica, sarà utilizzata una tecnologia innovativa con biomasse aerobiche granulari, AGS.

Questa tecnologia a basso impatto ambientale è già stata sperimentata con successo per dieci mesi sull’attuale impianto di San Rocco e sarà impiegata per la prima volta in Italia su un depuratore in scala reale.

La nuova sezione occuperà un’area di 3.840 mq, il 14% rispetto a quella su cui si estende oggi il depuratore, mentre i volumi di acqua trattata saranno pari al 30%.

In superficie, sopra le vasche nascoste del depuratore, è prevista la creazione di una grande area verde con giardini pensili e percorsi per renderli visitabili.

Nascerà uno spazio ein plain air con funzioni anche didattiche, caratterizzato da una ricca vegetazione con la presenza di alberi, arbusti e piante erbacee, un torrione verde e una serra da utilizzare come punto d’accoglienza per scuole e studenti in visita guidata al depuratore.

Il progetto verrà sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, DiSAA.

Il depuratore San Rocco di Monza

Situato nel quartiere San Rocco di Monza e realizzato nel 1966 sulla sponda sinistra del fiume Lambro su un’area di 12 ettari, attualmente il depuratore riceve e depura gli scarichi fognari di 26 Comuni della Provincia di Monza e Brianza e di numerosi insediamenti produttivi, collocandosi tra i più grandi impianti della Lombardia e d’Italia.

Ha una potenzialità di 600mila abitanti e depura annualmente circa 56 milioni di metri cubi collettati da una rete fognaria che si estende per 2.954 chilometri di condotte. Produce circa 7mila tonnellate di fanghi essiccati.

È un impianto a ciclo continuo, in funzione 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. È dotato di strumentazioni tecnologiche di controllo che, in tempo reale, monitorano il processo produttivo e le emissioni odorigene.