‘Decentrare la produzione di energia, in un’ottica di collaborazione e condivisione’
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Creare nuovi modelli di produzione energetica basati sul decentramento della produzione, con cittadini, attività commerciali e produttive elementi centrali in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.
Sono le cosiddette comunità energetiche, potenziali protagonisti per accelerare la transizione ecologica.
Se n’è parlato oggi, 28 gennaio, nel corso del webinar organizzato da Università di Pisa, attraverso il progetto Autens, Autarchia energetica sostenibile, in collaborazione con la Regione.
Tra gli interventi, anche quello dell’Assessore all’ambiente Monia Monni.
Ha detto l’Assessore:
Avviare una transizione energetica effettiva necessita l’attivazione di cambiamenti culturali basati su risparmio energetico ed efficienza dei consumi.
Forme di azione collettiva ed economie collaborative, unite alle opportunità generate dalle nuove tecnologie digitali, rappresentano i punti focali della transizione energetica e una sicura opportunità per la creazione di nuovi modelli di Green Economy.
La comunità energetica si basa sul decentramento della produzione energetica, con un ruolo centrale affidato a cittadini, attività commerciali e produttive che possono essere in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione, condividendo un insieme di principi, regole e procedure.
Dare impulso alla transizione ecologica è una scelta che non ci chiede soltanto l’Europa, ma è anche di interesse: tutti gli studi dimostrano i vantaggi che deriverebbero per l’Italia da scelte più ambiziose rispetto agli obiettivi climatici.
Una ricerca di Elemens evidenzia benefici fino a 5,5 miliardi di euro all’anno e la creazione di 2,7 milioni di posti di lavoro qualificati. Si ridurrebbero le importazioni di combustibili fossili dall’estero, i consumi energetici e i costi indiretti sulla salute, elemento questo assolutamente non secondario.
Un processo complesso nel quale le Pubbliche Amministrazioni potrebbero svolgere un ruolo di accompagnamento.
Ha concluso Monia Monni:
Fungere sicuramente da soggetti aggregatori all’interno delle proprie comunità, per assistere cittadini ed imprese nella redazione degli accordi per creare cooperative di comunità.
Ma anche produttori di energia rinnovabile da fornire alle comunità. La Regione è disponibile.
Già oggi con i nostri uffici e le nostre partecipate stiamo studiando la possibilità di affiancare comuni e cittadini in questo percorso.