In concerto il 16 marzo a Napoli
Riceviamo e pubblichiamo.
Inizia da Napoli, venerdì 16 marzo, ore 21:00, al Teatro Cilea di Napoli, ‘Chesta Sera’ il nuovo tour di Monica Sarnelli. Una serata speciale in cui l’artista napoletana crea un originale percorso musicale che pone in evidenza l’enorme e dirompente valenza artistica e culturale della musica napoletana, dei suoi tanti musicisti, compositori, autori, interpreti.
Sottolinea Monica Sarnelli:
A partire da Raffaele Viviani a cui rendo omaggio, nel 130 anniversario della nascita, interpretando la struggente ‘Bammennella’ composta dal poeta e drammaturgo stabiese nel 1918, cent’anni fa.
Non solo musica ma anche un momento di riflessione nella serata al Cilea. Sulla necessità di legalità a Napoli, e non solo a Napoli, sull’impegno e sulle possibili azioni di contrasto al bullismo, alla violenza sulle donne, al fenomeno delle baby gang: Monica Sarnelli ferma l’orchestra ed invita il pubblico ad ascoltare la testimonianza di Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il ragazzo ferito gravemente dal branco nello scorso dicembre a Napoli, in Via Foria.
‘Chesta Sera’, che prende il titolo da un brano di successo di Nino D’Angelo divenuto ormai costante imprescindibile nel repertorio della cantante, è sintesi di un nuovo avvincente viaggio dell’artista.
Aggiunge Monica Sarnelli:
È un “Neapolitan trip show” come, scherzosamente, nel gruppo abbiamo preso a chiamare questa nuova produzione. Un piccolo gioco linguistico che rappresenta bene il lavoro, questo invece molto serio, con cui da tempo insieme ai miei musicisti affronto, sia in scena che in studio di registrazione, il repertorio di grandi autori napoletani, classici e contemporanei.
Si inizia con le sonorità mediterranee di ‘Pé dispietto’, brano sanremese del 1992 della NCCP, per proseguire con una versione di “Metropolitana” di Claudio Mattone ed Eduardo De Crescenzo, tutti gli arrangiamenti dei brani in scaletta sono di Gigi De Rienzo, e così via tra gli omaggi, tra i tanti, a Teresa De Sio e Giuni Russo, Pino Daniele e James Senese fino alle canzoni ‘Notte lenta’ di Franco Del Prete, ‘Sempe tu’ di Sergio Iodice e Mauro Spenillo e ‘Vicino a te’ di Marco Fasano e Antonio Annona, composte per Monica Sarnelli.
Ricorderò il grande Nino Taranto di cui ripropongo ‘Lusingame’, che fu scritta non per un’amata in fuga, come si credette inizialmente, ma per la figlia Maria in procinto di sposarsi. Ed io, a mia volta, la dedicherò a mia figlia Francesca.
Brani di ogni epoca si uniscono in una serata che assume tinte forti e appassionate, per offrire al pubblico parte significativa di una secolare produzione musicale che dalle pendici del Vesuvio ha, nel tempo, travalicato ogni possibile confine.
Il concerto spettacolo segna anche l’inizio di una collaborazione con la cantante di origine tunisina Mbarka Ben Taleb.
Continua Monica Sarnelli:
Ci siamo conosciute tempo fa alternandoci frequentemente su tanti palcoscenici ed in diverse occasioni. Tra una canzone e l’altra abbiamo imparato a conoscerci e a scoprire che, entrambe donne e madri, abbiamo tante cose in comune ben oltre la musica.
Da qui abbiamo deciso mettere insieme le nostre esperienze e di iniziare una collaborazione artistica che sono sicura continuerà anche per altri progetti.
Tra gli ospiti della serata, il giovane pittore napoletano Nicolas Spatarella realizzerà in scena un dipinto, esposto poi al PAN di Napoli, nella mostra ‘In nome della madre’ di Adele Ceraudo a cura di Daniela Wollmann, e messo all’asta domenica 18, ore 18:00, per raccogliere fondi in favore dell’Ospedale Pediatrico Santobono, e l’attore Fabio De Caro, il Malammore della serie tv Gomorra, che duetterà con Monica Sarnelli sulle note di ‘A Canzuncella’ degli Alunni del Sole.
In scena, oltre alla band composta da Alfredo Di Martino, tastiere, Carlo Fimiani, chitarre, Pasquale de Angelis, basso, Antonio Mambelli, percussioni, Vittorio Riva, batteria, ci saranno anche i ballerini della Sarnelli Academy con coreografie di Antonio Marzano e Giorgia Sarnelli. Le scenografie e i contributi video sono di Ciro Ascione e Alessio Sepe.
Foto Eugenio Blasio