L’8 febbraio al Centro PIME in occasione della Giornata mondiale contro la tratta
Riceviamo e pubblichiamo.
Armi, droga, merce contraffatta, tabacco… ma soprattutto esseri umani. Nel mondo sono 40 milioni le vittime della tratta. Gruppi criminali internazionali, ma anche mafie italiane, si stanno arricchendo sulla pelle di milioni di persone spesso in condizioni di grande vulnerabilità.
Uomini, donne e, sempre più spesso bambini e bambine, vengono tratti e ridotti in condizioni di vera e propria schiavitù per lo sfruttamento lavorativo e sessuale e anche per accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimoni precoci, espianto d’organi, adozioni illegali e molto altro ancora. Quello della tratta è uno dei business illegali più redditizi al mondo. Anche in Europa. Ed è ancora molto difficile da contrastare. E da raccontare…
Anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta, 8 febbraio 2020, il Centro PIME di Milano, Mani Tese e Caritas Ambrosiana organizzano, con la collaborazione di UCSI Lombardia, organizzano un convegno pubblico sul tema ‘Tratta e schiavitù – Il grande business delle mafie’, ingresso libero, centro PIME di Milano, via Mosè Bianchi 94 ore 9:30. Il convegno è accreditato per la formazione permanente di giornalisti e assistenti sociali. Esonero per gli insegnanti. Iscrizioni giornalisti: SIGEF.
L’evento parlerà di come i gruppi criminali, sia italiani sia internazionali, stanno diventando sempre di più dei mercanti di schiavi. E anche di come i media possono e devono raccontare questo complesso e drammatico fenomeno, anche alla luce delle Carta di Roma.
Il convegno
Conferma Maria Grazia Giammarinaro, Special Rapporteur dell’ONU, che interverrà al convegno dell’8 febbraio:
La tratta è diventata un business internazionale estremamente redditizio. Da intercettazioni telefoniche di boss della ‘ndrangheta emerge addirittura che alcuni di loro considerano lo sfruttamento sia sessuale che lavorativo ancora più redditizio del traffico di droga. Eppure nel contrasto siamo ancora agli albori.
I dati
Dei 40 milioni di vittime di tratta, il 72% sono donne, mentre il 23% sono minori. Fra le principali finalità della tratta vi sono lo sfruttamento sessuale, quasi 60%, e il lavoro forzato, 34%.
In questi ultimi anni il fenomeno della tratta è cresciuto soprattutto nei contesti di guerra e di migrazioni forzate e ha visto un aumento significativo dei minori – sia maschi che femmine – coinvolti, circa un terzo delle vittime. Fonte: Unodc.
Il programma del convegno
Il convegno sarà aperto da Maria Grazia Giammarinaro, relatrice speciale ONU sul traffico di persone, che illustrerà il quadro internazionale del fenomeno della tratta.
La seconda parte del convegno sarà dedicata alle mafie e al loro contrasto con gli interventi di Leonardo Palmisano, sociologo e autore del libro ‘Ascia Nera’, sulla mafia nigeriana, e David Mancini, magistrato della DDA de L’Aquila, che collabora con l’Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa, OSCE, nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata e alla tratta di persone, nonché sulla tutela dei diritti umani delle vittime.
La terza parte sarà dedicata ad alcuni casi che toccano anche il nostro Paese molto da vicino: Agromafie e caporalato con Federica Cattaneo, FLAI – CIGL Milano; Rotta balcanica e racconto mediatico con Valerio Cataldi, giornalista RAI3 e presidente Associazione Carta di Roma; i ‘Corridoi Umanitari’ attivati come possibili vie legali di accesso al nostro Paese nelle situazioni di emergenza con Luciana Forlino di Caritas Italiana.
L’impegno di PIME, Mani Tese e Caritas Ambrosiana
PIME, Mani Tese e Caritas Ambrosiana operano in contesti diversi per la prevenzione del traffico di esseri umani e la protezione delle vittime.
Spiega padre Mario Ghezzi, Direttore del Centro PIME di Milano, rientrato in Italia dopo 18 anni in Cambogia:
Il PIME è presente in diversi Paesi di origine e transito delle vittime di tratta. Il nostro principale impegno è nell’ambito dell’educazione e della sensibilizzazione per cercare di prevenire la partenza di giovani senza prospettive e senza progetti migratori mirati, che li spingono quasi inevitabilmente nelle mani di trafficanti e sfruttatori.
Grazie alla nostra rete di missionari e volontari, in diversi Paesi d’Africa, Asia e America Latina, e grazie al sostegno di molti amici e benefattori qui in Italia, cerchiamo di promuove istruzione e sviluppo, specialmente nei luoghi più poveri e abbandonati, e di offrire così ai giovani opportunità di vita dignitosa e prospettive di futuro.
Mani Tese ha lanciato, nel 2016, il programma di sensibilizzazione ‘I EXIST – say no to modern slavery’ per prevenire e contrastare le cause delle schiavitù moderne, nell’ambito del quale ha promosso iniziative di sensibilizzazione e avviato progetti in India, Bangladesh, Cambogia e Nicaragua a sostegno delle vittime di lavoro minorile, trafficking e sfruttamento lungo le filiere produttive.
Dal 2017 ha inoltre avviato in Guinea-Bissau una collaborazione con l’organizzazione locale AMIC per strutturare e rafforzare il sistema di protezione per donne e minori vittime di violenza, in particolare di matrimonio forzato e/o precoce, e per i minori trafficati talibè rimpatriati dal Senegal.
L’impegno di Caritas Ambrosiana sul tema della tratta è a tutto tondo. Promuove attività di ricerca e di sensibilizzazione attraverso studi, convegni e campagne sul tema. Inoltre l’organismo diocesano è attivo sul campo con l’offerta di diversi servizi alle vittime: dal primo incontro realizzato dall’unità di strada all’inserimento in percorsi di integrazione reso possibile da una rete di alloggi protetti presenti nel territorio.
Inoltre, Caritas Ambrosiana, con altre Caritas diocesane, assicura accoglienza ai richiedenti asilo che giungono nel nostro Paese attraverso ‘Corridoi Umanitari’ attivati in alcuni contesti di particolare emergenza.