Qualcuno in passato aveva osannato a tal punto Messi da spingersi a considerarlo non semplicemente l’erede di Maradona, ma addirittura superiore. Certo nessuno oserebbe dubitare della classe sopraffina della Pulce, ma l’impressione è che sia stato un po’ sopravvalutato. Sebbene sia difficile confrontare due calciatori che hanno giocato in epoche diverse – Maradona giocava in un’epoca in cui il calcio era forse meno tattico e più “eroico” – senza dubbio, se si considerano il carisma e la capacità di trascinare la squadra nei momenti decisivi, da questa sfida esce sconfitto Messi. Maradona era un vero leader: basterebbe ricordare i Mondiali di Messico ’86, nei quali Maradona risultò decisivo in tutte le partite e siglò, nei quarti di finale contro l’Inghilterra, quello che è stato definito il gol del secolo. In Brasile il vero capitano e trascinatore dell’Argentina è stato, invece, Mascherano: ha fatto una certa impressione vedere durante la finale Messi, sulla carta il capitano, un po’ in disparte dal gruppo mentre El Jefecito, prima dei tempi supplementari, incitava i suoi compagni a crederci. Messi, se si pensa, tra l’altro, alla rete, molto simile al gol del secolo di Maradona, certamente meravigliosa, siglata, però, contro il Getafe nella semifinale di andata di Coppa del Re (18/04/2007) vinta dal Barcellona 4-0, appare solo una scialba imitazione di Maradona.
Dopo la sco
Messico ’86! – non si è fatto attendere: “A Leo regalerei il cielo ma non è giusto essere premiati per qualcosa che non si è meritati. È un premio frutto del marketing”. Viste le splendide prestazioni di James Rodriguez, autore di 6 reti, del guerriero teutonico Schweinsteiger e dell’imprendibile Robben, è difficile non essere d’accordo col Pibe de Oro. Non resta che lasciare la parola ai lettori: secondo voi chi è stato il miglior giocatore del Mondiale brasiliano?
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.