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Mi riattacco al seno!

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Mi riattacco al seno!


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Evoluzione o involuzione estetica?

Prendo sempre in seria considerazione le critiche che mi vengono rivolte. Le analizzo con scrupolo e approfondisco per appurare se abbiano un fondamento, che sia integrale o anche solo parziale.
Dopo aver ricevuto la contestazione di “generalizzatore e retorico” sull’argomento operazioni estetiche chirurgiche, espresso in un social, ho voluto ascoltare le vicende di un’amica che ha contatti con una clinica e, più precisamente, con medici che si occupano di problematiche al seno, che vanno dal cancro alle protesi di natura estetica.

Vi faccio un breve riassunto sulle loro considerazioni:

Quello che ci sconvolge è che sono sempre di più le madri che regalano la cosiddetta “taglia in più” alle figlie quando compiono i diciotto anni. Glielo fanno proprio come regalo di compleanno. Ora, sia ben chiaro, ci sono casi in cui ci si sente molto male dal punto di vista estetico, perché taluni difetti del corpo possono dare adito a depressione, prese in giro e forti malumori.

Ma quando vediamo madri insistere tanto, anche quando le operazioni hanno lo scopo solo di aggiungere misure a seni già ben formati e che, con una diversa educazione familiare e sociale, potrebbero essere tranquillamente bene accettati, allora sì, in questo caso ci poniamo serie domande su quale sia lo sviluppo involutivo di certi modi di pensare.

Si badi bene, spesso sono proprio le madri le più accanite sostenitrici delle operazioni estetiche, e si arrabbiano se cerchiamo di scoraggiarle, di persuaderle perché, in fondo, si tratta comunque di inserire un pezzo di “plastica”, un corpo estraneo che diventerà parte della vita delle loro figlie.

Non ci si può immaginare quante richieste piovano in tal senso quotidianamente. Ci sono donne che farebbero qualunque cosa pur di mantenere sano il proprio seno e sono invece costrette ad operarsi a causa di gravi tumori, ma a quanto pare il non sapersi accettare per quello che si è, anche quando ci sarebbero tutte le ragioni per farlo, impedisce una visione più serena della vita e provoca l’eccesso competitivo sessuale.

Si sa bene come accadano certe cose. Madri che desideravano diventare donne di spettacolo, senza riuscirci, proiettano sulle loro figlie lo stesso desiderio, così come quei genitori che, non riuscendo a diventare bravi pianisti, costringono i figli a studiare pianoforte anche contro la loro stessa volontà. Solo che in questo caso si vince facile.

Una ragazza nel pieno della maturità sessuale, che deve concorrere con le altre amiche per ottenere la supremazia nel campo della seduzione, sarà molto più facile da convincere. Meglio rifarsi un seno che conquistare l’ammirazione suonando il violino!

Ecco, amici carissimi, sarà bene prender nota! Per quanto sia vero che ci possano essere molte ragioni diverse per approcciare alla chirurgia estetica è altrettanto vero che, oggi come oggi, la stragrande maggioranza lo fa per il solo gusto estetico, per piacere di più. L’Italia è il terzo paese al mondo nella classifica degli interventi e il numero maggiore di operazioni riguarda il seno. Ribadisco, perciò, un concetto già espresso in un post precedente.

Per non arrivare all’eccesso è necessaria un’educazione volta all’accettazione di quel che si è. Occorre un forte contrasto educativo che affronti a testa alta le immagini dei divi dello spettacolo, rifatti quasi tutti dalla testa ai piedi.

È quello il modello educativo che sta corrompendo la vita di molte persone e non solo per il seno, le labbra o altro, giacché basterebbe pensare a quel che accade nel mondo dell’anoressia.

Davvero è il caso di prendere nota:

L’ammirazione per certe passerelle “scheletriche” conduce ad avere scheletri interiori che, prima o poi, dilagheranno in continui tormenti irrisolvibili, poiché desiderando perfezioni create da altri, saremo sempre immancabilmente imperfetti.

Correggere il corpo nei casi davvero critici è più che normale, ma diventa folle il tralasciare di correggere la mente quando è essa stessa la vera radice di ogni soddisfazione.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.