Site icon ExPartibus

‘Meridione diabete’: oltre 400.000 campani affetti dalla patologia

Meridione diabete


Quali soluzioni per la gestione e presa in carico del paziente?

Riceviamo e pubblichiamo.

FAND, Associazione Italiana Diabetici, all’interno dell’incontro ‘Meridione diabete’ appena conclusosi a Napoli, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare e multiprofessionale nel diabete, evidenziando la rilevanza di un atteggiamento proattivo e fattivo delle Associazioni Pazienti e ribadendo l’importanza del documento di consenso ‘Soluzioni operative per la gestione del paziente con diabete in regione Campania’, sottoscritto con il supporto di Boehringer Ingelheim Italia ed Eli Lilly sei mesi fa da un panel di esperti.

Il testo identifica gli aspetti maggiormente critici legati alla patologia e condivide una selezione di attività da implementare per migliorare la presa in carico delle persone affette da diabete.

Secondo i dati ISTAT 2020, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5,9%, pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni.

La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a raggiungere il 21% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Si rilevano inoltre forti differenze tra Nord e Sud: in Campania, per esempio, si riscontra una prevalenza del diabete del 6,7%, con oltre 400.000 persone affette da patologia diabetica .

Afferma la Consigliera Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio Regionale Campano:

Ringrazio di cuore gli organizzatori di questo incontro che ci danno la possibilità di parlare di un tema molto importante, ovvero della salute dei cittadini in Campania.

La nostra regione sta soffrendo più di altre le conseguenze del diabete con un tasso di mortalità troppo alto.

Le istituzioni e la politica devono mettersi in ascolto di chi affronta quotidianamente la patologia diabetica per capire la strada e ottimizzarne la gestione. È nostro compito assicurare la salute ai nostri cittadini e dobbiamo assolutamente invertire il trend.

Il documento di consenso di cui si parla oggi relativamente alla presa in carico della persona con diabete deve essere il punto di partenza per una riduzione dell’incidenza di questa patologia in Campania.

Sono oltre 20.000 le persone che perdono la vita ogni anno in Italia a causa del diabete. Per le Regioni del Sud, 4,48 per 10.000 residenti, e le Isole, 4,26, i dati di mortalità sono significativamente più elevati rispetto alle Regioni del Centro, 2,61, e del Nord, 2,20.

La Campania si caratterizza, da anni, per il tasso di mortalità più alto a livello nazionale, 5,53.

Sostiene Fabiana Anastasio, Consigliere Nazionale FAND e Presidente Coordinamento Associazioni Pazienti Diabetici Campania:

La corretta presa in carico della persona affetta da diabete è fondamentale in una regione con un’incidenza della patologia superiore alla media nazionale.

È molto importante che l’associazione pazienti vigili sulla costruzione dei percorsi diabetologici e sulla loro corretta implementazione, rispondente alle indicazioni delle linee guida, a partire dagli attuali Centri Anti Diabete.

Il documento di consenso costituisce un punto di sinergia tra tutti gli attori coinvolti, proposto dal paziente, e con il quale costruire un percorso decisionale concreto vista l’attenzione delle istituzioni al territorio.

Commenta Katherine Esposito, Prof. Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e Direttore U.O.C. di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo AOU, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli:

Il percorso del paziente deve essere rivisto al fine di assicurarne la corretta gestione nel più adeguato setting assistenziale.

La patologia diabetica può, difatti, presentare diversi livelli di complessità, per il quale devono essere coinvolti gli specialisti appropriati. Pertanto, il coinvolgimento del team multidisciplinare deve avvenire a seconda delle caratteristiche della patologia che il paziente presenta e considerare la totalità delle strutture disponibili sul territorio, evitando inutili sovraffollamenti negli ospedali.

Sottolinea Ada Maffettone, Responsabile Ambulatorio Metabolico AO dei Colli Monaldi Napoli:

È altresì importante che alcune visite specialistiche, quelle cardiologiche, nefrologiche oppure oculistiche, per esempio, vengano condotte all’interno dello stesso centro, attraverso la prenotazione diretta da parte del diabetologo.

Alla realizzazione del documento di consenso per migliorare la presa in carico delle persone affette da diabete nella Regione Campania, ha lavorato un panel di esperti composto da membri delle Associazioni Pazienti, FAND, diabetologi – territoriali, ospedalieri ed universitari, anche rappresentanti delle Società Scientifiche di riferimento -, medici di medicina generale e rappresentanti istituzionali della Regione Campania, che oggi si è ritrovato per valutarne lo stato dell’arte.

Afferma Diego Carleo, Coordinatore Nazionale AMD Giovani Diabetologi:

Siamo profondamente convinti che la visita diabetologica complessa debba essere disponibile presso i CUP, con il superamento della ‘semplice prima visita’ e ‘visita di controllo.

Questa visita dovrebbe includere una serie di attività svolte dal diabetologo, come, ad esempio, la misurazione delle pressioni distali per valutare la presenza di arteriopatia periferica ostruttiva, i test di neuropatia sensitiva e autonomica, la valutazione nutrizionale e altre prestazioni previste dai LEA per i pazienti diabetici.

Di enorme importanza è migliorare la comunicazione tra i professionisti coinvolti nella presa in carico della persona con diabete.

Afferma Olga Vaccaro, Prof. Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Università Federico II:

La tecnologia può agevolare questo processo attraverso una cartella elettronica condivisa in cui convogliare non solo i dati sul compenso glicemico, ma anche lo svolgimento degli screening delle complicanze e la gestione delle comorbidità.

Ciò permetterebbe di ridurre l’incidenza delle complicanze della malattia e comporterebbe un risparmio economico riducendo la duplicazione delle prestazioni.

È inoltre indispensabile introdurre il counseling nutrizionale per il controllo dell’obesità e l’educazione nutrizionale, interventi imprescindibili per l’ottimizzazione della cura del diabete.

In ogni distretto ci dovrebbe essere una unità di dietoterapia al servizio sia dei medici di medicina generale che degli specialisti.

Da non sottovalutare è la cosiddetta digital literacy o alfabetizzazione digitale, necessaria per alcuni pazienti, che potrebbero ancora non essere pronti all’utilizzo di strumenti digitali, per cui, almeno in una prima fase, risulta importante offrire loro la possibilità di scegliere la tipologia di erogazione della prestazione, così come un’alfabetizzazione digitale dedicata al paziente e/o caregiver.

Programma

Exit mobile version