L’esposizione, a cura di Re:humanism, sarà visitabile a Roma dal 17 al 30 settembre
Riceviamo e pubblichiamo.
Il 16 settembre alle ore 18:00 inaugura all’interno degli spazi di AlbumArte, centro di ricerca e produzione artistica indipendente di Roma, la mostra ‘Medianature’, realizzata dagli studenti del primo e del secondo anno del Biennio di Multimedia Arts and Design di RUFA Rome University of Fine Arts, appartenente al Gruppo Plena Education e curata da Re:humanism.
Il titolo della mostra si ispira al lavoro del teorico dei media Jussi Parikka, che con questo termine propone un nuovo modo di comprendere la relazione tra la natura e la cultura.
Parikka indaga sul ruolo dei media, visti non solo come strumenti di rappresentazione della natura, bensì partecipi dell’ecologia globale, modellando e influenzando il nostro rapporto con l’ambiente.
Su questo tema sono stati chiamati a riflettere gli studenti RUFA, che lo hanno reinterpretato in tre progetti multimediali che mirano a ribaltare alcune delle certezze dei visitatori, attraverso il dialogo con gli spazi espositivi.
‘Padiglione Invisibile’, concepito dal collettivo Blivet, allude ironicamente all’impostazione espositiva proposta da una delle principali istituzioni artistiche contemporanee, la Biennale d’arte di Venezia, rovesciandone però la destinazione in termini di visibilità e invitando a una riflessione su chi e cosa oggi nella società iperconnessa è veramente esposto.
Un percorso guidato invita lo spettatore ad attraversare gli ambienti di AlbumArte, rivelando solo alla fine le logiche che lo determinano e invitando a un gesto di ribellione nei confronti delle regole imposte.
‘Cyborg Mama Nature’ è una grande installazione totemica concepita da Silvia Baldo, Giuseppe Di Capua ed Elisa Catalano che fonde natura e tecnologia e che interagisce direttamente con lo spettatore, stimolando una relazione simbiotica tra componenti umane, organiche e inorganiche, attraverso il suono.
L’opera, concepita per la sala principale dello spazio espositivo, reagisce al movimento dei visitatori e ne restituisce suoni con l’intento di creare un dialogo interspecie.
Con esplicito riferimento al monolite di ‘2001 Odissea nello spazio’ di Stanley Kubrick, simbolo del progresso e della sopraffazione umana grazie alla tecnica, quest’ultimo viene ora reinterpretato in chiave contemporanea: la struttura totemica, ora non più emblema di dominio, diventa rappresentazione di una prospettiva inclusiva, coabitante e partecipata, dove tutte le entità vivono e comunicano in armonia.
Infine, ‘Ecosistema Queer’ di Raffaele Esposito e Annarita Debellis è un’opera che consiste in una serie di installazioni cinetiche che riproducono una tempesta primordiale che stordisce, rivela e ‘fluidifica’ le identità dello spettatore.
L’opera rappresenta la corteccia di un albero realizzata interamente in metallo: nella sua essenza più profonda, essa non è una barriera impenetrabile, ma piuttosto un filtro che media tra l’essere interiore e il mondo circostante.
Attraverso le sue rugosità e fenditure, quest’ultima esprime la memoria di esperienze passate e di cicli vitali che si ripetono eternamente. La corteccia diventa qui un simbolo di contatto e scambio, di apertura alla trasformazione.
Lo spazio apparentemente freddo e artificiale, si rivela un luogo di rinascita e adattamento, suggerendo che la tecnologia può diventare un’estensione naturale del nostro ecosistema: una pelle vivente in cui stabilire legami di cura basati sulla consapevolezza di interconnessioni inestricabili.
Info:
Dal 17/09/2024 al 30/09/2024
Presso AlbumArte | Via Flaminia 122, 00196 Roma
Ingresso libero
Orario dal martedì al venerdì ore 15:00 – 19:00
Sabato su appuntamento
Inaugurazione il 16/09/2024 alle ore 18:00