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Massoneria tra rito e psicodramma

Massoneria


Nella vita si ricomincia sempre. Si muore e si rinasce in continuazione. Il maestro è morto e non c’è nessuno che ci salverà. Bisogna farcela da soli, anche se questo sentimento angosciante e cosmico è temperato dall’amore dei fratelli.

Da qui, oltre il concetto di salvezza, inizia il cammino di liberazione che per il massone ha un solo nome: costruzione del Tempio della Virtù e rettificazione della società umana per il conseguimento della libertà interiore e collettiva.

La nostra missione, fra i tanti altri possibili significati, è quella di offrire agli uomini di tutto il mondo un punto di riferimento unificante e non dogmatico in cui riconoscersi. Ma all’interno di principi immutabili. Invocando la luce e l’energia del motore immobile che muove la Manifestazione Universale. Modificando, se necessario, la forma, ma in funzione del contesto, dell’opportunità e del contenuto, in stretta osservanza con gli Statuti della Tradizione che sono incisi nella nostra coscienza intellettuale e storica.

Noi qui stiamo riproducendo in vitro, assicurandone la sopravvivenza e la continuità, un modello occidentale di società ispirata ai principi della Tradizione. Più noi massoni saremo interpreti consapevoli di tale differenza, più sapremo rappresentare e difendere, con dignità ed efficacia, la nostra straordinaria ricchezza culturale agli occhi del mondo profano.

I massoni da millenni sanno che l’iniziazione non è solo uno psicodramma atto a creare uno stato emozionale o, peggio, una cerimonia più o meno suggestiva. Certo anche questi elementi, questi stimoli sul piano psicologico e materiale esistono. Ma l’essenziale, per dirla con Saint d’Exupéry, è invisibile agli occhi.

Effettivamente noi iniziati – nessuna prosopopea in questa definizione – sappiamo da millenni che un’influenza spirituale vera, invisibile quanto tangibile, sul piano sottile è entrata in noi. Ma tale influenza è solo una potenzialità, una possibilità da sviluppare.

Destino a parte. tutto dipende da noi. Nella smisurata Arca di Noè della Tradizione conservata dalla Massoneria ci sono attrezzi sufficienti per passare dalla potenza all’atto: livelle, squadre, compassi, simboli visuali ed orali da Eleusi agli Ermetisti, dai misteri egizi alla Rosacroce fino ai Templari. Ogni grado, ogni Rito, ha il suo metodo e le sue leggi.

La missione dell’Apprendista è conquistare la luce nel silenzio. La concentrazione, l’attiva ricettività, ci aiuteranno nell’opera di costruzione del Tempio. Un Lavoro che non ha mai fine.

Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.

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