In un mondo pandemico dove i talebani conquistano il potere in Afghanistan oltraggiando il sacro femminino e il nuovo disordine mondiale intrallazza ed impera. E divide et impera.
In un mondo in cui il potere del neoliberismo sferra il suo ultimo e più feroce attacco e l’uomo fa scempio della natura e del clima.
In un mondo, come scriveva profeticamente Pessoa
sprovvisto di fondamenta per chi abbia cervello e un cuore
e che
non offre nessuna sicurezza sul piano religioso, nessun aiuto sul piano morale, nessuna tranquillità sul piano politico.
In un mondo dove chi cerca se stesso è considerato un illuso se non un idiota e Buddha è diventato un futile ed utile fermaporte o una statuetta portafortuna, le Massonerie, ma spero non tutte, si preparano a lustrare le vecchie medaglie, a camminare sulle viete tracce, a rispolverare i vecchi gioielli di famiglia.
Vedrete quanti cari ricordi saranno tirati fuori dalla naftalina: la breccia di Porta Pia, Garibaldi, gli eroi risorgimentali, con il consueto condimento dei più ampi riferimenti alle solite glorie del passato: Voltaire, Franklin, Mozart, Wilde, Fleming, Ellington, Fermi, Totò, De Amicis…
Ma dove sono “adesso” i grandi e piccoli illustri massoni contemporanei? Dove è il suono vitale, operoso ed operativo delle sacre Officine all’opera?
Vedrete, in gran parte il XX settembre andrà così. Con buona pace dell’esoterismo cristiano e di quello pagano.
Mentre Persefone nell’equinozio d’autunno si inabisserà comunque nell’Ade per carezzare il suo gelido e oscuro amante stupratore. Padrone di quegli Inferi dove incautamente la bella accetterà di gustare 6 semi di melograno. E mentre il simbolo e il mito tenteranno ancora di parlarci per aiutarci a ricomporre la nostra cosmica scompostezza, la pece nera del Kali Yuga asfalterà i cuori e i sensi sottili di chi non vuol vedere.
A loro nessuna Iside riapparirà, paziente, a ricucire i pezzi del suo sposo. Il fallo non genererà più il figlio fecondo della ierogamia tra Femminile e Maschile. E l’iniziazione solo “solare”, per troppo sole, brucerà la terra sotto i piedi dei vincitori. E la grigia e grovigliosa burocrazia vincerà, forse vincerà. A prezzo di seccare irreparabilmente sé stessa.
Ma non dobbiamo rattristarci troppo. La vita è continua spoliazione. Chi morirà davvero, si sa, è solo una vecchia e banale consuetudine. Una volgare patacca anticata similoro e non la Tradizione perenne che si distende dinamica, incontenibile e irriducibile tra passato, presente e futuro. Ed oltre.
Fenice rinascente. Incessantemente. Lentamente. Improvvisamente…
Autore Hermes
Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.