La suggestione delle note di Bindi rivive nell’opera di Cesario e Mocciola
Da ieri sera e fino a domenica 31 maggio al Nuovo Teatro Sancarluccio andrà in scena un’opera che ripercorre la sofferenza del grande Umberto Bindi, emarginato dal mondo dello spettacolo perché omosessuale, “Gli amici se ne vanno – Le note ineguali di Umberto Bindi”.
Il tutto è riportato senza inutili pesantezze o sterili polemiche, piuttosto con dolcezza e intensità. Splendido il contrasto tra la bellissima e poderosa voce dal vivo di Massimo Masiello e le melodiche registrazioni in sottofondo. Si respirano amore, malinconia e sensibilità quando racconta dell’esilio forzato dalle scene, ma anche voglia di un riscatto che purtroppo non arriverà mai del tutto, nonostante la sua ultima presenza al Festival di Sanremo risulti comunque una vittoria, indipendentemente dal fatto che nella competizione sia arrivato ultimo.
Lo spettacolo ci ha regalato una serie di spunti riflessivi. Ottima la scelta del testo e delle canzoni interpretate, così come le atmosfere ricreate dei “ricordi e del bianco e nero”, “sperando che la vicenda umana ed artistica di Umberto resti solo un tragico esempio di un’Italia che non c’è più”.
Il pubblico apprezza e molto. Ma l’ultimo applauso, il più caloroso, quello va, senza dubbio, ad Umberto Bindi.
Autore Lorenza Iuliano
Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.