Tribunale israeliano dà torto alla ONG
Si registra soddisfazione a Rabat per la decisione della giustizia israeliana nei confronti della ONG Amnesty International, AI, nella causa di divieto alla società israeliana di sicurezza informatica “NSO Group” di esportare la sua tecnologia all’estero.
Come sottolineato anche da diversi media internazionali, è stata infatti respinta per “mancanza di prove” nel caso Omar Radi, la richiesta dell’ONG.
Un giudice israeliano nella corte distrettuale di Tel Aviv nella sua sentenza ha dichiarato che gli avvocati di Amnesty non hanno fornito prove idonee per constatare che è stato fatto un tentativo di monitorare un attivista per i diritti umani cercando di penetrare nel suo telefono: lo riferiscono le agenzie di stampa internazionale e il prestigioso quotidiano statunitense New York Times, ripreso oggi dai principali quotidiani marocchini.
Il tribunale israeliano ha stabilito che la ONG internazionale non ha presentato testimonianze sufficienti
per dimostrare l’affermazione secondo cui ci sarebbe stato un tentativo di rintracciare un attivista per i diritti umani cercando di hackerare il suo telefono cellulare.
La ONG ha chiesto di revocare la licenza di esportazione dell’azienda israeliana, sostenendo che il suo software era utilizzato da vari Paesi per spiare dissidenti e attivisti. Il tribunale ha dichiarato che Amnesty non ha mostrato riscontri soddisfacenti per avvalorare la tesi che lo spyware sia stato utilizzato per colpire gli attivisti.
Il Marocco aveva denunciato le accuse tendenziose fatte da Amnesty contro il Regno e ha insistito per ottenere una risposta ufficiale dall’Organizzazione.
Fanno sapere da Rabat che, dopo diversi giorni di attesa e procrastinazione, la risposta del Segretario generale Julie Verhaar, al capo del governo, Saad Dine El Otmani, non ha fornito prove materiali che il governo ha ripetutamente chiesto all’Organizzazione dopo la pubblicazione del suo rapporto, che contiene accuse infondate contro il Marocco e che è stato accompagnato da una campagna mediatica internazionale per diffamazione e condanna.
Autore Redazione Arabia Felix
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