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Marocco: le elezioni una prova di maturità per gli osservatori

Marocco Cia


Il giudizio della Senatrice Urania Papatheu e del Parlamentare Alberto Ribolla

Le elezioni che si sono svolte in Marocco l’8 settembre e che hanno visto una schiacciante vittoria dei liberali dell’RNI sono state una prova di maturità democratica.

È questo il giudizio della Senatrice italiana Urania Papatheu, di Forza Italia, che all’agenzia di stampa marocchina “Map” ha offerto la sua analisi del voto a Rabat:

È una grande soddisfazione che le elezioni legislative in Marocco dell’8 settembre si siano svolte con integrità e trasparenza, come testimoniano gli osservatori dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, APCE.

Si tratta, ancora una volta, di una conferma degli sforzi compiuti dal Paese, come dimostra anche l’aumento del tasso di partecipazione della popolazione al voto, a cominciare dalle donne. È un grande successo, nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19.

Per la prima volta nella vita democratica delle sue istituzioni, il Marocco ha organizzato tre elezioni in un solo giorno – legislative, municipali e regionali – caratterizzate da un tasso di partecipazione del 50,35% a livello nazionale.

Gli osservatori europei presenti nel Paese Nord africano hanno riscontrato un’alta partecipazione delle donne al processo elettorale e in generale un’alta affluenza, superiore rispetto alle precedenti elezioni parlamentari, nonostante la pandemia di Covid-19.

Secondo l’analisi del deputato della Lega, Alberto Ribolla, ripresa dalla stampa marocchina, in qualità di membro della delegazione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, APCE, le donne sono state protagoniste del voto.

Abbiamo rilevato un’alta partecipazione delle donne. L’affluenza alle urne è stata alta, con un tasso di partecipazione superiore al 50 per cento, con una percentuale superiore di 7 punti alle precedenti elezioni parlamentari.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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