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Marocco: importante giro di nomine diplomatico

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Il Re Mohammed VI nomina nuovi Ambasciatori

Si registra in Marocco un importante giro di nomine a livello diplomatico, a seguito del Consiglio dei Ministri che si è svolto nella tarda serata di ieri, 19 ottobre, nel palazzo reale di Rabat.

Secondo quanto riportano i media marocchini, Mohammed VI ha approvato la nomina di sei Ambasciatori. Si tratta di Ahmed Tazi, negli Emirati Arabi Uniti, Fouad Akhrif, in Giordania, Mohamed Ait Ouali in d’Egitto, Samira Sitail in Francia, Abdelkader El Ansari in Cina e Youssef Amrani negli Stati Uniti.

Queste nomine diplomatiche segnano un passo importante nelle relazioni internazionali del Marocco, evidenziando l’importanza strategica dei Paesi interessati e il desiderio di stabilire meritocrazia e professionalità all’interno della diplomazia marocchina, aprendo, così, la strada ad un profilo di qualità, con la storica nomina della prima donna Ambasciatrice del Regno a Parigi.

Ha una vasta esperienza nel campo dei media nazionali e internazionali, ha una grande padronanza dell’ambito politico e delle principali questioni economiche e sociali del Regno e ha un’ottima conoscenza del panorama politico e mediatico francese.

Fa parte della ‘famiglia diplomatica’ marocchina, il suo coniuge, infatti, è
diplomatico di carriera e ha partecipato a diverse missioni e azioni del Regno.

Questi Ambasciatori svolgeranno un ruolo chiave nel rafforzamento delle relazioni bilaterali e nella promozione degli interessi del Marocco sulla scena internazionale. Tale giro di nomine diplomatico comprende sei Paesi di grande importanza per il Regno del Marocco, che sono sempre stati al centro dell’attenzione di Mohammed VI, sia a causa di forti legami storici, partenariati multidimensionali, sia per la loro rilevanza per la questione del Sahara marocchino.

Tre di loro sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite -Stati Uniti, Francia e Cina -, mentre gli altri tre svolgono un ruolo chiave all’interno dell’ordine arabo e della Lega degli Stati arabi: Emirati Arabi Uniti, Regno Hashemita di Giordania e Repubblica Araba d’Egitto.

Oltre all’emergente contesto internazionale, caratterizzato dal conflitto tra Cina e Stati Uniti, sul piano economico, politico e geostrategico, queste nomine si collocano in un contesto di turbolenza in Medio Oriente. In particolare, per quanto riguarda il rapporto arabo – israeliano nel conflitto palestinese, che coinvolge l’intera regione e richiede sforzi diplomatici e politici da parte di Stati influenti, tra cui Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti.

Anche questi appuntamenti si svolgono in un contesto bilaterale, caratterizzato da solide relazioni tra il Regno e questi sei Paesi, ma con il desiderio di rafforzarli, adattarne i paradigmi e arricchirne i contenuti.

Cinque dei sei Ambasciatori nominati sono dirigenti del Ministero degli Affari Esteri. Ciò sottolinea la fiducia reale nella professionalità e competenza dei dirigenti della diplomazia marocchina a cui vengono assegnate posizioni di vertice. Le nomine rafforzano l’esperienza diplomatica: quattro di loro hanno già ricoperto più volte incarichi diplomatici come Ambasciatori e tutti, comunque, hanno occupato posizioni di rilievo all’interno del Ministero, Ministro Delegato, Segretario Generale, Direttori Centrali.

Conoscono bene i rispettivi ambiti di incarico, Direttore dell’Asia in Cina, Direttore dei Paesi arabi in Giordania, Rappresentante presso la Lega degli Stati Arabi negli Emirati Arabi Uniti, ex membro dell’Ambasciata al Cairo che diventa Ambasciatore nello stesso Paese.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.