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Marocco: discorso Mohammed VI abbraccia valori nazionali

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Mohammed VI


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Il suo messaggio è stato quello di unire i marocchini di fronte alle

Venerdì 13 ottobre il re del Marocco, Mohammed VI, accompagnato dal principe ereditario Moulay El Hassan e dal principe Moulay Rachid, ha pronunciato un discorso davanti al Parlamento, segnando, così, l’apertura della prima sessione del terzo anno legislativo dell’undicesima legislatura.

Innanzitutto, ha ricordato che il tragico terremoto di Al-Haouz l’8 settembre 2023 è stato un momento di profondo dolore e tristezza. Tuttavia, ha anche evidenziato il ruolo centrale della società civile e le numerose forme di solidarietà spontanea emerse all’indomani della tragedia. Ha sottolineato la dedizione e i sacrifici compiuti dalle istituzioni statali, sia civili che militari, nel rispondere alla catastrofe.

In linea con la tradizione dei discorsi reali, che rimarcano la necessità di una riflessione post-crisi, capitalizzando le mobilitazioni nate in tali circostanze e facendo un uso giudizioso delle dinamiche che generano, il re, rivolgendosi ai rappresentanti della nazione come preludio al discorso di apertura dell’anno legislativo in corso, ha reso omaggio alla memoria delle vittime del terremoto di Al-Haouz, offrendo offerte preghiere per la guarigione dei feriti.

Inoltre, il monarca ha evidenziato gli atti spontanei di solidarietà dei marocchini, che hanno suscitato l’ammirazione della comunità mondiale e ha inoltre elogiato le lodevoli iniziative intraprese per fornire varie forme di assistenza, compresi aiuti materiali, espressioni di compassione, campagne di pulizia e sostegno psicologico.

Questa mobilitazione della società civile è andata avanti parallelamente all’azione del governo, con vari Ministeri come l’amministrazione territoriale, la sanità e le attrezzature, nonché i rispettivi servizi di sicurezza nazionale, forze ausiliarie e protezione civile, che hanno contribuito ai soccorsi.

È anche importante notare il ruolo guida svolto dalle Forze Armate Reali nel salvataggio e nell’assistenza delle popolazioni colpite, nel trasporto delle vittime, nella cura dei feriti, nel fornire riparo e cibo alle persone e nell’utilizzare sia le loro moderne attrezzature che una dimostrazione di incontestabile umanità.

La gestione efficace delle conseguenze del sisma ha compreso anche la gestione degli aiuti esteri. Oltre ai messaggi di solidarietà e sostegno, il governo ha ricevuto numerose offerte di aiuto e solidarietà da molti Paesi. A questo proposito, il re Mohammed VI ha espresso gratitudine a tutti i Paesi che hanno sostenuto il Marocco durante questo periodo difficile.

Nel Discorso Reale al Parlamento e il Discorso del Trono ha ribadito l’importanza dei valori nell’esperienza marocchina e il loro armonioso allineamento con gli ideali universali, considerati patrimonio comune di tutta l’umanità.

Questi valori, messi alla prova durante il terremoto di Al-Haouz, hanno permesso al Marocco di gestire efficacemente le conseguenze della catastrofe naturale e di affrontare, con serenità, la fase di ricostruzione post sisma.

Sostenuti da questi valori e nonostante la portata della tragedia e il suo costo umano e materiale, i marocchini hanno superato la crisi con incrollabile determinazione e ora affrontano il futuro con fiducia e ottimismo.

Tra gli innumerevoli valori portati avanti dai marocchini, è fondamentale  ribadire il contesto regionale e internazionale altalenante, dove molti Paesi lottano con conflitti identitari e spesso adottano una posizione difensiva nei confronti dell’alterità.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.