Iniziative benefiche che si susseguono a sostegno del territorio
Ci sono gesti che definiscono chi siamo e dove vogliamo andare. Ci sono azioni che delineano scenari di una umanità insperata che segna, a volte, anche il destino delle persone. Ci sono momenti dove l’uomo riesce a sorprendere il suo prossimo e l’aiuto inatteso è sparge speranza in tutti i cuori.
Si chiama solidarietà, parola che, soprattutto, oggi e in un mondo ancora devastato dalla pandemia, potrebbe risultare priva di contenuto e sfruttata, come i migliori abiti, per le occasioni buone. Essere solidali vuol dire sapere aiutare il prossimo, moralmente e materialmente, ed è sinonimo di fratellanza e amore verso gli altri.
La solidarietà, in effetti, attribuisce rilievo all’intrinseca socialità della persona umana, all’uguaglianza di tutti in dignità e diritti, al comune iter degli uomini e dei popoli verso una sempre più consapevole unità. Affinché questo avvenga, è necessario che si provveda a mostrare un amore intenso non solo come nella fase ispiratrice dell’azione individuale, ma anche nel mostrare una forza capace di suscitare nuove vie per sfidare i problemi del mondo d’oggi e per rinnovare profondamente dall’interno strutture, organizzazioni sociali, ordinamenti giuridici.
La pandemia che stiamo vivendo ci ha fatto riscoprire, come serio risvolto positivo, una parola che sembrava messa nel dimenticatoio, quasi fosse retaggio di un tempo remoto: stiamo parlando della solidarietà. Questa tragedia umana, sanitaria, economica e sociale ha dato, paradossalmente, la spinta ad un ritorno prepotente nel discorso pubblico.
Oggi tutti la pronunciano con una intensità maggiore e diversa. C’è bisogno di essere aiutati ma c’è anche urgenza di aiutare. Tendere la mano a chi ha bisogno, sostenere le iniziative atte a salvaguardare non solo, ovviamente, la vita dell’uomo ma, anche, il patrimonio culturale e il tessuto cittadino affinché ognuno si senta parte integrante di un solo progetto e della stessa comunità.
È importante allargare la dimensione della solidarietà a tutto il campo, in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. La solidarietà è l’unico orizzonte possibile che permetterà di superare la crisi e ci consentirà di avviare un nuovo futuro. Una realtà sempre meno locale e sempre più proiettata ad essere protagonista nel panorama industriale italiano, una realtà pronta ad impegnarsi nel sociale e a sostenere con partecipazione e pieno spirito di altruismo è la Marican S.p.A.
L’azienda opera con le sue numerose società nel settore immobiliare, delle costruzioni, agricolo ed energetico. Con cospicui investimenti nella moderna bioedilizia e nello sviluppo delle energie rinnovabili, ha contribuito attivamente alla riqualificazione dell’area di sviluppo industriale di Teverola, a Caserta, attraendo sul territorio investimenti da parte di molti brand di fama nazionale ed internazionale.
La Marican è da sempre sensibile ai temi sociali e alla rivalutazione del territorio attraverso opere culturali e di sviluppo. Molteplici le azioni di solidarietà che si sono succedute nel tempo perché la Marican ha compreso, prima di molti, che bisogna superare ogni forma di particolarismo nazionale e corporativo. La solidarietà è una sfida che va affrontata come una emergenza assoluta. Cosciente che il vecchio mondo è finito e non torna più.
Gli interessi di parte sono già da ora inghiottiti da un modello di sviluppo che ha fallito e bisogna guardare alla rinascita del mondo, sulla scia del loro motto “dal pensiero all’opera”. Bisogna essere europei per affermarsi in Italia e, soprattutto, per sostenere chi ha necessità di un aiuto concreto. Una azienda pronta a guardare al domani senza dimenticare le radici e il territorio dove sono nati e dove gli sforzi della famiglia Canciello hanno prodotto una realtà aziendale solida, efficiente e al passo con i tempi.
Carlo, Ferdinando e Michele sono gli sviluppatori dell’opera del loro compianto padre, Mario Canciello. Strategia, pianificazione, energia e flessibilità convengono in un ambiente dinamico che si erge ad uno schema aziendale che esce fuori dai canoni tradizionali.
Coscienti di questo, hanno sempre cercato di aiutare il prossimo, partendo da una rivalutazione del territorio, cercando di introdurre azioni di solidarietà culturale e sociale atte al riscatto di zone spesso messe nel dimenticatoio proprio dalle istituzioni. Territorio che oggi, se non ci fossero realtà come la Marican, apparirebbero come spettrali e inquietanti deserti.
Tra le tante iniziative benefiche spicca la raccolta fondi per sostenere i progetti di ricerca del gruppo del prof. Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia e Terapia cellulare e genica dell’Ospedale della Santa Sede. Fino ad oggi l’iniziativa è riuscita a raccogliere già 110 mila euro che sono stati consegnati all’Ospedale tramite la Fondazione Bambino Gesù Onlus. I fondi sono destinati alla ricerca sullo sviluppo delle cellule CAR-T nella terapia della Leucemia Linfoblastica Acuta, un settore in cui il Bambino Gesù ha già riscosso negli ultimi anni dei risultati di rilievo, consentendo a tante famiglie di ritrovare fiducia e speranza.
La Marican ha contribuito anche e fortemente al progetto di ristrutturazione del D.H. di oncologia pediatrica dell’Ospedale Pausillipon di Napoli, donando anche un video elettroencefalogramma per il reparto di neurochirurgia pediatrica.
Intensa la partecipazione verso chi ha più bisogno, soprattutto verso i bambini, la parte più fragile della nostra umanità. E senza guardare solo a casa nostra ma valicando ogni confine, la Marican oggi, infatti, sponsorizza il progetto “Tembea” della ONLUS Mawaki Malaika per la costruzione di un centro di riabilitazione per bambini disabili in Tanzania.
Insomma, dove c’è urgenza, dove c’è bisogno, dove c’è dolore, ci sono aziende come la Marican dei Canciello pronta, al di là del loro business, di tendere la mano e di alleviare le pene o di sostenere con gesti di coerenza benevola chi è disperato. Esempio è stato il bauletto della solidarietà, iniziativa che è partita proprio nel periodo covidiano e che ha permesso a chi ne avesse bisogno di avere tramite le parrocchie di Carinaro, Teverola, Gricignano, Frattamaggiore e Giugliano di generi alimentari di prima necessità.
A queste “donazioni” si accompagna un focus sulla rivalutazione sociale del territorio, bonifica, pulizia e piantumazione delle aree antistanti le uscite delle superstrade di Frattamaggiore, Afragola, Carinaro e Teverola, senza dimenticare il patrimonio artistico e culturale, contributo per la realizzazione della Casa del Fanciullo per la Chiesa di sant’Eufemia a Carinaro – offerta di materiale da costruzione in favore della ludoteca della Parrocchia di San Sossio a Frattamaggiore – donazione per l’acquisto di un pulmino preposto al trasporto di anziani per la Chiesa di Sant’Eufemia a Carinaro – offerta di materiale da costruzione per la Chiesa di San Filippo Neri a Frattamaggiore etc, oltre il finanziamento di attività ricreative territoriali, sagre, eventi, manifestazioni…
Sono gesti che sono più significativi perché inseriti in un sostanziale codice etico che contraddistingue la politica aziendale della Marican, con la consapevolezza che chi copre un ruolo nella società deve essere portatrice sana di valori di solidarietà e di fratellanza. Cercando di eliminare ogni barriera, alimentando la partecipazione solidale e costruendo ponti su un avvenire più radioso con un senso civico profondo e coscienzioso.
Abbiamo tutti più bisogno di avere certezze, di sapere che vi siano realtà consolidate capaci di intensificare il proprio contributo nella costruzione di una società più vicina all’uomo. Oggi la Marican è una di queste realtà.
Autore Massimo Frenda
Massimo Frenda, nato a Napoli il 2 settembre 1974. Giornalista pubblicista. Opera come manager in una azienda delle TLC da oltre vent'anni, ama scrivere e leggere. Sposato, ha due bambine.