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‘Il mare nero’ alla Chiesa di Sant’Agostino

Il mare nero


In scena il 1° gennaio a Caserta

Riceviamo e pubblichiamo.

La Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla apre il nuovo anno in un modo tutto speciale, portando, con la nuova opera ‘Il mare nero’ di Patrizio Ranieri Ciu, gli auguri del vescovo di Caserta, Mons. Giovanni D’Alise, a tutti i giovani casertani lunedì 1° gennaio 2018 alle 18:00 presso la Chiesa di Sant’Agostino – Parrocchia di San Sebastiano in via Mazzini a Caserta.
Dopo aver caratterizzato il Natale casertano come parte della rassegna ‘Happy Theatre’ del Comune di Caserta, con interventi del tutto gratuiti, con ‘Prova d’Attore’, la commedia più comica dell’anno, vincitrice dei principali Oscar del Teatro Roma Comic Off 2017, messa in scena nelle periferie e donando il sorriso in Ospedale ed al Centro Anziani, e regalando nelle chiese Dolci Parole all’ombra della Reggia – espressione del recupero del nuovo teatro del sentimento – la Compagnia si appresta ad avviare il 2018 come nuovo anno ricco di gioia e di felicità con un saluto particolare ai giovani del Vescovo di Caserta grazie alla fattiva collaborazione di don Elio Rossi, parroco di San Sebastiano.

Lo spettacolo ‘Il mare nero’, originale opera corale di sensibilizzazione del confronto con le diversità, è un incontro con il Teatro Rapsodico, il teatro della parola tanto caro a Karol Wojtyla attore che della parola esalta il valore e individua gli effetti come acquisizione di esperienza contemporanea, per l’attore e per lo spettatore, in una osmosi di emozioni che migliorano la qualità della vita interiore per entrambi.

La Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla, seguita in città da iniziative che la prendono a modello, rinnova il Teatro e la sua funzione provocatoria e critica della contemporaneità con una offerta di spaccati di verità resa sensibile dal filtro del sentimento attraverso musica, tradizione, umorismo e approfondimento letterario. Una presa di coscienza collettiva resa accessibile alle giovani generazioni ma intesa anche come invito rivolto ai veri intellettuali a tentare un recupero della lucidità di un tempo.

‘Il mare nero’ che si svolgerà parte all’interno e parte all’esterno della chiesa di Sant’Agostino è una sequenza di contrasti: dalla comica introduzione di 4 facchini si sfocia nel racconto del basso accanto alla chiesa che una donna del popolo, Amalia, trasforma in luogo del ricordo per bere un caffè, seguito dalla illuminante favola del gatto, poi attraversato dal gioco-dramma di Go-Morra per concludersi nel sublime universale del monologo dell’uomo che porterà tutti sulla strada nell’incontro tribale con la diversità che si illumina di rispetto, fino all’immagine struggente e commovente dei veri ladri de ‘Il mare nero’, riflessione sulla nostra ultima umanità, interpretata da giovanissimi aspiranti attori africani accolti dal Cidis di Caserta che dimostrano come questa nuova particolare generazione si stia avvicinando al mondo della cultura italiana e come intende rendersene partecipe.

Assolutamente inedito ed originale, il collante artistico dell’incontro tra diversi è affidato alle singolari voci canore di Fabbrica Wojtyla spettacolari nella musica, sonorità concessa agli uomini da Dio probabilmente per dialogare meglio con Lui.

La funzione innovatrice del teatro d’autore di Patrizio Ranieri Ciu ha di fatto riacceso la passione di tantissimi giovani che ne stanno riscoprendo il coinvolgente spirito artistico e la sua capacità formatrice intellettuale.

Lo scopo è tener vivo il confronto costante con una prossima generazione a volte disillusa in itinere dalla presunzione di chi, spesso privo di vera cultura, si ritrova a gestire il potere. Ai nostri ragazzi occorre dare reali strumenti di certo innovativi ma anche capaci di permettere loro quegli approfondimenti necessari alla creazione di vere identità che sfuggano all’omologazione comportamentale.

Anche perché il prossimo futuro, per non autodistruggersi, necessita assolutamente di sinceri e convinti protagonisti a sostegno di una comunità che ha tutte le carte in regola per trasformare Caserta in nuovo modello culturale vincente anche come città.

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