Lo scrittore lucano Biagio Maimone rilancia Maratea Patrimonio Mondiale dell’Umanità e la porta a New York
Riceviamo e pubblichiamo.
Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, che, in questi mesi, sta predisponendo con il GAL La Cittadella del Sapere, la preparazione del dossier da consegnare all’UNESCO per l’ottenimento del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco del Pollino e Maratea ‘Perla del Tirreno’, con il sostegno anche del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si esprime anche in termini di incoraggiamento, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, del Ministro per le Riforme Istituzionali Alberta Casellati e anche del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, spiega, nella sua lettera, che può definirsi una vera e propria narrazione poetica, i motivi per i quali è doveroso riconoscere a Maratea il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il giornalista porterà la sua ‘Perla del Tirreno’ e la sua bellezza negli Stati Uniti: presenterà, martedì 15 ottobre, alle ore 17:30, nella Sala Conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, a Park Avenue, il suo saggio intitolato ‘La Comunicazione Creativa per lo sviluppo socio-umanitario’, edito dalla Casa Editrice TraccePerlaMeta.
Il libro sta riscuotendo molto interesse in quanto propone la necessità di fondare un nuovo modello comunicativo che ponga al centro la relazione umana ed, ancor più, l’emancipazione morale ed umana della società odierna.
La presentazione del libro ha ottenuto il Patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di New York ed è stato inserito nel programma delle iniziative per l’edizione 2024 della Settimana della Lingua ltaliana nel mondo il cui tema quest’anno è ‘L’italiano e il libro: il mondo fra le righe’.
La metropoli statunitense rappresenta la prima tappa internazionale del giornalista lucano il quale intende presentare la sua opera letteraria nelle principali città europee e negli Emirati Arabi.
Biagio Maimone è, inoltre, promotore del Progetto ‘Ricas Italia’, la Rete dei Comuni per la tutela dell’ambiente, la cultura della sostenibilità e della Solidarietà che parte dai 27 Comuni dell’Area Sud della Basilicata per raggiungere l’Europa.
Lo scrittore ha dichiarato:
Porto la bellezza di Maratea e della Basilicata in tutto il mondo con il mio libro sulla comunicazione. Maratea, in tal modo, diventa la Capitale Mondiale della comunicazione creativa e della cultura della sostenibilità.
Biagio Maimone nella sua narrazione poetica sottolinea, con evidente convinzione:
Il verde ed il mare di Maratea, definita ‘Cittadella verde’, sono l’espressione più elevata della splendore primigenio ed incontaminato della natura, custodita con cura amorevole dai suoi cittadini, che hanno stabilito regole rigorose per proteggerla da ogni forma di inquinamento e di degrado.
Maratea è anche definita ‘La Perla del Tirreno’, per la sua sofisticata avvenenza naturalistica.
L’etimologia del suo nome, inoltre, la definisce ‘Dea del Mare’ e rimanda ad una forma di regalità divina per quanto attiene la bellezza delle sue coste, del suo mare ed il colore delle sua acque, nelle quali si specchia la vegetazione ridente delle coste, che tinge di iridescenze verdi e azzurre la superficie del mare.
Ma non basta, visitando la cittadina, che sorge in romantici rioni e valli, nonché si adagia sui dorsi di alti e verdi montagne, si constata come Maratea sia ben curata dalla mano dell’uomo, da farne non solo un luogo bucolico, ma anche l’esempio della realizzazione concreta della tutela dell’ambiente e dell’ecologia.
Le chiare acque sia del mare, sia dei ruscelli e dei mille rivoli che si aprono nelle pareti rocciose delle contrade e le alti e verdi montagne fanno di Maratea uno scorcio di paradiso, di cui i suoi abitanti sono consapevoli a tal punto da essersi impegnati affinché fossero impedite costruzioni selvagge, come avviene in tanti luoghi della terra, con un rigoroso piano regolatore, per lasciare che la natura possa vivere nella sua espressione più autentica.
Primeggia la cultura del verde e del suo rispetto, sicuramente proveniente dalla tradizione di una piccola città colma di storia, che ha 44 Chiese, che la rendono orgogliosa di custodire la propria religiosità, espressasi, con orgoglio e tenerezza, finanche nella cura della natura.
La cultura della bellezza naturalistica, incarnata dalla città di Maratea, è stata sempre espressione anche della convinzione profonda che essa sia la leva per costruire quegli argini robusti e inamovibili per la salvaguardia dell’ecosistema, divenuto oggi il piano primario dell’impegno universale per evitare che la vita si estingua , come testimoniano le catastrofi ambientali ormai ricorrenti.
Maratea è stata precorritrice della cultura green rispetto ad altri territori, sia italiani, sia collocati in altre nazioni e continenti.
Per tale motivo Maratea merita non solo encomio, ma anche di essere ritenuta l’esempio eclatante del rispetto della natura e delle sue leggi.
Maratea non può non essere destinataria, per tale motivazione, del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, non solo per testimoniare la sua radiosa bellezza naturale e la sua cultura per la vita, ma anche per testimoniare la premurosa cura dei suoi abitanti dedicata alla natura, al proprio patrimonio e di bellezze naturali, per fare in modo che esso possa essere patrimonio di tutti.