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Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza di Telefono Azzurro

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Telefono Azzurro


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‘La protezione dei minori diventi tema centrale della campagna elettorale’

Riceviamo e pubblichiamo.

Quali sono le proposte presentate dai partiti per migliorare e garantire la tutela e la protezione di bambini e ragazzi?

Il dibattito elettorale tra le forze politiche in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre sembra aver dimenticato un tema cruciale per il futuro del nostro paese: quello dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

L’assenza di dialettica pubblica riguardo ai possibili interventi a favore dei minori è lampante e, con l’obiettivo di colmare questo vuoto, la Fondazione S.O.S. – Il Telefono Azzurro Onlus ha promosso il Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza, un documento realizzato per fornire ai responsabili politici un decalogo di azioni necessarie a sviluppare strategie efficaci per l’infanzia e l’adolescenza, applicabili sia nelle realtà locali, sia a livello nazionale.

Il Manifesto è stato sottoscritto da tutti i principali attori politici e rappresenta il punto di partenza per la discussione e l’avanzamento delle proposte da parte delle forze in campo.

Telefono Azzurro si propone, attraverso la condivisione del Manifesto, di promuovere il dibattito e arricchirlo attraverso la richiesta a tutti i partiti di dare risposte concrete ai bisogni di bambini e adolescenti.

Le problematiche affrontate dal documento sono molteplici e tutte di primaria importanza per la tutela dei minori. I continui progressi della tecnologia determinano, infatti, un’evoluzione che rende necessario l’aggiornamento costante delle politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, essendo bambini e adolescenti tra i primi recettori di questi cambiamenti di paradigma.

Tra i punti qualificanti del Manifesto si leggono, tra gli altri: l’investimento nello sviluppo di sistemi di verifica dell’età su Internet; il rafforzamento delle azioni e delle strategie per il contrasto alla creazione, diffusione e divulgazione del Child Sexual Abuse Material, CSAM; la collaborazione con la comunità scientifica e accademica sul tema della salute mentale e, infine, la proposta dell’istituzione di un Ministero ad hoc per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Commenta il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro:

L’adesione delle forze politiche rappresenta il primo importante passo per porre al centro dell’agenda elettorale la tutela dei bambini e degli adolescenti.

Con il Manifesto per l’Infanzia e l’Adolescenza, Telefono Azzurro vuole lanciare una sfida ai nostri futuri rappresentanti, invitandoli a declinare la protezione dei minori in proposte concrete.

La lotta agli abusi, al bullismo e al cyberbullismo, il sostegno e la protezione dei bambini colpiti dai più recenti drammi, come la guerra in Ucraina, la tutela della salute mentale dei minori non sono problemi che possano essere demandati: la politica ha il dovere di occuparsene.

Telefono Azzurro opera da 35 anni per vedere e pre-vedere i problemi e i drammi prima che diventino tragedie, mettendo in campo nuovi modelli di intervento e la capacità di fare rete con diversi soggetti.

La nostra azione, insieme a quella di tante altre realtà, deve essere sostenuta e resa ancora più forte dall’impegno reale e concreto del prossimo Parlamento.

Di seguito, le dieci proposte presentate da S.O.S. – Il Telefono Azzurro Onlus:

1. Supportare il potenziamento e la pubblicizzazione delle linee d’ascolto per bambini e adolescenti.

Lo scopo è di accogliere le problematiche e i bisogni da loro espressi, fornendo, di conseguenza, in formato child-friendly, il miglior supporto possibile, nel rispetto del loro interesse superiore. È essenziale, per la buona riuscita dell’attività, migliorare e incentivare il rapporto con gli enti nazionali e territoriali, per fornire migliore copertura e assistenza a coloro che contattano le linee di aiuto e di emergenza.

Ciò può essere realizzato, non solo attraverso una maggiore pubblicizzazione – attraverso le campagne di Pubblicità Progresso, social media, banner/inserti sui siti istituzionali ecc. – delle aree di competenza di ciascuna linea e dei canali attraverso cui è possibile entrarvi in contatto, ma anche attraverso contributi più consistenti, non esclusivamente in termini finanziari, da parte delle istituzioni, al fine di salvaguardare il buon funzionamento di strutture che operano, per la maggior parte, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno;

2. Sensibilizzare sulla problematica e sulle conseguenze degli abusi e della violenza a danno di bambini e adolescenti.

Attivare una strategia di coinvolgimento, sensibilizzazione e formazione degli adulti di riferimento, tra cui genitori, educatori e insegnanti, e tutti coloro che sono a contatto con il mondo dell’infanzia. Queste attività dovrebbero essere sostenute dalle autorità e dalle istituzioni coinvolte e portate avanti nelle aree di raccolta per bambini e adolescenti e per i loro adulti di riferimento, dalle aree più remote alle città più modernizzate. Tra le attività sono da includere parallelamente le azioni di empowerment a favore delle vittime. È necessario a tal fine mettere in atto anche tutta una serie di misure specifiche rivolte ai minori che versano in condizioni di particolare vulnerabilità;

3. Elaborare strategie e misure di prevenzione dedicate all’infanzia e all’adolescenza.

Negli anni, è diventata sempre più evidente la necessità di coinvolgere bambini e adolescenti direttamente nel processo di elaborazione delle strategie atte alla prevenzione degli abusi, nonché quella di guidarli nel percorso del riconoscimento dei rischi e dei benefici di Internet, oltre che i diritti di cui godono nell’ambiente digitale.

Risulta essenziale, quindi, introdurre delle sessioni scolastiche, extra-scolastiche, o di educazione non formale, che forniscano competenze di media literacy e trattino di cittadinanza digitale e del significato di essere cittadini in un mondo sempre più tecnologico;

4. Investire nello sviluppo di sistemi di verifica dell’età.

Bambini e adolescenti sono sempre più presenti e attivi in Internet: per questo è diventato vitale identificare con ragionevole certezza gli utenti digitali sotto i 13 anni, tutelando i loro diritti e i loro dati personali, proteggendoli anche dall’accesso a materiale dannoso per il loro sviluppo. Ciò è possibile realizzarlo attraverso l’implementazione di sistemi di verifica dell’età non eludibili facilmente.

A questo deve essere accompagnato una maggiore sensibilizzazione verso bambini e adolescenti sul perché questi limiti vengano posti, e intrattenere con loro un dialogo rispetto a tali tematiche. In tale ambito, risulta estremamente importante il ruolo delle Forze dell’Ordine e degli organismi istituzionali che tutelano la privacy dei cittadini, i quali, possono intervenire per garantire una maggiore applicazione di tali strumenti, unitamente all’impegno delle aziende;

5. Rafforzare le azioni e aggiornare le strategie di contrasto alla creazione, diffusione e divulgazione del Child Sexual Abuse Material, CSAM.

La produzione e diffusione di CSAM è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, a causa anche degli sviluppi tecnologici che hanno reso più facile l’adescamento di vittime online, e al contempo, molto difficile l’attività delle forze dell’ordine per l’identificazione delle vittime e dei criminali in rete. La problematica dello CSAM ha infatti interessato negli ultimi anni le agende internazionali ed europee, poiché il problema è maggiormente diffuso proprio nel nostro continente. Vi è, dunque, la necessità di allineare le politiche italiane alle maggiori strategie e legislazioni europee e internazionali, e costruire un sistema di segnalazione, data collection e monitoraggio più efficace, in linea e nel rispetto delle suddette;

6. Coinvolgere tutti gli stakeholder nella segnalazione e la tempestiva rimozione di materiale illegale o dannoso per bambini e adolescenti.

Ogni attore della società svolge un ruolo importante nella prevenzione e nel contrasto allo CSAM. Dalle aziende tecnologiche ai leader del settore privato, insieme alle istituzioni, alle associazioni locali, nazionali ed internazionali impegnate nel contrasto allo CSAM, diventa essenziale creare un network sostenibile e affidabile, per consentire il successo di tale cooperazione. Essenziale, quindi, diventa stabilire delle linee guida base rispetto alla funzione dei singoli attori, secondo un approccio olistico e di cooperazione, affinché ognuno di essi svolga un ruolo di supporto e beneficio. Diventa necessario stabilire in tale contesto, vista la gravità e l’urgenza del reato, un organigramma circolare in cui istituzioni, terzo settore e settore privato cooperino tra di essi in maniera efficiente e funzionale;

7. Collaborare con la comunità scientifica e accademica sul tema della salute mentale.

Il supporto degli accademici e degli esperti, è essenziale per garantire l’assistenza alla salute mentale, ottimizzando l’uso di strumenti innovativi attraverso la diffusione di informazioni e la promozione di servizi online e di telemedicina. La promozione di tali servizi deve essere portata avanti sui singoli territori, grazie anche all’aiuto della società civile e delle istituzioni locali. A tal fine, diventa essenziale l’elaborazione di linee guida, di progetti di ricerca congiunti finalizzati ad approfondire le tematiche di emergenza;

8. Assicurare il rispetto dei diritti inalienabili di bambini e adolescenti in qualsiasi situazione.

Il superiore interesse di bambini e adolescenti, insieme ai diritti inalienabili, devono essere costantemente salvaguardati e osservati in situazioni di emergenza, come disastri naturali, scomparse non specificate, conflitti o guerre, al fine di tutelare la loro continuità in ogni circostanza. Ciò può essere realizzato attraverso l’elaborazione e approvazione di strategie politiche, provvedimenti legislativi e norme specificamente pensate per tutelare il benessere particolare dei bambini e degli adolescenti, che rientrano certamente nelle accezioni di “cittadini” e “popolo”, ma, al contempo necessitano di una maggiore e dedicata salvaguardia;

9. Promuovere la partecipazione e il coinvolgimento attivo di bambini e adolescenti nei processi decisionali.

Il processo di definizione delle azioni di prevenzione e programmi di intervento in ogni area delle politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, deve tenere in considerazione anche le opinioni di questa fascia di popolazione, nonché ascoltare le loro proposte. La child participation è divenuta un tassello essenziale nelle maggiori politiche europee, e, di conseguenza, all’interno delle future agende politiche nazionali, dovrebbe essere presente il proposito di creare un’area di ascolto e presa in considerazione delle iniziative dei bambini e degli adolescenti.

È necessario mettere a punto degli effettivi meccanismi di coinvolgimento e ascolto di bambini e adolescenti nei processi decisionali, con il fine di sviluppare dei consigli composti dagli stessi in seno a Parlamento, Regioni e comuni. Il fine di tale iniziativa consiste nel tradurre in provvedimenti concreti le istanze provenienti da tali consigli, in un’ottica di cittadinanza attiva che metta al centro le nuove generazioni, incoraggiando una loro effettiva rappresentazione;

10. Incoraggiare l’istituzione di un Ministero ad hoc per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Il fine di tale Ministero è quello di redigere strategie e documenti programmatici specifici per la promozione e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza al fine anche di rafforzare la collaborazione e il coordinamento tra Agenzie, Servizi, Istituzioni, associazioni locali, nazionali ed internazionali per perseguire l’obiettivo di implementare le azioni finora proposte, sviluppare progetti innovativi e creare sinergie.

Un Ministero apposito per l’Infanzia e l’Adolescenza permetterebbe un avanzamento delle politiche rivolte al futuro, e soprattutto a favore della nuova generazione, che bisogna salvaguardare, promuovere, proteggere ed emancipare.