Il Sindaco: ‘Grande accelerazione sulla digitalizzazione per garantire la massima trasparenza’
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Città Metropolitana di Napoli.
Sull’utilizzo delle risorse del PNRR stiamo lavorando per un grande piano di digitalizzazione, da realizzare insieme all’Agenzia nazionale, sia della parte documentale, sia dei servizi, perché riteniamo costituisca un passo in avanti fondamentale.
Il Comune di Napoli era molto indietro su questo aspetto, abbiamo impresso una grande accelerazione per favorire il buon funzionamento della macchina amministrativa e di conseguenza la trasparenza nei confronti dei cittadini e di tutti i portatori di interesse.
È quanto ha affermato il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine del convegno dal titolo ‘Giornata della Trasparenza 2024. Quale PA a dieci anni dal D. Lgs. 33/2013’ tenutosi questa mattina nell’aula consiliare del complesso monumentale di Santa Maria la Nova a Napoli.
L’incontro, promosso dalla Città Metropolitana e moderato dal Segretario Generale dell’Ente, Antonio Meola, ha avuto l’obiettivo di fare il punto sul diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni a dieci anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 33 del 2013, che ha introdotto non solo l’accesso generalizzato ma una nuova cultura della trasparenza come ‘bene pubblico’, affermando il controllo diffuso della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini, con particolare riguardo alla prevenzione dei fenomeni corruttivi.
Ha proseguito il Sindaco:
Molti dei nostri investimenti vengono attuati attraverso procedure centralizzate gestite da Invitalia, sulla base di una decisione del Governo, soprattutto quelli legati ai Piani Urbani Integrati e ad altri progetti PNRR come l’Albergo dei Poveri.
Altri, invece, li gestiamo direttamente come Comune o Città metropolitana: allo scopo di garantire sempre maggiore trasparenza abbiamo condiviso un protocollo con la Guardia di Finanza sia per le procedure di affidamento che per la realizzazione delle opere, che prevede controlli e verifiche, anche antimafia, che stanno garantendo percorsi di assoluta correttezza, con una grande partecipazione degli operatori e un livello di contenzioso molto ridotto.
Lobbies e abuso d’ufficio
Temi centrali dell’incontro, in particolare, gli indirizzi del Governo circa una riconsiderazione del reato di abuso e la regolamentazione del fenomeno dei portatori di interesse, le cosiddette lobby.
Ha spiegato Manfredi:
Regolamentare la fattispecie dell’interlocuzione delle lobby mi sembra una cosa molto intelligente, che esiste in altri Paesi e sarebbe opportuno si realizzasse anche in Italia, in modo da aiutare le amministrazioni ad avere un rapporto più sereno con gli interlocutori.
Sulla questione dell’abuso d’ufficio, l’ANCI ha una posizione unanime, condivisa da tutti i Sindaci, si tratta di un reato attualmente delineato in maniera non ben definita, la qual cosa ha fatto sì che in più del 90% dei casi le accuse cadano, con archiviazioni o assoluzioni.
Quindi, credo sia necessario valutarne alternativamente l’abolizione o una radicale riformulazione, in modo da definirlo chiaramente nei contorni, così da farlo diventare uno strumento vero per combattere il malaffare.
Velocità e legalità, come tenerle insieme
Come coniugare, quindi, velocità di realizzazione dei progetti e degli investimenti con le dovute sicurezza, legalità e trasparenza?
Il Presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, ha affermato:
Lo si fa, per esempio, con la digitalizzazione dei contratti pubblici, garantendola dalla programmazione fino all’ultima fattura: in questo modo avremo un’attività contrattuale molto più rapida, molto più semplice, una maggiore concorrenza perché le imprese avranno la possibilità di partecipare e quindi l’amministrazione di avere le scelte migliori.
In questo modo si spendono bene i soldi, si evita o si riduce il rischio di infiltrazioni: non possiamo permetterci che questi soldi finiscano in mani sbagliate o che siano spesi male.
Il Presidente Busia è intervenuto anche sulle altre questioni al centro dell’incontro:
L’Italia non ha una legislazione sulle lobby, ce la chiedono da tempo dal Consiglio d’Europa, ed è interesse delle stesse istituzioni avere una legge che non sia una legge punitiva o criminalizzatrice, ma che garantisca ancora una volta trasparenza.
Bisogna garantire canali trasparenti attraverso cui i diversi soggetti di diversi gruppi di interesse presentino le proposte, canali conoscibili a tutti perché anche le lobby più deboli abbiano la possibilità di essere ascoltate: poi sarà il decisore pubblico a scegliere.
In secondo luogo, occorre evitare, e vietare, che i gruppi di interesse paghino o conferiscano qualunque beneficio, finanziario e non, ai decisori pubblici, perché chi agisce in nome del pubblico, lo fa nell’interesse generale, non nell’interesse proprio, né nell’interesse di qualcuno.
Così come per l’abuso di ufficio quello che noi abbiamo detto è che occorre garantire che le norme siano puntuali e specifiche: purtroppo, l’abrogazione tout court lascia dei vuoti, alcune fattispecie non sono coperte, cosa che crea e temiamo creerà problemi.
Attuazione del PNRR, come prevenire i rischi
Al convegno è intervenuto anche il Prefetto di Napoli, Michele di Bari:
Nell’ambito di un corretto impiego dei fondi PNRR e dell’eliminazione dei rischi di corruzione, voglio affermare che gli strumenti di contrasto ci sono e sono anche molto efficaci.
Occorre uno spirito di corpo che deve animare il controllo sociale da parte della popolazione, per il quale un ulteriore strumento può essere l’accesso civico previsto proprio dalla legge del 2013.
Il cittadino ha tanti strumenti, purché vengono usati con efficienza, con la finalità e soprattutto con lo spirito di costruire legalità.
La Corte dei conti della Campania continuerà il suo percorso di controllo dell’attività della Pubblica amministrazione.
Ha annunciato Massimo Gagliardi, Presidente della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti per la Campania:
Come Corte dei conti nell’anno in corso svilupperemo un’attività di monitoraggio, che avrà un campionamento statistico, perché non è pensabile, vista la molteplicità degli interventi di vario tipo, non solo relativi al PNRR, poter operare in maniera capillare su tutto.
Faremo una valutazione, ovviamente, tenendo conto di una serie di parametri che possono essere funzionali a dare la certezza che noi, sia pure in maniera campionaria, riusciamo a intercettare le criticità finanziarie, che è il compito della Corte.
Indice di percezione della corruzione, Italia stabile
L’incontro ha costituito l’occasione per la presentazione, ad opera di Michele Calleri, Presidente Transparency International Italia, del rapporto sull’Indice di percezione della corruzione in tutti i Paesi del mondo, i cui risultati sono usciti due giorni fa e che vede l’Italia mantenere il punteggio di 56/100 ma perdere una posizione, passando dal 41° al 42° posto.
Vincenzo Salamone, Presidente del TAR Campania, ha sottolineato come nell’accesso civico generalizzato bisogna tener conto del bilanciamento con il diritto alla riservatezza dei soggetti, mentre Sergio Amato, Procuratore aggiunto presso la Procura di Napoli, ha illustrato l’evoluzione normativa anticorruzione italiana ed europea, sottolineando come in Italia, dalla legge Severino del 2019 in poi, le sanzioni penali non hanno solo carattere repressivo ma anche preventivo, quando le pene riescono a essere adeguate ed effettive.
Dario Simeoli, Consigliere di Stato ha affrontato il tema dell’approccio regolatore dell’Unione europea in merito all’uso dell’intelligenza artificiale nelle pubbliche amministrazioni:
È importante che il cittadino, sulla cui sfera giuridica incide il provvedimento amministrativo, abbia diritto alla spiegazione sul processo decisionale automatizzato.
Anna Corrado, Consigliere TAR Lombardia, ha argomentato:
La trasparenza digitale per banche dati indica un profondo cambiamento e richiede entusiasmo e non paura.
In ogni caso, il cittadino ha diritto di sapere se alle decisioni che lo riguardano abbia partecipato l’intelligenza artificiale.
Sono intervenuti, inoltre, Paola Del Giudice, Presidente del Tribunale Ordinario di Nola, Anna Papa, ordinario di Diritto Costituzionale nonché Presidente della Scuola Interdipartimentale di Economia e Giurisprudenza dell’Università Parthenope di Napoli, e Alessandro De Santis, Consigliere della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti per la Campania.