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‘Madame Bovary – Costumi di provincia’ al PACTA Salone

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'Madame Bovary' - ph Elena Clara Savino
'Madame Bovary' - ph Elena Clara Savino


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In scena dal 14 al 19 marzo a Milano

Riceviamo e pubblichiamo.

Continua il Progetto DonneTeatroDiritti, al PACTA Salone di Milano dal 14 al 19 marzo, con ‘Madame Bovary – Costumi di provincia’, di Gustave Flaubert per la scrittura scenica di Annig Raimondi anche interprete con Riccardo Magherini: la lotta tra ciò che vorremmo essere e ciò che effettivamente siamo.

Emma Rouault è diventata moglie di Charles Bovary, medico di provincia e vedovo da poco. Tutta presa da letture sentimentali, fatte in particolare durante la sua educazione in convento, sogna un’esistenza di passioni e avventure e rimane delusa dalla banalità quotidiana del matrimonio.

Per l’insoddisfazione della moglie, Charles passa dal villaggio di Tostes a quello di Yonville. Qui si svolge il resto della vicenda e qui appaiono altri personaggi – il farmacista Homais, l’esattore Binet, il mercante Lheureux, i due amanti… – che contribuiscono al precipitare di Emma in un abisso di debiti, tradimenti e ricatti, fino alla tragedia finale.

Spiega la regista Annig Raimondi:

Flaubert in ‘Madame Bovary’ rende immortale la lotta tra l’ideale e il reale, tra l’infinito e il finito, tra ciò che vorremmo essere e ciò che effettivamente siamo.

La storia si consuma in un piccolo mondo, comico nella sua banalità, tremendo nella sua implacabilità.

Emma appare nella sua situazione sociale di donna maritata e, in un certo qual modo, estraniata da quel cognome che non le appartiene.

Emma è una donna qualunque, sentimentaloide se si vuole, ma è soprattutto una ribelle, è ‘un barbaro’, come Flaubert definiva se stesso.

Ma perché l’autore ha voluto per lei una fine così atrocemente violenta? Emma Bovary si è suicidata o ‘è stata suicidata’?

Orari spettacoli:
da martedì a sabato ore 20:45
giovedì ore 19:00
domenica ore 17:30