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L’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ricorda Franco Di Mare

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Franco Di Mare


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Un omaggio da parte di giornalisti, scrittori, autori TV e colleghi che lo ricordano come Maestro

Riceviamo e pubblichiamo.

All’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli il ricordo di Franco Di Mare racconterà innanzitutto la sua straordinaria poliedricità.

‘I mille volti di Franco Di Mare: giornalista, conduttore, scrittore, chef… napoletano’ è il titolo dell’iniziativa ideata e promossa dallo storico autore Rai, Massimo Cinque, nell’ambito delle attività didattiche del suo insegnamento di Teoria e tecniche del linguaggio televisivo all’interno del Corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università Suor Orsola Benincasa.

L’appuntamento è fissato per lunedì 2 dicembre alle ore 11:00 nella Sala degli Angeli del Suor Orsola, ma anche in diretta streaming su www.facebook.com/unisob, dove l’intervento del Rettore, Lucio d’Alessandro, aprirà una lunga serie di testimonianze affidate a scrittori, giornalisti, autori televisivi e personaggi di vari ambiti che hanno segnato la vita di Franco Di Mare, come il prof. Paolo Ascierto, l’oncologo che ha seguito la sua drammatica malattia che gli ha tolto la vita il 17 maggio 2024.

Il drammatico annuncio del mesotelioma e il libro ‘Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi’

Quella malattia che Franco Di Mare ha annunciato in diretta a Che Tempo che fa da Fabio Fazio scuotendo molte coscienze e ha poi raccontato all’interno del suo ultimo libro, ‘Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi’, come la ‘Sindrome dei Balcani’.

Ossia la lunga serie di malattie provocate dall’esposizione ai proiettili con uranio impoverito o dall’inalazione di particelle d’amianto rilasciate nell’aria in seguito alla distruzione di palazzi e complessi industriali durante i conflitti esplosi in ex Jugoslavia e Kosovo che Di Mare aveva seguito come inviato Rai.

Del tema del mesotelioma che ha causato la scomparsa di Franco Di Mare parlerà insieme con Paolo Ascierto, il prof. Antonello Petrillo, ordinario di Sociologia generale all’Università Suor Orsola Benincasa curatore del volume ‘Il silenzio della polvere. Capitale, verità e morte in una storia meridionale di amianto’, Mimesis, Editore.

Ad un altro storico inviato speciale Rai, come Enzo Nucci, oggi docente di Giornalismo d’inchiesta proprio all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, toccherà coordinare il ricordo del lavoro giornalistico di Franco Di Mare che sarà affidato agli interventi del direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo D’Errico, del Vicedirettore della TGR Rai, Antonello Perillo e di Vito Francesco Paglia, inviato di alcune delle principali trasmissioni televisive Rai che ha più volte ricordato Franco Di Mare

come un padre non solo professionale.

‘Il cecchino e la bambina. Emozioni e ricordi di un inviato di guerra’

Massimo Cinque anticipa:

Ci sarà molto da trasmettere agli studenti dal suo esemplare lavoro di inviato di guerra in Ruanda, Afghanistan, Timor est, Algeria o nella Ex Jugoslavia dove ha raccontato le barbarie che lì si commettevano rischiando i tiri dei cecchini al suo lavoro con garbo, stile e sorriso negli studi televisivi a raccontare politica, attualità, cronaca, spettacolo.

Di questi ultimi temi nella Sala degli Angeli del Suor Orsola discuteranno anche l’attore Patrizio Rispo, volto storico di Un Posto al Sole, l’ex Direttore del Centro di produzione Rai di Napoli, Francesco Pinto, e il regista di Uno Mattina Nello Pepe.

Un capitolo a parte sarà quello dedicato al ‘volto’ di romanziere di Franco Di Mare. Dei suoi romanzi, dall’esordio del 2009 con ‘Il cecchino e la bambina. Emozioni e ricordi di un inviato di guerra’ al successo di ‘Barnaba il mago’ nel 2018, pluripremiati che sono stati in vetta alle classifiche dei libri più venduti parleranno gli scrittori Maurizio de Giovanni e Stefania Nardini.

Il focus finale della giornata, affidato al fratello Gino, sarà sulla ‘napoletanità’ di Franco Di Mare.

Massimo Cinque ricorda:

Una napoletanità portata in tutto il mondo con fierezza, garbo, calore e grande spirito di solidarietà che ne hanno contrassegnato il tratto umano inscindibile da quello professionale con il quale oggi lo ricordiamo tutti con stima ed affetto.

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