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Luna Rossa sull’1 a 1

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Luna Rossa Press
10/03/21 - Auckland (NZL) 36th America’s Cup presented by Prada America's Cup Match - Race Day 1 Luna Rossa Prada Pirelli Team, Emirates Team New Zealand


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La prima giornata di regate dell’America’s Cup conferma che la barca italiana è competitiva

Dopo tante chiacchiere e polemiche, dopo il lockdown e il rinvio per il Covid e addirittura l’allarme tzunami, finalmente la XXXVI edizione della Coppa America entra nel vivo con le prime regate, dalle quali emergono alcune indicazioni abbastanza precise.

Innanzitutto, scopriamo che Te Rehutai non solo non si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole, ma non riesce a toccare nemmeno i mille mila nodi di velocità di punta di cui si vociferava.

Anche la presunta superiorità nell’andatura di bolina non sembra materializzarsi, anzi, Luna Rossa sembra avere qualche cosa in più.

Molto più vicine le prestazioni di poppa, dove la diversa pressione ha portato a risultati abbastanza alterni.

Altre conferme arrivano circa la superiorità della barca di Prada nelle virate. Soprattutto di bolina, gli italiani riescono a rilanciarsi stringendo il vento di 3 gradi in più rispetto agli avversari.

Inoltre, se come ha affermato Max Sirena, Luna Rossa si sente più sicura con venti fino a 12 nodi e oltre i 18 nodi, questo significa che anche nelle condizioni più favorevoli ai neozelandesi, questi sono tutt’altro che irresistibili, se consideriamo che hanno perso proprio con un vento di 15 – 17 nodi; in tali situazioni conta molto partire meglio ed è veramente difficile recuperare, a meno di errori degli avversari.

E le partenze sono notoriamente uno dei punti di forza di Spithill.

Sostanzialmente, nella prima regata, dove sulla carta i 12 nodi di vento dovevano essere più favorevoli, sembra che gli italiani abbiano pagato lo scotto della pressione, provando a strafare in modo troppo azzardato in avvio.

Un altro dato confortante, però, è che nella prima regata, quella persa, Prada ha avuto una velocità di punta di 48,01 nodi contro i 46,90 degli avversari, ad ulteriore testimonianza del fatto che, con venti medio deboli, la presunta superiorità neozelandese è ancor di più una leggenda metropolitana.

Come un’altra indicazione riguarda l’errore commesso da Luna Rossa nell’ultima bolina della regata vinta, quando, invece di marcare gli avversari, è andata a cercare una maggiore pressione sul lato destro, perdendo gran parte del vantaggio accumulato.

I neozelandesi giocano in casa, sanno sentire a naso ogni raffica, se si lasciano loro aperte delle porte diventano pericolosi.

Sebbene la superiorità a lungo sbandierata non si sia evinta, TNZ resta estremamente competitivo, con un equipaggio di assoluto valore. Mai abbassare la guardia o azzardare!

L’11 marzo è previsto l’unico turno di riposo, poi la competizione riprenderà il 12 con due regate quotidiane fino a che uno dei due contendenti non raggiungerà il settimo punto.

Intanto, Bruni e compagni mettono nel carniere un punto importante, il primo in America’s Cup, visto che il precedente, sempre con i kiwi, si era concluso con un secco 5 – 0, che fa morale e che potrebbe intaccare le tanto sbandierate certezze dei detentori.

Concludiamo con due curiosità statistiche.

La prima, e fino ad oggi unica, vittoria di una barca italiana Coppa America era del Moro di Venezia nel 1992, che perse per 4 a 1 con America³.

James Spithill diventa, con 15 vittorie, il timoniere più vincente nella storia della competizione, staccando Russel Cutts che ne ha invece totalizzate 14.

Foto Luna Rossa Press

Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.