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‘Luna park – do you want a cracker?’ a Sala Ichòs

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‘Luna park - do you want a cracker?’


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In scena dal 24 al 26 marzo a San Giovanni a Teduccio, Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Continua la permanenza della compagnia Leviedelfool a Sala Ichòs, via Principe di Sannicandro,  San Giovanni a Teduccio, Napoli, dove, dal 24 al 26 marzo, sarà in scena con ‘Luna Park – do you a cracker?’ di e con Simone Perinelli. Lo spettacolo, ultimo capitolo della Trilogia dell’Essere, è ispirato all’Opera di Cervantes e di Douglas Adams ed è stato segnalato da In-Box 2016, la rete di sostegno per la circuitazione del nuovo teatro.

Note sullo spettacolo
Atterrare in un non-luogo e rimanerci. Una notte: quell’arco di tempo utile a mettersi in contatto con Dio prima che arrivi il mattino a dissolvere le trasmissioni radio notturne, a spegnere i fari delle auto che sfrecciano sulla tangenziale est di Roma. Una notte per entrare nella wunderkammer di Don Chisciotte e un non-luogo per non pensare, ma solo attendere, preparandosi una frase da dire.
Perché forse un giorno arriverà un segno da un altro pianeta e per effetto di una solidarietà, l’insieme dello spazio terrestre diventerà un luogo. Essere terrestre significherà finalmente qualcosa. Prima di allora bisognerà attendere e prepararsi una frase da dire. Perché è nell’anonimato di un non-luogo che si prova in solitudine la comunanza dei destini umani. ‘Do you want a cracker?’ 

Note di Regia
Dopo la scoperta dell’esistenza con Requiem For Pinocchio e la R-Esistenza con Macaron, affrontiamo l’ultimo capitolo della nostra Trilogia dell’Essere cercando di indagare i meandri dell’esistenza, alla ricerca di quella che per noi è la soluzione al problema esistenziale. Nell’affrontare quest’ultimo capitolo della nostra Trilogia abbiamo sentito la necessità di affiancarci, come per i primi due capitoli, a un antieroe o forse all’antieroe per eccellenza: Don Chisciotte. Questa volta però abbiamo voluto attingere non tanto dal personaggio, quanto dal pensiero che sottende al romanzo stesso.

In un momento storico dominato dalla perdita di senso e dei confini dell’umano, investito dall’eco della rivoluzione copernicana e del cannocchiale di Galileo, da uno sguardo oltre il finito, Cervantes crea la migliore traduzione manieristica di un personaggio letterario mai scritta finora: il cavaliere della Triste Figura, Don Chisciotte.

Il romanzo di Cervantes rivela un’accusa contro una realtà fredda ed ormai estranea, dove a un idealista – anche non pazzo – non resta che trincerarsi dietro la propria idea fissa. Don Chisciotte, perennemente sospeso e in bilico tra il mondo dell’esperienza spirituale e quello dell’esperienza sensibile, della vita pratica e di quella ideale, della realtà concreta e dell’apparenza ingannevole, della poesia e dello sgomento. Cervantes attraverso l’ambiguità dell’incertezza trasforma continuamente la realtà, rendendoci così complici dei suoi personaggi, dei quali condividiamo la capacità di non lasciarsi ingannare dall’apparenza delle cose, o di voler ancora credere che un altro sguardo sia possibile.

Crediamo in un’analogia storica tra il tempo di Cervantes e il nostro e attraverso questa lente abbiamo cercato di declinare quel che resta oggi della wunderkammer di Don Chisciotte e di Cervantes stesso affidandoci ai temi del sogno, della fantasia, dell’ignoto, per portare alla luce quella che per noi è la coscienza umana cercando di dar voce a quel desiderio di una condizione esistenziale diversa.

Abbiamo raccolto quel sentimento di perdita dell’essere umano di fronte al cosmo e all’inevitabile ripetersi della storia, collezionato le domande senza affrettarci a trovare risposte, perdendoci nel grande Luna Park che è la vita stessa cercando, come Cervantes, di destreggiarci e mettere a confronto una realtà triviale con una realtà sublimata, la parziale accettazione e il parziale rifiuto di entrambe, l’unione paradossale di una concezione realistico – razionalista con una idealistico – romantica, l’insanabile dualismo derivante dal fatto che l’idea è inattuabile nella realtà e la realtà irriducibile all’idea.

Servizio navetta
Attivo per il pubblico di Sala Ichòs il servizio gratuito Vai a teatro in navetta!
L’autobus preleverà gli spettatori a Napoli il venerdì e il sabato alle ore 20 e la domenica alle 18 a piazza Borsa, adiacenze fermata metropolitana, e li accompagnerà nello spazio di San Giovanni a Teduccio. Garantito anche il ritorno, con destinazione finale sempre piazza Borsa.

È possibile effettuare la prenotazione sempre durante la settimana, il venerdì, il sabato e la domenica entro e non oltre le ore 12, tramite whatsapp o sms ai numeri 335 7652524 – 335 7675152, indicando il cognome e il numero di passeggeri.
Il servizio navetta è disposto dal Comune di Napoli per i Teatri della Periferia Est della città.

Sala Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio, Napoli
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio

Info e prenotazioni:
335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 dal lunedì al sabato dalle 16:00 alle 20:00, domenica dalle 10:00 alle 17:00
Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21:00 ; domenica ore 19:00

‘Luna Park
Do you want a cracker?’

di e con Simone Perinelli
ispirato all’Opera di Cervantes e di Douglas Adams
aiuto regia e consulenza artistica Isabella Rotolo
regia Simone Perinelli
foto Simone Rocchi
Selezione In-Box 2016

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