Home Territorio ‘Love cabaret’ a Classico Contemporaneo

‘Love cabaret’ a Classico Contemporaneo

902
'Love cabaret'


Download PDF

In scena il 21 agosto al Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Martedì 21 agosto, ore 21:30, presso il Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli, nell’ambito della rassegna ‘Classico Contemporaneo’ – V edizione, direttori artistici Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino, andrà in scena lo spettacolo‘Love cabaret’ tratto da ‘L’arte di amare’ di Ovidio, di e con Rebecca Furfaro e Raimonda Maraviglia, regia di Umberto Salvato, produzione Cantieristupore.
Nel breviario ‘L’arte di amare’ Ovidio suggerisce una guida alla seduzione nell’epoca romana. Il poeta parla dell’arte della conquista, della seduzione e dell’arte ancor più impegnativa di mantenere la propria conquista. La tematica è l’amore dunque, ma anche lo sguardo sull’altro, l’osservazione, il pensare a mostrare la parte migliore di sé, in un epoca dove le comunicazioni giungevano solo attraverso vie umane.

Cosa accadrebbe se provassimo ad attuare tutti questi suggerimenti nella nostra di epoca, in cui di concretamente umano nelle relazioni c’è ben poco? Se provassimo ad eliminare tutti i filtri della comunicazione tecnologica e tornassimo all’antico e sano corteggiamento?

Ovidio, letto oggi, sembra dirci “Ma che combinate? Mica si fa così l’amore! Signori lasciate che vi spieghi due cose”. Se qualche folle, coraggioso, nostalgico, stufo delle ricerche e dei corteggiamenti online, delle chat e dei “mi piace” su Facebook, decidesse veramente di seguire questo manuale alla ricerca dell’amore? Sarebbe un puro fallimento o ci accorgeremmo che i sentimenti e le dinamiche relazionali sono in realtà senza tempo?

In un’epoca in cui i ruoli del maschile e del femminile nella relazione amorosa sono meno ben definiti e schematizzati, due donne, in chiave cabarettistica, proveranno a spiegarlo seguendo gli spunti di Ovidio ne ‘L’arte di amare’ e nei ‘Rimedi d’amore’ come doppia faccia di una stessa medaglia: l’amore. In un comico, grottesco e fin troppo realistico spettacolo.