Credere ed esperire
Uno studio del Codacons stima che attualmente siano circa tredici milioni i cittadini che si rivolgono al mondo dell’occulto. Da uno studio condotto nei primi sei mesi del 2013 si può constatare che in Italia il presunto fatturato dell’occulto, e per occulto si intende il settore nel quale lavorano maghi, cartomanti, fattucchieri, spiritisti, sensitivi, rabdomanti, è aumentato del 18,5%, passando da 7,5 miliardi a 8,3 miliardi.
Gli operatori nell’ambito ammontano a circa 160.000 e forniscono 30.000 prestazioni giornaliere a quei quattro italiani su dieci che confidano nelle previsioni di chiaroveggenti, spendendo per un consulto un importo che oscilla tra i cinquanta e i mille euro. Le donne li interpellano per questioni di cuore, familiari o relative alla salute, gli uomini per avere risposte riguardo al lavoro e al denaro.
Questo attesta che è possibile credere in ciò di cui non si ha diretta esperienza, nell’esistenza di spiriti ancestrali, streghe, figure demoniache, in riti utili a stabilire contatti e comunicazioni con universi paralleli, Aldilà e altre dimensioni. La stragrande maggioranza degli uomini sul pianeta crede nell’esistenza di un Dio o di più divinità. Molti occidentali sentono l’esigenza di consultare le previsioni astrologiche per direzionare le loro giornate, credendo di dover seguire un destino prestabilito. Negli Stati Uniti sono circa 80.000 i membri della Wicca, persone attratte da streghe, maghi, druidi e cabalisti, credenze che affondano le loro radici nella cultura europea di molti secoli fa e che ancora persistono.
Uno dei fondatori dell’antropologia moderna, Edward Tylor, nel 1871 scrisse che la religione e le credenze nel soprannaturale si sono sviluppate per l’esigenza di dare una spiegazione a cose e fenomeni di non facile interpretazione, come ad esempio il sonno e la morte. Agli albori, l’umanità si sarà interrogata dinanzi ad accadimenti come la morte di un caro, sul suo significato. Avrà comparato la morte allo stato naturale del sonno, si sarà posta domande sull’origine dei sogni e di tanti altri fenomeni. Ebbene, i nostri progenitori avranno convenuto che esista qualcosa di sovrumano, uno spirito, un’essenza che trasmigra dal corpo del defunto o del dormiente per errare verso altre destinazioni.
Una volta affermatasi la credenza nell’anima, è stato semplice credere in luoghi dove tutte le anime risiedessero dopo la morte e che, in ognuna di esse, fosse custodito un principio divino.
Émile Durkheim, noto sociologo francese, nel suo saggio ‘Le forme elementari della vita religiosa’ del 1912, cerca tutti quei presupposti che inducono la mente umana a credere nell’esistenza di Dio. Come fece Taylor, anche Durkheim prese come caso di studio popoli indigeni dell’Australia per risalire a usi e costumi riconducibili alla preistoria. Il totemismo, in particolare, prendeva a prestito dalla natura un animale, un insetto, una pianta o anche un fenomeno celeste, per costituirne un simbolo in cui l’intera comunità, l’intero gruppo potesse riconoscersi. Il totem, così costituito, diveniva oggetto di culto, di adorazione e di identificazione.
Anche Sigmund Freud ha tentato una spiegazione relativa alla credenza in Dio, riconducendo quest’ultimo ad una proiezione della figura, della potenza e della forza tutte paterne. Ne deriva, da tale assunto, l’equazione per cui, attraverso l’adorazione di Dio si realizza l’adorazione del padre.
Altra riflessione interessante è quella di Bronislaw Malinowski che configura negli spiriti e nelle divinità quei mezzi di controllo soprannaturali rispetto ad eventi ingestibili per conto degli esseri umani. Inoltre, le credenze religiose avevano lo specifico scopo di aumentare la coesione sociale, legittimare le azioni punitive sugli individui disobbedienti alle norme istituite dal gruppo, mantenere l’odine costituito.
È importante sottolineare che i meccanismi per cui il proprio credo diventa una verità incontrovertibile di riferimento sono esattamente gli stessi che scattano in chi scientificamente esperisce un universo naturalmente ordinato, costituito da atomi, molecole, geni, campi elettrici e magnetici, strutture sociali e così via.
Nel concretare, oggettivare e organizzare le diverse visioni di Dio e del mondo, un ruolo fondamentale rivestono le azioni simboliche e cioè, tutti quei rituali, miti, musiche, repertori letterari e artistici che concorrono alla formazione delle diverse culture e dei relativi codici di riferimento. Ciò in cui crediamo, in fondo, non è altro che la risultanza del nostro modo di vivere, del nostro modo di stare in società, dell’economia e del sistema politico in cui è immerso il nostro gruppo umano.
Autore Marilena Scuotto
Marilena Scuotto nasce a Torre del Greco in provincia di Napoli il 30 luglio del 1985. Giornalista pubblicista, archeologa e scrittrice, vive dal 2004 al 2014 sui cantieri archeologici di diversi paesi: Yemen, Oman, Isole Cicladi e Italia. Nel 2009, durante gli studi universitari pisani, entra a far parte della redazione della rivista letteraria Aeolo, scrivendo contemporaneamente per giornali, uffici stampa e testate on-line. L’attivismo politico ha rappresentato per l’autore una imprescindibile costante, che lo porterà alla frattura con il mondo accademico a sei mesi dal conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Da novembre 2015 a marzo 2016 ha lavorato presso l’agenzia di stampa Omninapoli e attualmente scrive e collabora per il quotidiano nazionale online ExPartibus.