Il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo: ‘Con il marchio di indicazione geografica protetta la produzione campana della pasta si è ulteriormente rafforzata’
Riceviamo e pubblichiamo.
Rosario Lopa, Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, interviene in occasione del decennale della pubblicazione del Regolamento di esecuzione (UE) N. 969/2013 della Commissione del 2 ottobre 2013 recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette, Pasta di Gragnano, IGP.
In merito, dichiara:
La Pasta di Gragnano, con i suoi 500 anni, è un pezzo della storia e della cultura alimentare italiana, finalmente i consumatori europei hanno ottenuto la giusta tutela per un prodotto sano, certificato e buono.
Si tratta di un importante marchio della Campania, il primo per la categoria pasta in Italia, che potrà essere non solo una garanzia di tutela, ma un vero e proprio strumento di marketing per la promozione di un prodotto che è ormai noto in tutto il mondo.
Il comparto della produzione della pasta non solo è tornato ad essere la voce più importante dell’economia di Gragnano, ma ha stimolato anche un indotto di notevoli proporzioni e si ritiene possa ancora crescere con una politica a favore della formazione d’impresa nell’arte bianca, sollecitando la domanda di qualità attraverso mezzi puntuali ed innovativi.
Tutto questo, con un ruolo attivo intorno a filiere in grado di autoregolamentarsi, come più volte ribadito, capaci di fare sistema a di dare dignità al mercato agroalimentare e le necessarie garanzie al consumatore.
Con il marchio di indicazione geografica protetta la produzione campana della pasta può ulteriormente rafforzarsi, garantendo quel salto di livello ai produttori verso il mercato internazionale, in uno sforzo di sintesi tra vari interventi e strumenti, in grado di mettere insieme le realtà produttive della nostra provincia e regione.
Un plauso a tutti i pastai, che tramandano, di generazione in generazione, le metodiche di produzione, a Giuseppe Di Martino, il primo ad aver creduto nel riconoscimento ed averlo difeso, al Direttore del Consorzio, Giovanni Cafiero per la magistrale organizzazione.