La Juventus vince tra le critiche per il pessimo arbitraggio. L’Inter crolla a Firenze, il Napoli in rimonta sul Torino. Giornata disastrosa per gli arbitri: errori anche sui campi di Napoli, Udine e Milano. Dopo calciopoli ritorna sulla Serie A l’ombra del complotto.
La gara che sarebbe dovuta essere la prima entusiasmante sfida tra le due contendenti allo scudetto si è trasformata, invece, in una gigantesca polemica di cui le vittime, come sempre, sono il calcio, i tifosi e, ovviamente, la squadra contro cui si accanisce l’arbitro. Al bando tutti i discorsi sulla sudditanza psicologica: è inammissibile che nella partita più importante del nostro campionato si possano concedere tre rigori inesistenti, di cui due a favore dell’attuale capolista, e si convalidi allo scadere un gol irregolare. Nel mondo degli smartphone e dei computer e delle conquiste nello spazio, è ancora vietato servirsi della tecnologia in campo per giudicare sugli episodi decisivi. Ma se, pur con immense difficoltà e evidenti contraddizioni, si stabilisce, come vogliono i vari Platini e Blatter, che non si può eliminare l’elemento umano dall’arbitraggio, resta inspiegabile il sistema della designazione degli arbitri. Pochissimi addetti alla carta stampata – forse nessuno! – osa dirlo: a dispetto di qualsiasi principio di trasparenza e di uguaglianza, gli arbitri non vengono sorteggiati, ma designati, il che equivale a dire che a seconda delle esigenze i fischietti migliori vengono inviati a dirigere le gare più delicate. Un campionato in cui alle squadre partecipanti non vengono garantite le medesime condizioni di arbitraggio si può considerare regolare? Senza arrivare ad avanzare ipotesi di complotto, ci chiediamo perché ieri l’arbitro dell’ultima finale mondiale, Rizzoli, è stato inviato ad Empoli e non a Torino, in una sfida che si è rivelata così tesa. Con un arbitraggio meno scandaloso non si sarebbe gridato al complotto, non avremmo dovuto ascoltare gli sfoghi, giustissimi, di Garcia (altro che sviolinate, allo Juventus Stadium ci voleva l’orchestra sinfonica di Vienna!) e di Totti. A rendere la serata ancora più incandescente ci ha poi pensato Bonucci, autore della rete decisiva: avrebbe potuto evitare di gettare benzina sul fuoco esaltando la superiorità dei bianconeri. Noi dalle nostre postazioni abbiamo visto un match equilibrato, che la Roma, senza gli errori di Rocchi, avrebbe portato a casa.
Ma adesso dagli imbarazzanti episodi dello Juventus Stadium passiamo agli altri match di quello che Totti ha definito “un campionato a parte”. La Fiorentina ritrova la vittoria e il gioco spettacolare contro un’Inter priva di idee: Mazzarri dovrà guardare bene la fase difensiva, troppo inadeguata per far fronte alle scorribande di Cuadrado e Babacar. Il gol di Cuadrado, migliore in campo, è una perla.
Il Napoli dà segni di ripresa, vincendo la sua prima partita al San Paolo. Benitez ritrova il talento di Frattamaggiore, autore di una bella prestazione: gol e assist per il solito Callejón. Il tecnico spagnolo ritorna fiero, i tifosi possono sorridere, la difesa sembra meno ballerina grazie alla buona prova di Koulibaly, ma il centrocampo, con il 4-2-3-1 di Benitez, non ha fornito, come è sua abitudine, la giusta copertura alla difesa. Purtroppo anche il San Paolo, ieri, è stato teatro di un arbitraggio non eccellente: il direttore di gara Massa di Imperia ha ignorato ben due irregolarità nell’area di rigore partenopea: ha prima ammonito Quagliarella, che aveva subito un fallo da parte di Albiol, per simulazione, e nei minuti di recupero non ha visto un evidente fallo di mano di Zuniga.
Molto sofferta la vittoria del Milan, che ritorna a sorridere grazie alle reti di Muntari e di Honda: Inzaghi non può stare assolutamente tranquillo della fase difensiva del suo Milan. A Corini la sconfitta del suo Chievo non è andata proprio giù, perché la sua squadra ha, per lunghi tratti, tenuto il match sotto controllo. Il nervosismo di Corini si spiega facilmente, se si pensa che manca un rigore netto su Maxi Lopez.
In una giornata negativissima per gli arbitri, si ferma sull’1-1 l’Udinese, che può, però, recriminare per il rigore molto dubbio concesso da Mariani in pieno recupero al Cesena. Ne approfitta, così, la Sampdoria, che con la vittoria contro gli uomini di Colantuono (1-0 gol di Gabbiadini) conquista il terzo posto. Pare che mister Mihajlović abbia deciso di prendere alla lettera le citazioni di Che Guevara: “Mai fare passi indietro, nemmeno per prendere la rincorsa”. Vien da pensare che un po’ di saggezza non farebbe male agli arbitri della Seria A.
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.