Il Programma triennale verrà attuato tramite Piani annuali di competenza della Giunta, sentito il parere della Commissione consiliare competente
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Valorizzazione del patrimonio e dell’identità culturale, sinergia fra soggetti pubblici e privati, rafforzamento della rete regionale dei siti UNESCO, rilancio del settore cine-audiovisuale lombardo, sostegno alle imprese culturali e creative, alla partecipazione delle persone con disabilità e allo sviluppo creativo di artisti diversamente abili, internazionalizzazione.
Sono solo alcuni degli obiettivi del Programma triennale per la Cultura 2020-2022, approvato oggi dalla Commissione Cultura, Ricerca e Innovazione, Sport, Comunicazione del Consiglio regionale.
La Proposta di atto amministrativo, relatore il Presidente della Commissione Curzio Trezzani, Lega, ha ottenuto il via libera dai gruppi di maggioranza, astenuto il Movimento Cinque Stelle, contrario il PD.
Il documento è sviluppato in attuazione della legge regionale n. 25 del 7 ottobre 2016, e detta gli indirizzi strategici per il prossimo triennio, con l’obiettivo di individuare le priorità d’azione, nonché il percorso operativo ed amministrativo per realizzarle compatibilmente con il quadro finanziario dato dal bilancio 2020-2022.
Il Programma triennale, di competenza del Consiglio regionale, verrà attuato tramite Piani annuali di competenza della Giunta, sentito il parere della Commissione consiliare competente.
Ha affermato Trezzani:
Si tratta di un documento ampio ed elaborato che si pone degli obiettivi importanti. Osservo con dispiacere una diminuzione delle risorse, ma l’Assessore regionale è già al lavoro per aumentare la capacità di copertura e con i piani annuali si darà sicuramente il giusto risalto alle attività culturali in Lombardia offrendo l’opportuno sostegno a quello che potremmo definire un sistema di aziende davvero forte sul nostro territorio.
Il consigliere Raffaele Erba, M5S, ha invece rimarcato l’esigenza di
stabilire maggiore sinergia con il comparto turistico.
E, anche lui, ha sottolineato la questione risorse, ricordando che la cultura
può fare da volano alla nostra economia, ma il periodo che stiamo attraversando non è dei migliori, perché questo settore sta subendo ripercussioni importanti dovute all’emergenza Coronavirus.
Parole che hanno fatto eco a quelle della Consigliera Dem Paola Bocci:
Abbiamo espresso un voto contrario perché questo documento è molto articolato, ma anche piuttosto dispersivo e soprattutto si assiste a un calo delle risorse a disposizione.
Ci chiediamo quindi come si possano realizzare tutte le pur importanti e significative azioni previste.
Nel corso del dibattito in Commissione, prima del voto, sono stati approvati alcuni emendamenti: sei presentati dal gruppo Lega e uno del M5S.
Il contesto – Interessante osservare una sintesi del contesto del comparto culturale lombardo.
Musei. Dei 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico in Italia nel 2017 ben 409 sono ubicati in Lombardia, di cui 25 statali e 384 di proprietà di altri enti pubblici e privati; 179 privati, 231 a gestione pubblica, che possiede quindi l’8,4% del patrimonio museale nazionale, concentrato nel 15% dei comuni del territorio regionale.
Si è registrato un costante aumento delle presenze nei musei lombardi che hanno visto nel 2018, per quanto riguarda i musei statali, un incremento del 3,62% dei visitatori rispetto all’anno precedente, passando dai 1.853.565 del 2017 ai 1.920.679 del 2018, con un conseguente incremento degli introiti lordi del 3,39% mentre le raccolte museali e i musei riconosciuti da Regione Lombardia hanno registrato più di 12 milioni di visitatori, con circa 249.280 visitatori in più rispetto alla rilevazione precedente.
Patrimonio archivistico e biblioteche. Gli ultimi dati, Opendata, dell’Anagrafe delle Biblioteche Italiane, ICCU, 2019, ci dicono che sono cresciute a 2.211 le biblioteche censite in Lombardia, per un confronto, nel 2014 il numero era di 2.180, su un totale di 13.992 a livello nazionale.
Abbonamento Musei. Nel panorama delle più importanti realtà in tema culturale in Lombardia, non si può non fare riferimento alla Associazione Abbonamento Musei, presente adesso in tre Regioni, tra cui la Lombardia. La card di Abbonamento Musei si è dimostrata un sistema vincente per promuovere l’accesso alle mostre ed ai musei inseriti nel circuito. Gli ultimi numeri riferiti a questo circuito, AbbonamentoMusei, 2019, ci dicono che in Lombardia, dove è presente dal 2015, nel 2019, primo quadrimestre, ci sono 26.000 abbonamenti attivi, con una crescita rispetto al corrispondente periodo del 2018 del 30%. Il suo parterre di abbonati ne fa la più grande associazione di welfare culturale in Italia.
Spettacolo dal Vivo e Attività Audiovisive. Costituito da una solida rete produttiva e distributiva e da una buona tenuta della domanda, il settore dello spettacolo colloca stabilmente la Lombardia in una posizione di primo piano a livello nazionale. In regione risultano attive 5.360 imprese dello spettacolo. Gli ultimi dati resi disponibili da ISTAT, sulla base delle rilevazioni SIAE, ISTAT, 2018, mostrano che il peso della Lombardia rispetto al Paese, nel 2017, era pari al 16,5% delle rappresentazioni teatrali e musicali, al 20,1% dei biglietti venduti e, infine, al 24,1% del valore di “spesa al botteghino” sempre per questa tipologia di spettacoli. L’adeguamento tecnologico e strutturale delle sale destinate ad attività di spettacolo è un elemento cruciale per garantire lo sviluppo imprenditoriale del settore e per garantire la presenza di presidi culturali sul territorio regionale. Nel corso degli ultimi anni sono stati fondamentali in tal senso i contributi erogati da Regione Lombardia. Nei prossimi anni l’impegno sarà quello di incentivare i soggetti gestori ad attrezzare le sale affinché siano il più possibile accessibili ai disabili sensoriali.
Imprese culturali creative. I numeri del settore delle imprese culturali e creative li fornisce il IX Rapporto Symbola del 2019, Unioncamere Nazionale – Fondazione Symbola, 2019, che indica l’importanza del ‘Sistema Produttivo Culturale e Creativo’ stimando nel 6,1% il suo contributo al PIL nazionale nel corso del 2018, con 1,55 milioni di occupati, anche qui, 6,1% del totale nazionale. Un segmento dell’economia con performance tra le migliori ed in crescita rispetto all’anno precedente.
In Lombardia, questi valori diventano 25.371,6 euro di Valore aggiunto, con un incremento rispetto al 2017 di +3,2% ed un peso sul valore aggiunto nazionale del 26,5%, come dire che più di un quarto del valore aggiunto delle imprese culturali e creative viene generato in Lombardia. L’occupazione restituisce valori simili, con 364.800 addetti, pari al 23,5% degli occupati del settore a livello nazionale, e un andamento positivo, +2,0%, rispetto al 2017.