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Lombardia, Premio ‘Rosa Camuna’: la cerimonia di consegna

Premio Rosa Camuna


Consiglio regionale attribuisce 5 premi Rosa Camuna e 10 menzioni. Menzione speciale alla memoria di don Roberto Malgesini

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

La Lombardia torna finalmente a celebrare quest’anno in presenza la festa del suo popolo, dei suoi cittadini e dei suoi Comuni, e il valore di questa celebrazione insieme al riconoscimento che l’istituzione regionale vuole tributare ai propri cittadini assumono un significato particolare in questo momento di ripresa e di rilancio dopo le restrizioni causate dalla pandemia.

Nel simbolo della Rosa Camuna ritroviamo infatti le radici più vere e profonde della comunità lombarda, che si identifica intorno ai valori del saper fare, dell’agire concreto e della solidarietà: questi sono da sempre i caratteri distintivi dei lombardi e ancora di più i lombardi li hanno dimostrati in questi difficili mesi.

La Lombardia può e deve ora guardare al futuro con fiducia e ottimismo, consapevoli che il nostro tessuto sociale è sano e vitale, come ci testimoniano anche i premiati di quest’anno.

Lo sottolinea il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi che domani venerdì 28 maggio a partire dalle 16:30, insieme al Presidente della Giunta regionale Attilio Fontana, presiederà nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia la cerimonia di consegna del Premio Rosa Camuna: la cerimonia si inserisce nell’ambito della Festa della Lombardia, istituita per celebrare la Battaglia di Legnano combattuta il 29 maggio 1176 contro le truppe imperiali del Barbarossa.

Complessivamente sono stati assegnati 5 premi Rosa Camuna a fronte di 146 candidature pervenute, sottoposte al vaglio e all’esame di una apposita Commissione composta dai componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e dai Capigruppo consiliari.

La Commissione di Giuria, presieduta dal Presidente Fermi, ha convenuto unanimemente di assegnare il Premio Rosa Camuna:

alla memoria dell’Ambasciatore Luca Attanasio, ucciso a febbraio in un attentato in Congo, con la seguente motivazione:

Al servizio delle istituzioni fino al sacrificio della sua vita. Per le attività umanitarie per favorire lo sviluppo e il progresso delle popolazioni africane che lo hanno reso un esempio anche per le giovani generazioni. L’infaticabile ed appassionato impegno resteranno come modello per tutto il nostro Paese.

Il 5 settembre 2017, a soli 40 anni, si è insediato come capo missione a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, alla cui guida è stato poi riconfermato come Ambasciatore straordinario.

È stato Presidente Onorario della Associazione Mama Sofia fondata dalla moglie e che ha come scopo quello di portare sollievo alla popolazione più in difficoltà nella Repubblica Democratica del Congo, in particolare donne madri e bambini. Attanasio è il primo Ambasciatore italiano ad essere ucciso nell’adempimento delle sue funzioni.

al Cardinale Giovanni Battista Re

con la seguente motivazione:

Nonostante una carriera di altissimo livello, ha sempre conservato un grande attaccamento alle sue radici montane e un profondo senso di appartenenza al territorio camuno. Ha portato in terra camuna Papa Giovanni Paolo II che fece visita a Borno per la recita dell’Angelus il 19 luglio 1998.

Grazie alle sue particolari attitudini e spiccate virtù, ha compiuto un percorso personale prestigioso, raggiungendo i massimi vertici ecclesiastici, recando gioia ed orgoglio a tutta la comunità camuna.

Uomo di fede profonda, cittadino attento e premuroso con tutti, si esprime con franchezza interagendo e rapportandosi con umiltà, semplicità di modi e grande disponibilità.

a Giada Carla Lonati, direttrice di VIDAS

con la seguente motivazione:

L’associazione VIDAS che si prende cura dei malati inguaribili ha garantito assistenza anche in questo anno di pandemia senza fermarsi, curando oltre 2000 malati nelle case e negli hospice Casa Vidas e Casa Sollievo Bambini, alleviando la solitudine e dando risposte concrete a famiglie che altrimenti si sarebbero rivolte a strutture sanitarie già in grave emergenza.

La direttrice Lonati ha coordinato il lavoro di più di 100 operatori e lei stessa, medico palliativista, ha visitato i pazienti senza risparmiarsi e sostituendo colleghi malati.

a Confartigianato Imprese Bergamo

con la seguente motivazione:

Durante la grave emergenza è stata contattata per mettere a disposizione alcuni cartongessisti da impiegare nella costruzione dell’ospedale ANA di Bergamo. All’appello hanno risposto oltre 250 artigiani ed è iniziata una collaborazione che ha portato a realizzare l’Ospedale in tempi brevissimi con un risultato di solidarietà che è conosciuto da tutti.

all’Associazione Sportiva Dilettantistica Briantea 84 di Cantù

con la seguente motivazione:

Squadra di basket di grandi atleti in carrozzina. Da oltre 35 anni raggiungono successi fra cui 7 campionati italiani e 7 Coppe Italia, cui si aggiungono 3 Coppe Vergauwen e una Brinkmann Cup. Sono 150 atleti fra gli 8 e i 30 anni che praticano pallacanestro, nuoto e calcio. “Lo sport non ha limiti” è il loro motto e dal 1984 sono impegnati a dimostrarlo.

Una menzione speciale sarà consegnata alla memoria di don Roberto Malgesini, ucciso lo scorso mese di settembre a Como da una delle persone a cui prestava cura e assistenza.

Sottolinea il Presidente Alessandro Fermi:

La sua candidatura condivisa ha trovato anche il sostegno di numerosi cittadini e realtà del volontariato comasco. Con questo riconoscimento vogliamo pertanto portare all’attenzione di tutti l’opera silenziosa ma straordinaria di don Roberto nel fornire assistenza quotidiana agli ultimi e alle persone in difficoltà, certi che il suo esempio e la sua testimonianza costituiscono una eredità preziosa per l’intera comunità lariana e lombarda.

Sono state quindi assegnate 10 menzioni che saranno attribuite:

  • all’imprenditore bresciano Mauro Ferrari, amministratore delegato della Germani Trasporti;
  • al rifugista valtellinese Renato Alberti che da 40 anni gestisce il rifugio CAI ‘Gianni Casati’ sul Cevedale;
  • alla lecchese Marina Garcea affetta da una rara neuropatia genetica degenerativa, fondatrice dell’associazione ‘Amiche per la Vita Onlus’ e promotrice di numerose iniziative benefiche a sostegno della ricerca;
  • all’educatrice e pediatra Augusta Volontè di Locate Varesino che si è spesa per la cura e la crescita dei bimbi in ospedale prestando servizio in numerose associazioni di volontariato;
  • a don Agostino Briccola, parroco lecchese di Moggio distintosi per la sua elevata cultura e per le numerose opere che hanno contraddistinto la sua attività pastorale;
  • all’Associazione oncologica Progym di Milano impegnata a curare soprattutto donne malate di tumore alla mammella;
    alla Onlus Scuola d’Arte La Bergognone, cooperativa lodigiana che attraverso l’arte cura e segue persone in difficoltà favorendone il recupero e la socializzazione;
  • all’Associazione Storica Nazionale dei Vigili del Fuoco di Mantova, alla Società Cooperativa Mediolanum Soccorso;
  • alla memoria di Elisabetta Barbieri e Federico Tonin, da sempre attivi a Rho nella cura e nella protezione degli animali randagi e abbandonati.

Saranno, infine, consegnati anche alcuni premi speciali del Presidente della Giunta regionale Attilio Fontana tra cui quello che sarà assegnato all’Inter Football Club neo campione d’Italia.

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