Soddisfazione espressa dal Consigliere regionale di Fratelli d’Italia
Riceviamo e pubblichiamo.
Durante la seduta odierna del Consiglio regionale è stata votata la ‘Prima legge di revisione normativa ordinamentale 2024’, che conteneva alcuni emendamenti alla normativa lombarda in materia di caccia presentati dal Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Bravo e approvati dalla Commissione Agricoltura, di cui è Vicepresidente.
Il progetto di legge è stato dunque approvato a maggioranza dall’aula e di conseguenza anche gli articoli sull’attività venatoria presenti nel testo, che diventeranno a tutti gli effetti norme di legge.
Le novità sono:
· la possibilità per le associazioni venatorie o per i comitati di gestione degli ATC o dei comprensori alpini di poter gestire le oasi di protezione;
· l’acquisizione della permanenza associativa del neo-cacciatore nell’ATC o nel CAC oltre il primo anno anche se accompagnato da persone diverse dal genitore;
· la possibilità dell’autorizzazione di un appostamento fisso in zona alpi, previo parere motivato del comprensorio alpino in ordine alla presenza certificata nei tre anni precedenti di galliformi alpini e di ungulati;
· l’esclusività dei medici veterinari dell’ATS competente a poter maneggiare i richiami vivi durante le operazioni di accertamento degli anellini.
Sono inoltre stati approvati altri emendamenti sempre in materia di caccia, presentati dal collega Floriano Massardi, che ringrazio per il lavoro svolto insieme in queste settimane.
Questi riguardano la possibilità che gli uccelli feriti durante la caccia e poi curati e guariti possano entrare a far parte dei richiami vivi; viene ammessa la possibilità del completamento dei piani di prelievo degli ungulati anche al fuori della zona alpina in caso di zone coperte da neve.
Conclude il Consigliere Bravo:
Ringrazio ancora una volta tutti i miei colleghi di Fratelli d’Italia per la compattezza dimostrata e ciascun Consigliere che ha condiviso queste proposte: esse non fanno altro che andare incontro ad una serie di richieste giuste e legittime dei cacciatori bresciani e lombardi, nell’ottica di ridurre la burocrazia pressante e di innovare nella giusta direzione la normativa regionale in materia di caccia.