Il presepe sarà messo a disposizione fino all’8 gennaio dal Museo del Presepio di Dalmine (BG)
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Anche quest’anno il nostro Consiglio regionale ha il suo presepe, simbolo del Natale e della tradizione cristiana.
Proprio in questi tempi complessi, abbiamo voluto rinnovare e riaffermare quali sono i nostri valori, la nostra cultura, la nostra identità.
Sicuramente i valori cristiani, valori volti a uno spirito caritatevole, uno spirito altruista per rimarcare ulteriormente le nostre radici.
Lo ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Giacomo Cosentino, introducendo la benedizione del presepe, esposto nel foyer del Consiglio regionale e messo a disposizione fino all’8 gennaio dal Museo del Presepio di Dalmine (BG).
Alla cerimonia, che ha visto la presenza di tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, è intervenuto anche Monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, che ha ricordato gli 800 anni dalla prima rappresentazione del presepe vivente di San Francesco a Greccio.
Ha ricordato Monsignor Bressan:
Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare, con semplicità e con gioia, il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
San Francesco volle rappresentare dal vero l’evento per vedere con gli occhi del corpo il disagio e la povertà del Bambino.
Un monito per intraprendere cammini di pace in questi tempi di guerra, in cui si cancella lo sguardo dell’altro.
Dopo l’intervento del Conservatore del Museo del Presepe di Dalmine, Barbara Crivellari, che ha presentato accanto agli strumenti per la lavorazione le due teche con figure in gesso di produzione bergamasca dell’inizio del ‘900, alla presenza del Direttore generale ERSAF Massimo Ornaghi sono state accese le luci dell’albero di Natale posizionato all’ingresso di Palazzo Pirelli, proveniente dalla Valtellina dove a gennaio sarà poi ripiantato.
Infine, è stato svelato e benedetto anche il Presepe con statue in gesso ricoperte di bronzo e a misura d’uomo, posizionato nell’ingresso istituzionale di piazza Duca d’Aosta.